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L'arte polimaterica
di Vilma Torselli
pubblicatoil 9/04/2007 |
Non una tecnica, ma un nuovo
mezzo di espressione artistica, che sostituisce la "realtà
dipinta con la realtà della materia". |
"La materia contiene in sé tutto
il potenziale espressivo che lartista ricerca". (Enrico
Prampolini)
Per capire cosa si intende per pittura polimaterica è
utile riferirsi alla definizione che ne dà Enrico Prampolini:
Larte polimaterica non è una tecnica ma
come la pittura e la scultura un mezzo di espressione
artistica
( Enrico Prampolini, "Arte Polimaterica"
, Roma 1944).
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L'introduzione di materiali anomali nell'opera pittorica,
in grado di amplificarne le possibilità espressive
con l'apporto di caratteristiche normalmente incompatibili
con la pittura (effetti tridimensionali, tattili, volumetrici
ecc.), è infatti indicativa di un nuovo modo di intendere
l'opera pittorica, che diviene una costruzione oggettuale autonoma, slegata da ogni esigenza di rappresentazione non
solo figurativa ma anche materica.
Il quadro non cerca più di riprodurre lo spazio della
rappresentazione, lo costruisce in termini reali e concreti,
ne fa il luogo deputato ad accogliere interazioni eterogenee
tra materiali non omogenei, vetro, pietre, oggetti d'uso comune,
legno, sabbia, gli elementi più disparati ed incongrui,
strumentali a suggerire l'idea di una spazialità intrinseca
all'opera, di uno spazio nel quadro e non di un quadro nello
spazio.
E proprio in virtù delle sue potenzialità
innovative e della sua duttilità espressiva, l'arte
polimaterica è diventata uno dei filoni privilegiati
della moderna arte visiva, soprattutto nella versione astratta
ed informale (ricordiamo Burri, Tapiés, Fautrier, Duchamp, Arman, Manzoni con i suoi achrome ecc.). |
Già presente in alcune opere della Secessione Viennese,
la pittura polimaerica si afferma nel corso delle avanguardie
storiche, nel Futurismo di Balla e Boccioni, nelle sperimentazioni
di Enrico Prampolini , anch'egli futurista, che pone le basi
teoriche e pratiche dell'arte polimaterica ( Béguinage,
del '14, è la prima opera che egli realizza secondo
questo innovativo concetto), riprendendo e portando avanti
le ricerche sperimentali di dadaisti e surrealisti (egli stesso
fa esplicito riferimento ai "papierscollés"
dei pittori futuristi e cubisti, ai "collages" ed
alle "sculture-d'oggetti" del Dadaismo e del Surrealismo),
consolidando ed organizzando poi le proprie teorie nella pubblicazione
per le 'Edizioni del Secolo' di un piccolo libro,"Arte
polimeterica", nel 1944.
Sulla scia del binomio arte-vita, caro ai futuristi, Prampolini
propone un linguaggio, quello polimaterico, appunto, che abbia
un più concreto rapporto con la realtà, arricchendo
"la tavolozza con elementi extrapittorici", non
per una materia applicata e sovrapposta alla pittura, ma secondo
il radicale "concetto di sostituire, totalmente e integralmente,
la realtà dipinta con la realtà della materia".
In generale, si tratta di un nuovo modo di guardare la materia e le sue intrinseche possibilita espressive, nel quale si
inquadrano anche i libri di latta di Marinetti e Tullio dAlbisola
e il "libro imbullonato" di Depero, tappe di un
percorso allargato che non comprende solo l'arte polimaterica
visiva in senso stretto, ma che coinvolge tutte le forme dell'attività
artistica arrivando perfino alla progettazione tipografica,
nel nome di una "ricostruzione futurista delluniverso".
Mentre il quadro assume una solidità tridimensionale e la trama ed il colore della materia, svincolati dall'immagine
rappresentata, diventano mezzi di una ricerca esistenziale
della vera essenza del reale, decade la rigida differenziazione
tra pittura e scultura, in una ricerca di sintesi che, con
largo anticipo sui tempi, Prampolini identifica anche come
totale integrazione tra arte polimaterica ed architettura,
della quale la prima è "una continuità
organica".
Nella straordinaria e innovativa visione della materia, per
la prima volta captata nella sua essenza autonoma e assoluta,
il Futurismo traccia così una via rivoluzionaria che
dai primi decenni del '900 arriva fino ai giorni nostri, segnando
indelebilmente il futuro svolgimento dell'arte moderna.
* articolo aggiornato il 3/01/2014
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Arte Oggettuale
Oggettualità dell'opera d'arte
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