"Senza ombra di dubbio il mio universo
di riferimento è luniverso stesso inteso come micro
e macrocosmo. Da questo punto di vista amo molto i libri scientifici
sullastronomia e biologia ovviamente. In particolare John
D.Barrow che stimo molto. Un altro enorme riconoscimento lo
devo al matematico Mandelbrot. Molti dicono che le mie opere
ricordano il grande maestro HR Giger. In effetti è lartista
moderno che preferisco e stimo. Anzi è lunico." Sono parole di Francesco Mai, artista digitale e fotografo,
che non a caso, cita un maestro del surrealismo digitale
che pone il significato del proprio lavoro in una sorta
di estetica del biomeccanico, frutto di una affascinante
dialettica fra uomo e macchina per rappresentare un universo
al tempo stesso orrido e sublime.
Nato a Milano nel 1972, Francesco Mai fin dai 13-14 anni
sviluppa una grande passione per i computer e da autodidatta
inizia ad occuparsi di computer-art: oggi questo artista
pioniere dell' arte digitale, si colloca tra i protagonisti
di questa disciplina a livello internazionale.
Le opere visibili sul suo sito personale sono tutte di recente
realizzazione, esposte in varie mostre a cui Mai ha partecipato
in tutto il mondo (Spagna, Cina, New York, Berlino, Canada
e Australia) e segnalate sul MOCA, il museo di computer art
.
Per conoscerlo meglio invito a leggere una sua
intervista nella quale, in modo semplice e discorsivo,
affronta non solo l'aspetto tecnico, ma anche quello che
potremmo definire filosofico dell'arte digitale.
Opere di Francesco Mai sono state pubblicate sul "Magazine"
del Corriere della Sera del 18/01/07 (pg 104), e su Computer
Grafica numero 48 (pg 77).
Si tratta di rendering ad altissima risoluzione (14.000X10.000
pixel circa) stampabili nelle dimensioni di oltre 160X120
cm a 250 dpi e riprodotti in edizione limitata
http://www.francescomai.com/
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