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Il Verismo
di Vilma Torselli
pubblicato il 22/01/2007 |
Movimento a carattere
regionalistico, derivato dal naturalismo francese, che produce
opere "di genere", in uno stile narrativo vivace ed
immediato. |
Il Verismo è un movimento
soprattutto letterario dell'ultimo '800, derivato dal naturalismo
francese, che tuttavia, trattandosi di un movimento culturale
legato ad una vasta realtà politico sociale, finisce
per interessare trasversalmente molti ambiti, anche la musica
e le arti visive.
Come avviene in Francia, il Verismo italiano si prefigge il
superamento dei residui culturali di matrice romantica, degli
slanci eroici ed enfatici di una cultura ideologicamente superata
da una realtà in mutamento, della quale non si possono
più nascondere i problemi e le esigenze, una realtà
meno edulcorata di quella fino ad allora rappresentata nell'arte,
che anche la classe politica aveva avuto interesse ad ignorare.
Il Verismo è quindi un movimento di denuncia civile che
sceglie di esprimersi attraverso la rappresentazione della realtà
degli umili, basti ricordare, in letteratura, Giovanni Verga
ed il suo romanzo "I Malavoglia", del 1881, una sorta
di manifesto del movimento verista, di cui si fece teorico e
portavoce Luigi Capuana.
Caratteristica del Verismo è, in Italia, una connotazione
marcatamente regionalistica, date le notevoli differenze politiche
e le grandi disparità economiche tra le varie regioni
della penisola e date anche le radicali diversità formali
tra i modi espressivi delle tradizioni artistiche delle varie
aree, cosicchè il Verismo, soprattutto in pittura,
sviluppa al suo interno delle sub-correnti derivate dai macchiaioli toscani, dalla scuola di Posillipo, dalla scuola napoletana,
da quella veneta ecc.
Partendo da un'attenzione nuova verso gli umili, i lavoratori
della campagna, le persone banali ed ordinarie degli strati
sociali più poveri, il Verismo elabora uno stile narrativo
piuttosto impersonale, nell'intenzione di essere obiettivo
e fornire una visione non manipolata della realtà sociale,
dando origine a prodotti cosiddetti "di genere",
con caratteristiche fondamentali comuni, con una comune e
particolare attenzione ai contenuti ruotanti attorno agli
usi, ai costumi ed ai mestieri delle figure tipiche della
quotidianità. Una notevole perizia esecutiva produce
risultati di grande spontaneità espressiva, vivacemente
bozzettistica, seppure di tono talvolta vagamente manieristico, tuttavia
questo insieme di circostanze determina, per il verismo
italiano, il confinamento entro ambiti culturali sostanzialmente
circoscritti e limitati alla nazione, se non alla provincia
di appartenenza. |
Vincenzo Gemito, "Il pescatorello"
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Principali protagonisti del verismo italiano sono lo scultore
Vincenzo Gemito (1852-1929), che ritrae con immediatezza e
spontaneità caratteristiche figure napoletane quali
l'acquaiolo o il pescatore in modo minutamente descrittivo
con notevole abilità ritrattistica, Adriano Cecioni
(1836-1886), di origine macchiaiola, scultore, pittore, scrittore,
i fratelli Induno, della scuola di Posillipo, i napoletani
Gioacchino Poma e Michele Cammarano, i veneziani Luigi Nono
e Giacomo Favretto. |
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