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Oggettualità dell'opera d'arte
di Vilma Torselli
pubblicato il 9/04/2007
Analisi oggettiva del reale, antitesi della soggettualità, per un'arte che ne sia rappresentazione fedele e concreta.
Arte Oggettuale è una definizione che designa una corrente ben precisa, teorizzata dal critico Gillo Dorfles, nella quale l'arte viene concepita come produzione oggettuale, superamento della pittura in "nuova pittura" nella quale viene messa in luce l' importanza "oggettuale" dell'opera (soprattutto attraverso il lavoro di Castellani e Manzoni) ed il quadro è un oggetto concreto e compiuto matericamente, alla cui definizione concorrono la tela, le sagomature sottostanti, protuberanze, sporgenze, estroflessioni e colore, spesso monocromo, con significato eminentemente plastico e scultoreo.
Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) è invece il nome di una corrente di matrice tedesca degli anni '20, sorta in polemica contro l'eccesso di emotività dell'Espressionismo e il travisamento della realtà da esso attuato con soggettività esasperata, corrente con la quale si verifica un brusco ritorno al realismo oggettivo, quello di Otto Dix per esempio, radicato negli eventi della vita reale, della quale viene messa in atto un'analisi fredda e cruda, spesso provocatoria e grottesca.

Sono solo alcuni dei casi in cui viene impiegato, con due significati diversi, il termine oggettualità, che corrisponde ad un concetto ben più ampio e generale, principalmente filosofico, ma che, per restringere il campo molto semplicemente e limitatamente alle sole arti visive, definisce in genere l'atteggiamento di chi si pone in relazione all'oggetto e lo analizza in modo oggettivo, il contrario di soggettualità, che designa ciò che invece compete al pensiero, al sentire emotivo, alla soggettività individuale.

Dice la dott.ssa Ada Cortese, che si occupa di psicologia analitica e filosofia sperimentale, direttore dell'Associazione GEA :".....usiamo il termine soggettualità in contrapposizione simmetrica al termine oggettualità : in quanto ancorato al concetto di pensiero, di idea ed in ultima analisi al concetto di spirito, la soggettività, o meglio la soggettualità , è qui intesa come graduale distillazione dell'essenza e del movimento dalla prigionìa dell' oggettualità che, madre di ogni oggetto, condivide con essi il destino dell'immobilità, del silenzio e dell'inconscietà".

In questa definizione, che presenta i due termini come confluenti l'uno nell'altro in un percorso evolutivo, sono facilmente, seppure sommariamente, riconoscibili due grandi filoni dall'arte moderna, due categorie, la soggettualità (l'idealismo) e l'oggettualità (l'empirismo), diverse ed antitetiche, ma strettamente correlate e spesso talmente concatenate da non permettere classificazioni definite, sconfinanti l'una nell'altra nella duplicità dell'esperienza artistica: infatti sia che prevalga la soggettualità (del pensare) o l'oggettualità (del fare), l'arte si muove in una dimensione in cui l'intelletto è il campo unico e comune di sperimentazione di ogni tipo di creatività.

In realtà anche nelle correnti che portano avanti programmaticamente il concetto della oggettualità dell'opera d'arte, intesa come aderenza al realismo rappresentativo, quali la Transavanguardia, i Nuovi Nuovi, l'Arte Povera, l'Iperrealismo, il Post-moderno, ed altre ancora, accade inevitabilmente che l'artista, pur pretendendo di rispettare l'oggettualità del rappresentato, lasci leggere la propria soggettività, producendo non un doppione di esso, ma una raffigurazione che sarà sempre il prodotto dell'incontro tra il mondo di chi valuta e quello di ciò che viene valutato: sotto questo punto di vista, non è possibile parlare in termini rigorosi di arte oggettuale se non nelle intenzioni di chi la produce, quand'anche si tratti della forma d'arte visiva che, per eccellenza, si autodefinisce come riproduzione oggettiva del reale, la fotografia.

Oggi, poi, con l'avvento delle tecnologie digitali che stanno progressivamente saturando il campo delle arti visive spingendo nella direzione di una definitiva liberazione dall'oggettualità, in questo caso intesa anche come fisicità e materialità del prodotto artistico, sempre più l'arte si configura come un flusso di comunicazione dinamico e aperto in cui perdono di significato l'iconicità e l'oggettualità, a favore del concetto di un'arte che produca emozioni ed esperienze sotto forma di eventi dematerializzati, portando alle conseguenze estreme il discorso intrapreso dalle più spinte sperimentazioni del Dadaismo e del Futurismo e, più recentemente, dall'Happening e dalla Body Art.

* articolo aggiornato il 2/05/2014


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