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Vassilij Kandinskij, "Arabisches
III (mit krug)" di Vilma Torselli
pubblicato il 25/05/2007 |
Una Natività
narrata direttamente attraverso l'emozione, per esprimerne
il significato squisitamente spirituale. |
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Il tema della Natività
è fra i più presenti nelliconografia
dellarte occidentale, vuole commemorare la nascita
di Gesù in modo ora narrativo, ora celebrativo, simbolico,
figurativo, a seconda delle finalità e della
sensibilità di ciascun artista.
Tra gli artisti del 900 anche Vassilij Kandinskij (1866-1944) affronta questo tema, nei modi della sua arte
raffinata ed intellettualistica, libera da imposizioni mimetiche,
lontana dalle forme del reale e vicina al suo significato
sostanziale e dipinge, nel 1911, unopera che, come
molte eseguite nel periodo 1910/23, pur conservando una
traccia di figuratività, si propone come immagine
metafisica e spirituale di un evento collocato in un altrove
senza tempo, creazione parallela puramente astratta
rispetto al reale.
Kandinskij attinge in quel periodo ai grandi temi profetici,
alle sacre scritture, al nuovo testamento, utilizzando un
linguaggio spesso criptico, marcatamente simbolico, allusivo
e di difficile decifrazione in opere dove il senso della
totalità compositiva prevale rispetto ad un insieme
di singole forme apparentemente casuali facenti tuttavia parte
integrante di una stessa, grande sinfonia visiva.
Questo "Arabisches III (mit krug)"del 1911, olio
su tela di 106 x 158 cm conservato alla State Picture Gallery
of Armenia, a Yerevan, una composizione a marcato andamento lineare
definito da segni mossi, con figure alate, una donna sulla
destra, la brocca che allude al fonte battesimale, le sinuose
linee dacqua.
. un insieme che presenta chiari riferimenti al
tema della Natività come rappresentato nei Vangeli
apocrifi e come proposto in una icona russa del XV secolo
secondo la raffigurazione tipica delle Chiese dell'Oriente
cristiano: di quest'opera antica Kandinskij,
agli albori del '900, pare conservare una sorta di traccia subliminale,
indefinibile formalmente ma tuttavia ben percepibile.
Coerentemente, Kandinskij non si cura di riprodurre le forme
delle cose, ma ne evoca attraverso il linguaggio visivo
una sorta di “necessità interiore”.
Come sempre, anche in questo caso lartista non dà
indicazioni o didascalie su ciò che dipinge, poiché
giudica il soggetto dellopera del tutto irrilevante:
ciò dà adito anche a qualche equivoco interpretativo
che Kandinskij non si cura di correggere, quasi compiacendosi
dellinganno in cui viene tratto persino il suo stesso
biografo Will Grohmann, che sbaglia il commento.
Del resto, lo stesso Kandinskij dichiara la necessità
per larte di liberarsi dalle vecchie forme
per creare forme nuove ed infinitamente varie (
) che
siano in grado di esprimere il principio della necessità
interiore ('Sulla questione della forma', 1912)
che si sottrae alla tirannia del tempo e collega per vie
imperscutabili in un'ideale continuità temporale
con tutta la storia precedente e futura, il passato ed il
presente, unopera del 900 ed unantica
icona russa dove, con inspiegabili analogie, si celebra
lo stesso mistero.
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Licona, dipinta a Mosca
dal santo Andrej Rublev intorno al 1420, mentre rappresenta con didascalica evidenza
levento, ne esprime contemporaneamente il significato
teologico nella disposizione strettamente gerarchica dei personaggi,
ordinati intorno al centro della composizione costituito dalla
figura della Vergine e del Bambino contornati da una serie
di personaggi minori ed indicazioni accessorie.
Kandinskij interpreta il tema da quello che è, lui,
russo nato a Mosca, saldamente legato alle sue radici natali,
un profeta laico alla ricerca dello spirituale nellarte,
un grande mistico con forti legami con la tradizione spiritualistica
della sua terra. |
La Natività di Kandinskij
non ricerca alcuna attinenza con la realtà o con
il naturalismo, nè una strutturazione chiaramente
organizzata, nè la rispondenza ad un modello predefinito,
parla un linguaggio nuovo che non fa riferimento alla rappresentazione
dell'oggetto o dellevento, ma entra direttamente nel
campo dellemozione e della spiritualità, del
simbolismo, del lirismo, per esprimersi con linee, forme
e colori presi nel loro significato puro, cioè nella
loro astrattezza, in grado di recuperare e far riferimento
alla radice comune di tutte le cose, passate e future.
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Astrattismo
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