Elemento di scatenante importanza ai fini di questa ricerca,
fu la conoscenza del musicista Arnold Schoenberg, rivoluzionario
compositore fortemente innovativo, inventore della musica dodecafonica,
che introdusse nelle sue composizioni "l'assoluta liberazione
tonale della dissonanza", l'atonalità, con risultati
radicalmente nuovi, di forte carattere espressionista.
La ricerca di Kandinskij si deve ricondurre agli sviluppi
della sua poetica, che lo portò da una matrice sostanzialmente
espressionista (lo ricordiamo come fondatore di "Der
Blaue Reiter"), con influenze romantiche, ad un astrattismo
di carattere lirico che contraddistingue tutta la sua produzione,
almeno da quando egli intraprende la ricerca di un denominatore
comune fra tutte le forme d'arte per coglierne la complessiva
valenza astratta, mezzo per entrare in contatto diretto con
la psiche del fruitore.
Tra tutte le forme d'arte, la musica è sicuramente
la più astratta, mancando di concretezza materiale,
ed ha quindi per Kandinskij un significato emblematico: la
logica conseguenza è che egli teorizzi la possibilità
di attribuire ai mezzi pittorici, colori, linee, forme, un
valore espressivo intrinseco, slegato da ciò che essi
possono rappresentare, senza preoccupazioni naturalistiche,
presi cioè nella loro "astrattezza", che
in questo caso vuol dire per il loro significato puro, che
ha come scopo la sola rappresentazione di sè.
E' chiaro che una ricerca di questo tipo pone le basi per
un concetto dichiaratamente simbolista, che si riscontra in
molte delle opere di Kandinskij.
Se la pittura, per essere libera espressione dell'animo,
deve essere simile alla musica, allora dovrà essere
pittura astratta, senza attinenza alcuna con le forme della
realtà, senza nessuna dipendenza gerarchica dall'oggetto,
senza preoccupazione nei confronti di un precostituito modello,
dovrà esprimere direttamente e senza tramiti le emozioni,
entrare nel campo della pura spiritualità, della forza
simbolica dello spirito, del lirismo interiore, della sensibilità
immediata.
In quest'ottica Kandinskij realizza una serie di opere che
anche nei titoli evocano la musica, e sono le "impressioni",
le "improvvisazioni" e le "composizioni",
scaturite da una complessa organizzazione teorica, come spiega
in un suo libro, "Über das Geistige in der Kunst",
scritto nel 1912.
Le opere di questo periodo presentano una sostanziale informità
della figura ed in genere di ogni forma riconoscibile, alla quale fa riscontro una grande varietà
cromatica di colori mischiati in modo fantasioso ed irreale,
al di fuori di ogni schema geometrico.
In seguito alle vicende che lo portano prima in Russia, dove
ricopre importanti cariche pubbliche nel campo dellarte
ed intraprende stretti rapporti con il Suprematismo e soprattutto
il Costruttivismo russo, poi alla Bauhaus di Weimar, chiamato
da Walter Gropius (è di questi anni il rapporto con
Paul Klee e la fondazione del "Die Blaue Vier")
, il linguaggio di Kandinskij subisce importanti e decisive
trasformazioni, come era logico aspettarsi soprattutto per
la contaminazione con l'ambiente della Bauhaus, con forti
componenti razionaliste.
I quadri di questo periodo denunciano una certa aspirazione
all'ordine che si concretizza in un'impostazione più
riconoscibilmente geometrica, frutto dell'attività
di insegnamento svolta alla Bauhaus, che lo ha costretto ad
acquisire una metodica razionale per poter comunicare con
gli allievi, ma frutto soprattutto di un'esigenza interiore
che vuole superare l'iniziale impostazione basata su emozione
e sentimento per giungere ad una sintesi finale, sia formale
che concettuale, che rappresenta anche una presa di coscienza
del proprio operare, secondo un'estetica che sarà alla
base di tutta l'arte moderna che verrà dopo di lui.
link:
Vassilij Kandinskij, "Arabisches III (mit krug)"
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