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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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Abstraction-Création
di Vilma Torselli
pubblicato il 22/03/2007 |
Movimento ad impostazione astratta,
con spiccata tendenza verso un linguaggio rigoroso, essenziale,
razionale, nello spirito di purezza formale di De Stijl e della
Bauhaus. |
Abstraction-Création nasce sulla scia
di un gruppo precedente fondato da Michel Seuphor e dall'uruguayano
Joaquim Torres-Garcia, "Cercle et Carré", attivo
nel '29/'30. Il gruppo fondato a Parigi nel 1931 rimarrà
in vita fino al 1936, svolgendo attività editoriale con
la pubblicazione di un almanacco ed organizzando mostre collettive
in tutta Europa. |
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La poetica di Abstraction-Création è decisamente
e categoricamente ad impostazione astratta, con una spiccata
tendenza verso un linguaggio adatto ad una società
tecnologica quale promette di divenire quella di inizio '900,
rigoroso, essenziale, razionale, nello spirito di purezza
formale di De Stijl e della Bauhaus, analogamente alla quale
persegue un ideale di arte totale, sintesi di tecnica ed estetica,
di scultura, pittura, architettura secondo teorie che vengono
divulgate nella pubblicazione annuale edita dal gruppo, "Abstraction-création
art non-figuratif", che uscirà per cinque anni
consecutivi. |
Oltre alle teorie razionaliste di De Stijl e della Bauhaus,
un altro prodromo del movimento è identificabile in
quella che Theo van Doesburg definì "arte concreta"
o concretismo, termine comparso nel numero unico della rivista
edita a Parigi, "Arte concreta", in opposizione
a quello di arte astratta, per un'arte che, sintesi di entrambi
i significati, venne definita costruttivo-astratta e della
quale Abstraction-Création, nelle cui file confluisce
lo stesso van Doesburg, raccoglie l'eredità.
Riassumendo i caratteri di numerose correnti, dal neoplasticismo
al costruttivismo all'astrazione lirica all'astrazione geometrica,
il gruppo finisce per coagulare un rilevante numero di aderenti,
più di 400, sia francesi che esuli o profughi soprattutto
tedeschi, fra i quali nomi famosi quali Naum Gabo e il fratello
Antoine Pevsner, Vassilij Kandinskij, Piet Mondrian, Theo
van Doesburg, Auguste Herbin, Georges Vantongerloo, Lucio
Fontana, Hans Arp, Albert Gleizes, Ben Nicholson, Sonia e
Robert Delaunay, personalità forti e differenti che
connotano il movimento con un'impostazione estremamente libera,
internazionale, innovativa, promuovendo uno scambio culturale
vivace e produttivo tra membri di diversa provenienza ed estrazione
(Arp proveniva dal Dadaismo, Delaunay era orfista, Fontana
spazialista).
Quando nel '36 il gruppo cessa la sua attività, i
vari componenti proseguiranno ciascuno secondo una propria
linea ispirativa, conservando dell'esperienza comune una tendenza
verso l'astrazione nella sua versione più austera ed
una precisa vocazione per l'analisi critica della realtà,
anziche per la sua rappresentazione.
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