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La linea retta
di Vilma Torselli
pubblicato il 10/04/2007 |
La linea retta simbolo di controllo
matematico e mentale, essenzialità espressiva, ordine
geometrico.
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Le linee sono uno degli elementi attraverso i
quali avviene la lettura di un'opera visiva, perchè il
loro andamento è fortemente significativo delle intenzionalità
dell'autore e trasmette in modo chiaro ed immediato il messaggio
comunicativo alla base dell'azione, un messaggio non necessariamente
contenutistico, specialemente nell'arte moderna, ma più
genericamente di tipo psicologico ed emozionale.
La linea retta trae la sua predominanza dall'osservazione della
realtà, è retta la postura dell'essere umano,
è retta la direzione di caduta della pioggia e di tutti
i corpi soggetti alla forza di gravità, è retto
il portamento degli alberi, l'arte e l'architettura delle origini
sono completamente impostate su questa linea prevalente, ad
andamento verticale, mentre nella grafica aborigena la linea
retta rappresenta il percorso (così come la linea curva
vuol significare la sosta, il posto stanziale) ed è quindi
una linea che tende ad un fine.
La linea retta è anche il principale asse di simmetria,
detta appunto simmetria assiale, ispirata dalla struttura simmetrica
del corpo umano e quindi simbolo di ordine, di forza, di organizzazione,
di sicurezza, con importanza anche maggiore nei periodi in cui
è prevalsa una visione antropocentrica, come nel Rinascimento
italiano, in cui il corpo umano era considerato il massimo della
perfezione (si vedano gli studi di Leonardo e la sua elaborazione
dell'uomo vitruviano).
Nell'arte visiva, o anche in architettura, la linea retta
vuol esprimere armonia, ordine ed essenzialità, è,
per esempio, la linea che caratterizza la cultura neo-classica,
cronologicamente successiva a quella barocca, a significare
un rifiuto delle precedenti, drammatiche linee curve e mosse
per un'esigenza di semplificazione formale e di pulizia di
linguaggio di maggior freddezza e di più controllata
espressività. |
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Nell'arte moderna l'utilizzo della linea retta esprime in
sostanza le stesse esigenze: la cultura minimalista nordamericana,
tesa ad una rigorosa riduzione geometrica, inventa il grattacielo,
forma semplice e lineare per eccellenza, simbolo di una società
pragmatista e decisionista che va diritta allo scopo, in Europa
la linea retta si carica di significati più sottilmente
intellettuali, è il segno di asciutto spiritualismo
che Piet Mondrian assume a simbolo del rigorismo calvinista
nel suo ordinato stile neoplastico realizzando astratti sistemi
di griglie a righe nere rigorosamente rette, ricercando delicati
equilibri puramente geometrici fondati sull'ortogonalità. |
Il Futurismo, nel suo "Manifesto della scultura futurista",
decreta l'intenzione di operare "... facendo vivere la
linea muscolare statica nella linea-forza dinamica. In questa
linea muscolare predominerà la linea retta, che è
la sola corrispondente alla semplicità interna della
sintesi che noi contrapponiamo al barocchismo esterno dell'analisi
[...] la sua nuda serenità fondamentale sarà
il simbolo della severità di acciaio delle linee di
macchinario moderno."
Sarà la versione del tutto italiana di una linea retta
"viva e palpitante" di "nuda severità" che si arcua in piatte curve elastiche, tese e dinamiche
sotto la spinta di una forza interna nervosa e vibrante come
la corda di uno strumento.
Il neurobiologo Semir Zeki, inventore della neuroestetica,
molto interessato al rapporto cervello e arte intesa come
vero e proprio processo cognitivo, correla precise regioni
cerebrali agli effetti sortiti dalla visione di linee rette,
elementi base della percezione della forma, effetti che sono
pressochè identici in individui diversi, i quali davanti
ad un quadro di Mondrian o Malevic o Newman, per citare artisti
che Zeki porta ad esempio, in cui prevale la linea retta provano
sensazioni molto simili, poichè simili sono le dinamiche
processuali attraverso le quali limmagine si genera
nel cervello ed entra in relazione con le specializzazioni
emisferiali deputate alla loro gestione.
In sintesi, si può dire che la linea retta suggerisca
controllo matematico e mentale, come nel caso di Mondrian,
definizione logica ed essenzialità espressiva, come
accade in Newman, severo ordine geometrico, come ci suggerisce
Malevic, consapevole dialettica formale come nel caso del
Futurismo, trattandosi di una forma maggiormente razionale
in opposizione ad altre più fluide e quindi passibili
di maggior libertà interpretativa.
La linea retta e la linea curva costituiscono una coppia antagonistica,
seppure con comune radice generativa (infatti la curva si
genera dalla linea retta quando questa viene sottoposta all'azione
di una forza costante ed invariabile che la deforma, concetto
che sta alla base della rappresentazione dinamica del Futurismo)
e sulla tesa dialettica tra queste due opposte rappresentazioni
segniche appoggia spesso l'efficacia espressiva dell'arte
moderna.
link:
La linea curva
Retta e curva, una coppia in bilico.
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