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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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American Art 1961-2001 la storia dell'arte moderna negli Stati Uniti tra due momenti decisivi della storia americana, la guerra del Vietnam e l'attacco alle Torri Gemelle. |
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All'estero
Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.
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New Neurotic Realism
di Vilma Torselli
pubblicato il 4/04/2007 |
Abile prodotto di marketing
di un colosso della pubblicità, un movimento estremo
che ha il merito di aver dato nuova spinta ad una scena artistica
immota e stagnante e spazio ed audacia ad artisti giovani dalla
spregiudicata creatività. |
La moderna scena artistica britannica è
indubbiamente molto movimentata, attraversata da fenomeni di
breve durata e di grande sensazionalismo, come la "Young
British Art" o jBA, la "Bad Painting" ed il New
Neurotic Realism, definizione coniata da Charles Saatchi, big
della pubblicità (Saatchi & Saatchi ha organizzato
nel 1979 la campagna elettorale della Thatcher), con una grande
passione per l'arte, o big dell'arte dedito alla pubblicità,
nume tutelare e mecenate di molti artisti e di tutti i movimenti
contemporanei anglosassoni spiccatamente trasgressivi e provocatori
(é il "padrino" di Damien Hirst), maggior sponsor
e maggior collezionista d'arte moderna in assoluto in Inghilterra.
Dopo l'allestimento della discussa "Sensation" presso
la National Gallery di Londra nel 1997, nel 1998 Saatchi realizza
alla Saatchi Gallery di Londra la prima di una serie di mostre,
"The New Neurotic Realism", con un catalogo corredato
da un saggio del critico Dick Price, esponendo le opere di un
diversificato gruppo di giovani artisti che gravitano nell'ambiente
intellettuale londinese, tra cui Ron Mueck, Katia Liebmann,
Peter Davies, Cecily Brown cui si unirà poi Martin Maloney,
critico e curatore d'arte, teorico della "Bad Painting"
e pittore.
E' subito scandalo attorno al gruppo di artisti eterogenei
accomunati solo dalla voglia di trasgressione in uno dei tanti
"ismi" dell'arte moderna che nulla hanno della corrente
artistica: la pittura in stile falsamente ingenuo, gli accumuli
in stile nouveauréalista, il fotomontaggio, l'iperrealismo,
il trash, l'arte povera, molti e confusi i linguaggi del New
Neurotic Realism che sembra piuttosto l'abile prodotto di
marketing di un colosso della pubblicità invece che
un nuovo movimento dell'arte britannica, basato com'è
sull'autopromozione e su un'abile tattica commerciale.
Senza dubbio, il vuoto delle iniziative culturali sia nel
settore pubblico che privato nell'Inghilterra degli anni '80
ha favorito l'affermazione di questi artisti, in concomitanza
anche ad una crescita demografica della popolazione più
giovane che ha creato per loro un nuovo pubblico giovane e
ad astute manovre politiche che hanno fatto coincidere iniziative
culturali e collegi elettorali.
Lo stesso Saatchi riconosce che Margareth Thatcher, la lady
di ferro, "..... ha creato un ambiente in cui le persone
potessero scrollarsi di dosso il ruolo impostogli. Non si
doveva più essere falliti o disadattati per forza.
Uno studente come Damien Hirst poteva finalmente sentirsi
onnipotente".
Va indubbiamente riconosciuto a movimenti estremi come il
New Neurotic Realism il merito di aver dato nuova spinta ad
una scena artistica immota e stagnante e spazio ed audacia
ad artisti giovani che senza quel clima culturale così
pieno di promesse non si sarebbero avventurati con tanto spregiudicato
coraggio in un mondo aleatorio ed incerto come quello dell'arte.
Ma andiamoci piano, a chiamarla "arte".
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