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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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Lowbrow Art
di Vilma Torselli
pubblicato il 14/11/2009
Un movimento di nicchia tra artigianato, tecnica, manualità, di grande inventiva fantastica e caricaturale.

Lowbrow Art o Pop Surrealism è un movimento artistico di origine californiana datato fine anni ’70 così denominato grazie alla fantasia inventiva di Robert Williams (alcune fonti attribuiscono l’invenzione a Phil Frost), disegnatore di fumetti underground che conia quel neologismo (1979) in contrasto polemico con il termine highbrow (cultura elitaria, arte ufficiale).

Robert Williams e Gary Panter sono primi protagonisti del movimento, che ben presto si struttura in modo estremamente eterogeneo, con l’adesione di disegnatori di fumetti, comix, cartoon, pittori, scultori, tatuatori, writer, decoratori, punk artist, digital artist, in genere autodidatti talvolta di straordinaria abilità, ma del tutto tagliati fuori dai comuni circuiti dell’arte ufficiale.
La Lowbrow Art resta perciò un movimento di nicchia, e anche se negli USA acquisisce una certa popolarità, specie dopo l’uscita, nel 1994, della sua rivista Juxtapoz, spesso fuori dai confini statunitensi, per esempio in Italia, è pressoché sconosciuto.

Gli storici dell’arte mettono in dubbio l’attribuzione di un valore artistico ad un movimento privo di una base teorica costruita e articolata, costituito da un misto di artigianato, tecnica, manualità, campi tradizionalmente estranei all’arte vera e propria, e mancano a tutt’oggi analisi e scritti critici sul movimento. Il che, del resto, non ha significativa rilevanza, lo stesso Williams ha scelto il termine denigratorio 'lowbrow' per descrivere il 'basso profilo' del suo lavoro e di quello degli artisti che orbitavano attorno a lui e la definizione, che sembrava provvisoria, rimase in uso perché questa bizzarra forma d'arte non cercava l'appoggio e il consenso della critica accademica.
In seguito, comunque, su suggerimento di Kenny Scharf, Williams accosta al termine lowbrow l'espressione Pop Surrealism, ed in effetti gli artisti della prima ondata finiranno per affinare il loro linguaggio in senso più propriamente culturale, denunciando interessanti affinità con il Surrealismo storico.

Alla Lowbrow Art si deve riconoscere un indubbio carattere popolare, la capacità di parlare un linguaggio facile e comprensibile, l’abilità e l’inventiva nell’usare materiali semplici e non convenzionali, giungendo a dipingere su auto, moto, biciclette, oggetti d’uso comune (un richiamo al più colto Dadaismo?) che così diventano ‘opera’: l’uso del colore brillante e vivace, del tratto eccessivo e fantasioso, i temi favolistici e surreali, figurativi, infantilistici e spesso quasi caricaturali, sono elementi comuni che contribuiscono a fare della Lowbrow Art un movimento tra i più giovani e vitali dell'arte contemporanea internazionale, espressione semplice ed immediata di un discorso volto alle persone più diverse, non necessariamente provviste di cultura specifica.

Forse la manifestazione più affine alla Lowbrow Art si può rintracciare nell’ Arte Underground, nata negli anni ’60, espressione non allineata con la cultura ufficiale, anticonformista, trasgressiva, sicuramente più finalizzata e provocatoria della Lowbrow Art, con risvolti politico-intellettualistici e scopi più marcatamente, seppure genericamente, di carattere sociale.

Nella Lowbrow Art prevale l’indirizzo giocoso, umoristico e satirico, come si conviene ad un fenomeno sotanzialmente folkloristico e di costume.
Gilbert Shelton, Anthony Ausgang, Glenn Barr, Tim Biskup, Joe Coleman, Join Currin, Niagara Detroit, Camille Rose Garcia sono alcuni dei molti rappresentanti della Lowbrow Art americana. Va comunque sottolineato che da qualche tempo anche in Italia ed in Europa in genere si cominciano ad organizzare mostre ed iniziative attorno a questo fenomeno, che sembra interessare una fascia di estimatori sempre più vasta.


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