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Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.

Il fascino del Medio Oriente espresso in architettura: cosa significa abitare in Yemen.
di Roberto Carlando
pubblicato il 3/12/2017
Una mostra fotografica per celebrare l'architettura di un luogo straordinario, uno scrigno che ospita alcune delle opere architettoniche più affascinanti del mondo.
Il fascino del Medio Oriente espresso in architettura: cosa significa abitare in Yemen
È un paese percepito come lontano, tanto geograficamente quanto culturalmente. Un paese poco conosciuto, quasi avvolto nel mistero. Eppure lo Yemen è un luogo straordinario, uno scrigno che ospita alcune delle opere architettoniche più affascinanti del mondo. Qualche esempio? I palazzi antichi di Zabid, Sanaa, Shibam, edifici che oggi fanno addirittura parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Per celebrare l’architettura yemenita, a Torino è stata allestita una mostra dedicata: “DALLA TERRA AL CIELO. Un viaggio nell’architettura dello Yemen”. Si tratta di una mostra fotografica concepita per presentare al pubblico la grande varietà di stili e tecniche di costruzione che, nel corso dei millenni, hanno portato alla realizzazione di edifici spettacolari, incastonati in un paesaggio molto diverso per clima, tradizioni ed ecosistemi.

La mostra ha l’obiettivo non solo di mostrare, tramite le immagini, le opere architettoniche yemenite, ma anche di condurre il visitatore in un viaggio attraverso il tempo e la storia, immaginando le tante generazioni di muratori, falegnami e artigiani che hanno contribuito alla realizzazione di edifici belli, funzionali e armonici rispetto al paesaggio dell’Arabia meridionale.
L’esposizione vuole anche puntare i riflettori sulla difficile condizione in cui oggi versa lo Yemen, al fine di sensibilizzare le autorità e l’opinione pubblica sulla necessità di intervenire per preservare da guerre e calamità le tradizioni (architettoniche e non) e l’ambiente di un paese ricco di storia e cultura.

L’architettura yemenita: costruire con i materiali della terra


Tradizione e tecnica: queste sono le due parole chiave per interpretare l’architettura yemenita, che si è sempre caratterizzata per essere molto legata alle modalità di costruzione e ai materiali impiegati nell’edilizia tradizionale. Proprio per questo, si è trasformata molto lentamente nel corso del tempo, rimanendo comunque fedele ai canoni originari.

La ricerca di una sinergia tra l’opera e il paesaggio circostante è il concetto su cui si basa la tradizione architettonica del paese, tanto che in ogni regione si utilizzano soprattutto i materiali che offre la “madre terra”: nelle zone semidesertiche, ad esempio, viene impiegata una tecnica chiamata zabur, che prevede la costruzione degli edifici grazie a cordoni di fango sovrapposti. A Sanaa, invece, sono più diffusi materiali come pietra e mattoni, così come sugli altipiani rocciosi del nord del paese, mentre nelle zone confinanti con la regione dell’Asir, in Arabia Saudita, vengono utilizzati prevalentemente terra cruda e legno.

Le peculiarità dell’architettura yemenita


La principale caratteristica dell’architettura yemenita oltre, come abbiamo visto, al desiderio di conservare un legame profondo con la tradizione, anche rispetto ai materiali impiegati nell’edilizia, consiste nel prediligere la verticalità.

Le case, in Yemen, si sviluppano verso l’alto, come testimoniano alcune eccezionali opere architettoniche, quali ad esempio i palazzi di Sanaa e Shibam, che arrivano fino a sei piani di altezza. Solitamente il piano terra era utilizzato come deposito e ricovero per gli animali, mentre ai piani superiori si trovavano, nell’ordine, le cucine, le stanze di donne e bambini, le stanze degli uomini e le sale per i ricevimenti.

È interessante inoltre come i materiali da costruzioni utilizzati nello Yemen, per le pareti esterne degli edifici, che sono gli stessi utilizzati nell’architettura storica del mediterraneo (fango, terra cruda, pietra e mattoni pieni), hanno tutti un buon funzionamento bioclimatico: avendo una grande inerzia termica riescono a proteggere dal caldo torrido in estate (tipico della penisola Arabica), e dal freddo rigido in inverno, contenendo i costi per il riscaldamento e garantendo buone condizioni di temperatura e umidità all’interno degli edifici.

Da notare anche i dettagli: l’edilizia tradizionale yemenita, infatti, offre un’ampia varietà nelle forme e nelle decorazioni che ornano le facciate, le porte e le finestre degli edifici. Opera di artigiani altamente specializzati che, in sinergia con gli architetti e i costruttori, hanno contribuito a rendere l’architettura di questo paese una delle più spettacolari al mondo.
link:
Studio di Architettura Roberto Carlando
La mostra

DE ARCHITECTURA
di Pietro Pagliardini


blog di Efrem Raimondi


blog di Nicola Perchiazzi
 







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Lucian Freud,
"Reflection" (self portrait)

 

 
 

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