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Orfismo o Cubismo orfico, il recupero del
colore
di Vilma Torselli
pubblicato il 27/03/2007 |
Una pittura anoggettiva, colore fine a sè stesso,
contrasti cromatici simultanei nel linguaggio di un movimento
che non riuscirà ad avere un seguito significativo.
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Guillaume Apollinaire, autore del testo "Peintres
cubistes" che rappresenta il manifesto programmatico del
movimento cubista, è anche l'autore del termine Orfismo,
o anche Cubismo orfico", coniato nel 1912 per definire
un movimento contemporaneo del Cubismo, ma caratterizzato nei
suoi confronti da significative differenze, facente capo a Robert
Delaunay (1885 - 1941).
Si tratta di una pittura fortemente evocativa (da cui il riferimento
mitico ad Orfeo, musicista e poeta), che Apollinaire definisce
come "......un piacere estetico puro, una costruzione
che colpisce i sensi e un significato sublime, ossia il soggetto.
È arte pura".
Gli orfisti, di cui fanno parte anche Kupka e Picabia, si
pongono criticamente nei confronti del Cubismo, dal quale
pure derivano il principio della scomposizione della forma
e l'analisi dell'immagine da più punti di vista, sottraendosi
tuttavia ad una certa rigidezza e staticità del risultato
finale, accentuate dalla monocromia fredda e monotona tipica
del primo Cubismo di Braque e Picasso.
Una peculairità dell'Orfismo è l'introduzione
del movimento nel processo di scomposizione, che attua una
sintesi in termini di maggior omogeneità dei vari momenti
statici simultaneamente proposti anche dal Cubismo, ma qui
unificati da una forza dinamica ad andamento rotatorio molto
vicina alla definizione di spazio-tempo del Futurismo italiano. |
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Tutto ciò è ben evidente nel quadro di Delaunay "Tour Eiffel",
del 1911, olio su tela di cm 202 x 138,4, un tema che l'artista propone ripetutamente con una serie di varianti per un intero ciclo di dipinti e disegni (una cinquantina in totale) negli anni 1909/12: scomposizione formale, dinamismo spaziale nel movimento torsivo di impronta Futurista (ricordando il contemporaneo Boccioni), colore in senso strutturale, acceso policromismo sono i punti salienti di una rivisitazione del Cubismo con un ritrovato senso marcatamente pittorico. |
L'Orfismo compie un totale recupero del colore e della luce,
in memoria dell'Impressionismo, del Fauvismo, del Divisionismo,
soprattutto nella versione che ne dà Georges Seurat,
del cromatismo di Matisse e di Gauguin e persegue il principio
del contrasto simultaneo dei colori secondo le teorie di Michel
Eugene Chevreul, risalenti al 1838, che Delaunay studia con
attenzione.
Ad adottare un metodo scientifico sulla divisione sistematica
del colore era stato Seurat, anch'egli sulla scorta delle
teorie di Chevreul, uno studioso di chimica e fisica francese
che aveva notato come due colori opposti del cerchio cromatico
(ad esempio il giallo e il violetto), se collocati l'uno
accanto all'altro si risaltano reciprocamente: Seurat osservò
inoltre che, per ottenere nel quadro un effetto di maggiore luminosità,
era necessario distribuire il colore puro con la punta del
pennello in piccole macchie vicine tra loro, inventando così
il "pointillisme" o "divisionismo", come
preferiva chiamarlo Seurat.
Rispetto al Cubismo, l'Orfismo attua un deciso e definitivo passaggio
alla pittura anogettiva, nella quale il colore è fine a sè
stesso, di importanza fondamentale o "centrale",
se si pensa ai dischi di Delaunay, reso in contrasti cromatici
simultanei con funzione dinamica, come egli stesso spiega quando
dichiara:"Un giorno, verso il 1913, affrontai il problema
dellessenza stessa della pittura. Affrontai la tecnica
stessa del colore. Sono di allora le esperienze del Disco Simultaneo.
Questo disco primitivo era una tela dipinta i cui colori, tra
loro opposti, significavano solo ciò che si vedeva: colori
in contrasto, disposti in cerchio e tra loro opposti.
Delaunay compone le "Finestre" definendole "Frasi
colorate", animando la tela con masse di colore compenetrate,
simultaneee e dinamiche, Frantisek Kupka propone piani di
colore che si intersecano e si saldano con effetti singolari,
Francis Picabia si muove nella direzione di una sintesi tra
pittura e poesia, Sonia Terk, moglie di Delaunay, sconfina
con sue personali ricerche verso un astrattismo vagamente
decorativistico: nelle sue varie manifestazioni, insomma,
l'Orfismo riassume o anticipa molte correnti del primo '900, con significative
analogie anche con le avanguardie tedesche, soprattutto nella
figura di Kandinskij e nel movimento "Der Blaue Reiter"
e, come già rilevato, con il Futurismo italiano per
quanto concerne le ricerche sulla simultaneità del
movimento e la rappresentazione dinamica della forma.
Nell'ultimo periodo della sua attività, Delaunay si
dedica ad esplorare la possibilità di una sintesi tra
linguaggio architettonico e arte visiva, assieme alla moglie
Sonia che già aveva intrapreso questa via, tutto sommato
con minor convinzione rispetto al passato, e proprio per la
mancanza della forza necessaria a portare avanti con sufficiente
decisione gli aspetti più radicali della sua poetica
sovversiva, l'Orfismo resta confinato entro i limiti di un
movimento di frangia che, scomparso Delaunay, non avrà
seguito significativo.
* articolo aggiornato il 04/02/2017
link:
Il Cubismo e la scomposizione della forma
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