Sono infatti chiari i legami del moderno movimento decostruttivista con il Futurismo (Antonino Saggio
scrive: L'ultimo Gehry deve moltissimo a Boccioni e
al suo concetto di traiettoria, a quello sforzo di superare
la plastica dell'oggetto isolato per una vibrazione atmosferica.
Peter Eisenman ha mutuato più di una tecnica dalla
vibrazione di Duchamp e di Balla...."), mediati,
per ciò che riguarda il filone americano del movimento,
attraverso larchitettura organica di Frank Lloyd Wright: in tal modo,
paradossalmente, tra Wright, padre
della prima architettura autenticamente americana, e il decostruttivismo americano
si stabilisce un legame storico e culturale grazie alla comune relazione con un movimento tipicamente italiano che fa da tramite ed in un certo senso rimarca una perdurante assoggettazione.
Un termine ed un concetto che il Futurismo adotta spesso è
traiettoria, la direttrice spaziale che si protende
nello spazio, quella stessa direttrice dinamica che informa
l'architettura di Wrigth, rettilinea, come in Casa Kaufmann,
e che si deforma fendendo laria e si tende sotto lazione
della forza centrifuga arcuandosi fino a divenire parabola
e spirale nel Guggenheim Museum di New York: così accade
anche nel Guggenheim Museum di Bilbao, dove Frank O. Gehry
si conferma erede di Wright oltre che, in derivazione diretta,
di Umberto Boccioni.
Il riconoscimento di questo tipo di rapporto è unulteriore
occasione per rilevare la relazione dellarchitettura
e dellarte americane con la cultura europea e specificatamente
italiana nel nome della continuità e della quasi dipendenza
da una tradizione che pure viene esplicitamente negata: infatti,
così come Jackson Pollock scinde ogni legame con un
passato europeista attraverso il gesto rivoluzionario dellaction
painting , mentre in realtà non fa che sviluppare lautomatismo
psichico e la poetica dellinconscio di eredità
surrealista, altrettanto drasticamente Wright si libera, con
una polemica dichiarazione di indipendenza culturale, dallingombrante
bagaglio della passata tradizione europea, pur mutuando evidenti analogie con quella recente.
Va inoltre rilevata laffinità di idee tra Wright
ed il Neoplasticismo di Piet Mondrian, che fonda "De
Stijl" con lintento di pervenire allunificazione
delle varie forme artistiche riconducendo l'arte ad una purezza
formale assoluta, di impronta geometrica e matematica, astraendola
dal divenire della realtà.
Prima che formale, l'imput che anima Mondrian è di
natura squisitamente morale ed intellettuale, nello spirito
della tradizione culturale puritana e pragmatista della sua patria d'origine (proprio
il puritanesimo, giunto in America con le navi dei Padri Pellegrini europei,
è la base etica di tanti movimenti americani).
Già agli inizi del 900 Wright anticipava il pensiero
di Mondrian, superandolo nell'abolizione di ogni differenza
categorica tra arti visive e architettura, quando dichiarava
che bisognava "trasformare il luogo di abitazione in
un'opera d'arte completa in se stessa, espressiva e bella
quanto qualsiasi pittura o scultura, e ancor più intimamente
legata alla vita .... è questa l'occasione moderna
dell'America", il che lo porterà a relazionarsi
con la scuola architettonica olandese attraverso lopera
di Berlage.
Grazie al rapporto osmotico tra due culture ineluttabilmente
collegate, seppure separate da un oceano, le dichiarazioni
dell'americano Wright si collocano alla perfezione nello spirito
degli scritti dell'europeo Mondrian, superando nei fatti e
nella realizzazione concreta delle sue architetture quel tanto
di utopistico che rende la concezione di Mondrian forse troppo
radicale per poter essere pienamente realizzabile.
L'Europa, insomma, pare scritta nel destino della giovane
America, già da quando le navi dei Padri Pellegrini portarono su quel nuovo continente "I Quattro Libri dell'Architettura" di Andrea Palladio, stampati a Venezia nel 1570, introducendo e diffondendo una tipologia architettonica che ebbe in tutta l'America un seguito straordinario.
Non a caso nel 2010 il Congresso degli Stati Uniti d'America, con una “Concurrent Resolution” che ha visto il voto unanime del Senato e della Camera riconosce ufficialmente “l’immensa influenza di Palladio sulla architettura degli Stati Uniti” ed esprime la propria gratitudine “per l'arricchimento che la sua vita e la sua carriera hanno conferito all'ambiente costruito della Nazione americana”. Nelle premesse la Risoluzione 259 ripercorre gli aspetti salienti della influenza palladiana degli Stati Uniti, definendo i “I Quattro Libri dell'Architettura” come la più importante pubblicazione in materia d’ogni tempo
Cede al fascino della vecchia Europa anche Solomon Guggenheim, collezionista delle
opere di antichi maestri europei, che decide di costruire il museo
di New York dopo aver conosciuto e frequentato Hilla Rebay,
pittrice avanguardista che gli fa scoprire ed apprezzare
proprio i moderni artisti europei come Kandinskij, Gleizes,
Moholy-Nagy, Chagall, Robert Delaunay e lo trasforma in un
grande appassionato di arte moderna.
Sull'onda di questa passione artistica, nel 1943 Solomon Guggenheim incarica infatti Frank Lloyd Wright della progettazione del
Guggenhim Museum, che verrà inaugurato nel 59:
è loccasione per fissare nella materia, in un
capolavoro assoluto dellarchitettura moderna, spinte ed ideali partiti da così lontano, radicati
nel Futurismo italiano, concretizzati in un edificio americano
che rappresenta un mirabile coagulo di ogni forma artistica,
per di più destinato ad ospitare proprio larte
moderna, della quale parla lo stesso linguaggio radicale e
straordinariamente innovativo. |