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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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Milano, apre il Museo delle Illusioni, con incredibili installazioni, illusioni visive, giochi e rompicapi.

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Concorso artistico Lucca Biennale Cartasia 2022, tema conduttore di questa edizione “The white page” (pagina bianca), le infinite possibilità per gli artisti di raccontarsi tramite le opere in carta.

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I vincitori del Premio Pritzker per l'architettura 2021 sono Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal: talento, visione e impegno per migliorare la vita delle persone.

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Al Palazzo Ducale di Genova, dal 9 settembre 2021 al 20 febbraio 2022 grande mostra di Maurits Cornelis Escher.

All'estero
Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.

Edouard Manet, "Bar alle Folies Bergère"
di Elettra Cecilia
pubblicato il 8/08/2007
In questo dipinto, l’ultima opera importante realizzata da Manet, assistiamo ad una adesione piena allo stile impressionista, stile che il pittore aveva contribuito a far nascere, ma dal quale aveva sempre mantenuto le distanze.
Questo quadro fu esposto al Salon del 1882 l’anno prima della morte di Manet (1832 – 1883).
Il soggetto raffigura l’interno del bar delle Folies-Bergère, locale alla moda del divertimento di Parigi.
Lo spazio di rappresentazione è molto ristretto, comprendente appena il piano del bancone, e lo spazio retrostante in cui è raffigurata la cameriera Suzon, personaggio reale che Manet rappresenta in diversi quadri.

La barista rappresentata ha però uno sguardo triste e assente, alieno da quel fragore della folla del locale, metafora della crisi sociale dei tempi dell’industrializzazione e dell’aria delle città.
L’effetto di grande spazialità è dato dal grande specchio sulla parete di fronte nel quale si riflette lo spazio dilatato del locale.

Nel riflesso dello specchio vediamo a destra, molto decentrati, il riflesso della donna di spalle e il riflesso di un uomo che le sta di fronte. Questa visione non è possibile dal punto di vista frontale, e ci attesta come Manet nei suoi ultimi quadri è ormai al superamento definitivo delle leggi della prospettiva, superamento che negli anni successivi sarà anche sperimentazione di Cezanne.

La tecnica: Olio su tela
Benché Manet anche in questo quadro resti fedele all’uso del colore nero, le abbreviazioni formali che vi introduce, insieme al gioco di luci e colori sapientemente ottenuti, lo portano a realizzare una delle più belle opere in assoluto dell’impressionismo. C’è un contrasto tra la precisione del ritratto della donna bionda al bar, molto ben definita con la pennellata a macchie e invece nei soggetti del fondo la pennellata si fa più veloce con piccoli tocchi di colori e si possono vedere solo bagliori luminosi riflessi nel grande specchio.


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