David Tremlett (1945), come Paul Morrison, come Sol
LeWit, tanto per citare altri due importanti protagonisti dell'arte
moderna del filone concettuale che utilizzano la stessa tecnica,
è un artista che ha scelto di esprimersi attraverso wall
drawing, disegni e dipinti realizzati direttamente sui muri
di musei, gallerie, spazi pubblici e privati, chiusi o all'aperto,
puntando la sua ricerca sulle relazioni tra arte visiva ed architettura,
tra segno e spazio, tra struttura mentale ed ambiente reale.
Nomade inquieto che ha girato il mondo fino agli angoli più
lontani dell'Australia, della Nuova Zelanda, nel nord Africa,
dell'India, fino al remoto confine dell'Alaska ripercorrendo
antiche tracce che solo la sua personalità sempre in
ascolto sa scovare lungo le vie del mondo, Tremlett cerca
le radici universali di un'umanità frammentata in mille
civiltà diverse eppure percorsa da una storia comune,
quella che ci narra nelle sue opere in un personale alfabeto
segnico semplice e primordiale.
Così com'è semplice ed universale il suo gesto
antico, compiuto inumerevoli volte sui murales realizzati
con le mani in Africa o in Oceania, un lento corpo a corpo
con la superficie, accarezzata, manipolata, percorsa dal palmo
della mano distesa, lievemente o con forza, con sensualità
e con amore, cosparsa di pastello morbido, di polvere di gesso
colorato, i colori della terra e dei più semplici manufatti
dell'uomo, rosso come il mattone e la terracotta, marrone,
grigio come la pietra, azzurro, verde...., fino a che i muri
rivelano ciò che sembra da millenni celato sotto lo
strato visibile, in attesa di essere liberato e portato alla
luce da quest'artista vagabondo.
Ed infatti "ogni volta che David Tremlett si accinge
a disegnare sulla superficie di uno spazio, nella sala di
un museo, nell'interno di un edificio pubblico, nell'intimità
di una chiesa o di una casa privata [......] per prima cosa
si ferma ed ascolta. Porge l'orecchio [....] per cercare di
sentire quello che il muro ha da raccontargli", così
scrive di lui la critica d'arte Nicoletta Pallini ("David
Tremlett. Se i muri potessero parlare, 1995-2000"), per
poi raccontarlo a noi, che non abbiamo, per nostra sfortuna,
la sua stessa capacità di ascolto.
Memorie di viaggio del tutto particolari, ricordi da un passato
arcaico che un viaggiatore del tempo riporta con sé
per farcene partecipi, aspirazione ad una essenzialità
originaria da cercare e trovare nei linguaggi semplici ed
estranei al nostro mondo civilizzato, spiritualità
profonda, straordinaria capacità evocativa, cosicché
ogni segno, ogni gesto, ogni stesura polverosa del colore
paiono il prodigioso recupero di un passato che ci appartiene
e di cui ignoravamo l'esistenza: così il wall drawing di David Tremlett si sovrappone come una seconda pelle alla
superficie rispettandone ed esaltandone l'individualità,
si inserisce nell'ambiente architettonico senza prevaricarlo,
sottolineandone le caratteristiche, assecondandone la struttura,
divenendo una sua espansione ed un suo prolungamento.
Tutto ciò è evidente in questo "Wall Drawing", 1999-2000, dipinto a pastello su intonaco che
fa parte della Government Art Collection, prestigiosa raccolta
d'arte sparsa nei più importanti edifici del Governo
Britannico in tutto il mondo, eseguita in un grande spazio
dell'Ambasciata Britannica a Berlino.
Presenza reale fortemente
caratterizzata da articolate campiture di colore caldo e luminoso sottolineate
e definite da sottili linee bianche secondo una geometria priva
di ogni rigidità, il wall drawing interviene in maniera
determinante nella movimentazione dello spazio: l'andamento curvilineo dei pilastri portanti riecheggia in morbide ondulazioni
sulle pareti, il colore rosso-mattone caldo
e profondo aumenta illusionisticamente il "peso"
dell'elemento a soffitto, il tutto dà la netta impressione di essere stato concepito
assieme alla struttura architettonica, anziché esserne
una derivazione, definendo uno spazio prima di tutto psicologico,
dove si fondono presenza ed assenza, coinvolgimento ed abbandono,
approccio empatico e calcolata elaborazione.
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