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Edouard Manet, "Bar alle Folies Bergère"
di Elettra Cecilia
pubblicato il 8/08/2007 |
In questo dipinto, lultima
opera importante realizzata da Manet, assistiamo ad una adesione
piena allo stile impressionista, stile che il pittore aveva
contribuito a far nascere, ma dal quale aveva sempre mantenuto
le distanze. |
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Questo quadro fu esposto al Salon del 1882 lanno
prima della morte di Manet (1832 1883).
Il soggetto raffigura linterno del bar delle Folies-Bergère,
locale alla moda del divertimento di Parigi.
Lo spazio di rappresentazione è molto ristretto, comprendente
appena il piano del bancone, e lo spazio retrostante in cui
è raffigurata la cameriera Suzon, personaggio reale che
Manet rappresenta in diversi quadri.
La barista rappresentata ha però uno sguardo triste
e assente, alieno da quel fragore della folla del locale,
metafora della crisi sociale dei tempi dellindustrializzazione
e dellaria delle città.
Leffetto di grande spazialità è dato dal
grande specchio sulla parete di fronte nel quale si riflette
lo spazio dilatato del locale.
Nel riflesso dello specchio vediamo a destra, molto decentrati,
il riflesso della donna di spalle e il riflesso di un uomo
che le sta di fronte. Questa visione non è possibile
dal punto di vista frontale, e ci attesta come Manet nei suoi
ultimi quadri è ormai al superamento definitivo delle
leggi della prospettiva, superamento che negli anni successivi
sarà anche sperimentazione di Cezanne.
La tecnica: Olio su tela
Benché Manet anche in questo quadro resti fedele alluso
del colore nero, le abbreviazioni formali che vi introduce,
insieme al gioco di luci e colori sapientemente ottenuti,
lo portano a realizzare una delle più belle opere in
assoluto dellimpressionismo. Cè un contrasto
tra la precisione del ritratto della donna bionda al bar,
molto ben definita con la pennellata a macchie e invece nei
soggetti del fondo la pennellata si fa più veloce con
piccoli tocchi di colori e si possono vedere solo bagliori
luminosi riflessi nel grande specchio.
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