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Arte Oggettuale
di Vilma Torselli
pubblicato il 2/04/2007 |
Una pittura che va alla ricerca
dei complessi rapporti spazio-luce e forma. |
Si definisce Pittura o Arte oggettuale, denominazione
inventata da Gillo Dorfles, un movimento artistico dei primi
anni '60 che si esprime nella realizzazione di elementi tridimensionali
di valenza plastico-pittorica, veri e propri quadri-oggetto, nei quali
la tela viene movimentata e sagomata da strutture sottostanti,
protuberanze, sporgenze, estroflessioni, acquisendo così
evidenza plastica e significato scultoreo, spesso in monocromo.
Dal risalto che acquisiscono i rilievi superficiali, si ottiene
come risultato finale un oggetto artistico del tutto particolare,
senza alcun riferimento figurativo, dove tela, telaio, sagomature
formano un tutt'uno, un elemento unico inscindibile nelle sue
parti, pena la perdita della sua stessa essenza.
La corrente, rappresentata soprattutto dagli italiani Enrico
Castellani, Agostino Bonalumi, Paolo Scheggi, ed anche da certa
produzione di Lucio Fontana e di Piero Manzoni, presenta evidenti
i richiami all'opera di Marcel Duchamp ed alle sue sperimentazioni
dadaiste, a Man Ray, all'arte povera ed alla Pop Art, costituendo
quello che Dorfles chiama il versante "oggettuale"
del Neoconcretismo, denunciando un sofisticato substrato culturale
ed una progettazione dell'opera sottilmente ed abilmente giocata
tra astrazione, geometria, informalità, alla ricerca
dei complessi rapporti spazio-luce e forma.
A tal proposito Dorfles, nel 1966, dichiara che il dipinto o
meglio l'oggetto pittorico ".....costituisce un elemento
integratore dello spazio abitabile, che può valere anche
quindi come modulatore d'una situazione dimensionale o anche
quale squisito elemento plastico- cromatico scaturito dall'incontro
di forme e colori, suscitato sempre, tuttavia, da un'attenta
e preordinata progettazione strutturale", a sottolineare
la ricerca estetica e formale alla base di un linguaggio espressivo
solo apparentemente semplificato, mezzo visivo per comunicare
un'esperienza non solo edonistica ed ornamentale.
La concezione esclusiva dell'arte come formatività, come
produzione oggettuale, come superamento della pittura, come
bisogno di rifondazione del concetto di pittura in una "nuova
pittura", che metta in luce l'importanza "oggettuale"
dell'opera, soprattutto attraverso il lavoro di Castellani e
Manzoni, spesso nei modo radicali ed assolutisti di un linguaggio
anche provocatorio: sono questi i punti fondamentali di un movimento
che unisce creatività e tecnica, concettualità
e materialità, veste oggettuale ed essenza sostanziale.
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