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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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American Art 1961-2001 la storia dell'arte moderna negli Stati Uniti tra due momenti decisivi della storia americana, la guerra del Vietnam e l'attacco alle Torri Gemelle.
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Milano, apre il Museo delle Illusioni, con incredibili installazioni, illusioni visive, giochi e rompicapi.

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Concorso artistico Lucca Biennale Cartasia 2022, tema conduttore di questa edizione “The white page” (pagina bianca), le infinite possibilità per gli artisti di raccontarsi tramite le opere in carta.

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I vincitori del Premio Pritzker per l'architettura 2021 sono Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal: talento, visione e impegno per migliorare la vita delle persone.

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Al Palazzo Ducale di Genova, dal 9 settembre 2021 al 20 febbraio 2022 grande mostra di Maurits Cornelis Escher.

All'estero
Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.

Maurizio Cattelan, record d'asta
di Vilma Torselli
pubblicato il 11/06/2007
Cifra record all'asta di Christie’s per “Not afraid of love”, un'opera di Maurizio Cattelan.
l' 11 novembre 2004 un’opera di Maurizio Cattelan, “Not afraid of love”, è stata battuta da Christie’s, al Rockefeller Center di New York, per la cifra record di 2,7 milioni di dollari: si tratta di una scenografica installazione, un elefante in poliestere alto due metri coperto da un lenzuolo bianco che lascia liberi gli occhi e la proboscide, un burqa, indumento divenuto ormai noto anche in occidente, che l’artista padovano, oggi residente a New York nell’east village, decontestualizza in una insolita versione, ironica e ridicolizzante.
Cattelan, che nel 1986 scandalizza realizzando "Untitled", una tela monocromatica squarciata alla maniera di Lucio Fontana da tre tagli che disegnano la Z di Zorro, non è nuovo a queste performance: nel maggio scorso la casa d’aste Sotheby’s, sempre di New York, ha venduto per 2.080.000 dollari “La ballata di Trotsky”(1996), un cavallo vero impagliato e sospeso al soffitto con funi, mentre contemporaneamente Philips, una casa d'arte di Chelsea, ha venduto per 254.000 dollari un altro suo animale imbalsamato realizzato nel ‘98, una mucca seduta che ha come corna il manubrio di una vespa. Un’altra opera di Cattelan, esposta anche alla Biennale di Venezia del 2001, costituita da una statua in cera raffigurante Papa Giovanni Paolo II investito da un meteorite, è stata venduta non molto tempo fa a poco più di un miliardo di lire.

Cattelan definisce tutto ciò " un modo divertente di trasformare le cose quotidiane e domestiche in qualcosa di pauroso", ma noi sentiamo il bisogno di interrogarci sulle motivazioni di un successo per molti versi inspiegabile.
L’artista padovano ha dietro di sé una lunga storia di provocazioni, la più recente a Milano, dove ha proposto sconvolgenti bambini impiccati in una delle più frequentate piazze della città.
Efficace promotore di sé stesso, come l’inglese Damien Hirst, anch’egli caustico dissacratore dei simboli della società contemporanea, Cattelan si muove abilmente nel mercato dell’arte: ha aperto a New York “The Wrong Gallery”, minigalleria espositiva (larga un metro e profonda trenta centimetri!) a rotazione destinata ad ospitare un artista sempre diverso, spazio espositivo sui generis che Cattelan definisce “la porta sul retro dell’arte contemporanea”, si occupa inoltre di editoria, dirigendo “Charley”, una rivista di news sull’arte newyorkese, e “Permanent Food”, rivista di immagini rubate.

Scrive Umberto Eco, riferendosi alle avanguardie del ‘900:"la prima metà del Novecento, e al massimo gli anni Sessanta del secolo (dopo sarà più difficile), è teatro di una lotta drammatica tra la Bellezza della provocazione e la Bellezza del consumo."
Cattelan pare sia riuscito a sconfinare in entrambi i campi, facendo delle sue provocazioni beni di consumo, con costi di mercato e listino prezzi di tutto rispetto: più che mai davanti alle sue opere l’esploratore del futuro, per usare le parole di Eco, “dovrà arrendersi di fronte all'orgia della tolleranza, al sincretismo totale, all'assoluto e inarrestabile politeismo della Bellezza.”

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