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Il Purismo dell'Esprit Nouveau
di Vilma Torselli
pubblicato il 27/03/2007 |
Il Purismo come rilettura in
chiave critica del Cubismo, dei suoi eccessi avanguardisti e
delle sue degenerazioni decorativistiche. |
Prende il nome di Purismo un movimento artistico
fondato ufficialmente nel 1918 da Charles-Edouard Jeanneret e Amédée Ozenfant, a cui si deve il soprannome
di Le Corbusier, da lui creato per lo stesso Jeanneret. Partendo
da una rilettura del Cubismo in chiave di teoria generale e
pensiero filosofico globale, Le Corbusier e Ozenfant ne attuano
una rigorosa depurazione da tutti gli eccessi avanguardisti
e dalle degenerazioni aneddottiche e decorativistiche a
favore dell'aspetto puramente linguistico nel rigore formale
di una decisa scelta intellettuale, per una visione logica e
schematica della realtà e delle regole che la governano.
Riallacciandosi direttamente alla lezione cezanniana, nato quindi
come movimento pittorico, il Purismo si estende poi al design ed all'architettura.
E' del 1916 un testo, "Notes sur le cubisme", di Amédée
Ozenfant, in cui si delinea una prima, decisa presa di distanza
dal Cubismo, "lart trouble, dune époque
trouble", a favore del concetto di un Purismo che si riallaccia
al significato che questo termine ha avuto nella passata tradizione
pittorica europea, con valenza quasi rinascimentale.
E' del 1918 il testo fondamentale di questa corrente, "Après
le cubisme", di le Corbusier e Ozenfant, manifesto del
movimento, rigorosa riflessione programmatica sullo stato dell'arte
che va rifondata partendo da zero.
Scaturisce da ciò una revisione significativa del concetto
di forma, che il Cubismo aveva fissato secondo la sua tipica
tecnica scompositiva, abolendo la frammentazione cubista divenuta
vuotamente strumentale ad esiti decorativi, ricercando il sintetico
valore strutturale di oggetti semplificati ed essenziali (nature
morte, bottiglie, bicchieri, strumenti musicali ecc.), sia di
origine naturale che artificialmente prodotti dall'uomo, resi
attraverso una grafica dai colori neutri, volutamente vicina
alla tecnica del disegno industriale.
La prima mostra della corrente si tiene nel 1918 alla Galerie
Thomas, la seconda nel 1921 alla Galerie Druet, mentre nel
1920 esce il primo numero della rivista "L'Esprit nouveau",
sulla quale compare, nel gennaio del 1921 (n° 4), il testo
"Le Purisme": la rivista cesserà le sue pubblicazioni
contemporaneamente all'allestimento del padiglione dell
Esprit nouveau all Exposition Internationale des Arts
Décoratifs di Parigi, nel 1925.
L'essenza del Purismo, che Le Corbusier esprime ai massimi
livelli in architettura (fu anche scultore e pittore, sebbene
di livello meno eccelso), coinvolge artisti di talento desiderosi
di rinnovamento, quali Fernand Léger, che recupera
un suo personale linguaggio monumentale e classicheggiante,
ed il giovane Roger Bissière che ripropone una lettura
del Cubismo in chiave neoplastica, di sintesi fra un purismo
cubista ed un formalismo classicista.
Passata la sua stagione più significativa, lo spirito
del Purismo resta presente nella storia dell'arte come categoria
dello spirito, come ricerca mai conclusa di un "modello"
di perfezione ideale, come aspirazione ad "una certezza
strappata all'analisi, una certezza in un ciclo che andrà
crescendo, sviluppandosi.... Abbiamo detto: c'è uno
spirito nuovo; è uno spirito di costruzione e di sintesi
guidato da una concezione chiara". (Le Corbusier)
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Le Corbusier, "La bouteille de vin orange" |
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