In data 29/11/2020 l'agenzia Ansa dà notizia dell'importante ritrovamento di un'opera d'arte misteriosamente scomparsa ed altrettanto misteriosamente ritrovata, oggi ricollocata nel Museo che la ospitava:
"Ritratto di Signora di Gustav Klimt alla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi.
Il quadro venne rubato nel gennaio del 1997 e fu ritrovato nel dicembre di un anno fa in un vano esterno dello stesso museo, dove era stato collocato probabilmente qualche giorno prima. Una vicenda intricata e mai completamente chiarita, tuttora oggetto di un'indagine della Procura della Repubblica.
Due pregiudicati piacentini si sono autoaccusati del furto, ma solo attraverso interviste giornalistiche, avvalendosi poi della facoltà di non rispondere davanti ai magistrati.
La tela da questa mattina è collocata in un salone centrale della pinacoteca, illuminata dalle luci di Davide Groppi...."
Notizie più dettagliate si trovano sul sito Ansa, su RAInews, sul sito del Museo Ricci- Oddi e su molti altri siti in rete.
La figura femminile è nellarte di
Gustav Klimt (1862-1918) un tema ricorrente che ha i caratteri
iconografici di una giovane donna sensuale, espressione di un'idea
del femminile misteriosa e fatale, dal corpo morbido definito
dalla tipica linea sinuosa ed elegante di matrice liberty, dove
la stilizzazione formale si accompagna ad un erotismo seducente
velato di malinconia.
E dei recenti anni 80 la catalogazione di migliaia
di disegni di Klimt di cui si ignorava lesistenza perché
dispersi in numerose collezioni private, dedicati allo studio
ed alla rappresentazione del corpo femminile in mille pose
differenti, nudi sorpresi nella mollezza del sonno o dellabbandono,
in pose audaci, intime, spesso bollate di sospetta pornografia
dal perbenismo ipocrita della società contemporanea.
Scrive di lui Carl E. Schorske : Spingendo la propria
indagine in seno allerotismo, il pittore bandì
il senso moralistico del peccato che aveva oppresso laustera
generazione dei padri
Le opere di Klimt documentano così il passaggio dall'accademismo
ottocentesco al nuovo stile espressionista-simbolista dei
secessionisti viennesi, dal nudo casto e composto del classicismo
al nudo sensuale ed esplicito nel quale l'artista stempera
il suo raffinato rigore stilistico in un groviglio di tratti
avvolgenti e sinuosi di impetuosa immediatezza espressiva,
in un linguaggio di grande vivacità e disinvoltura,
apertamente e sfrontatamente sensuale, che con estrema spontaneità
delinea il carisma mitico dell'eterno femminino.
Questo "Damenbildnis in Weiss" (Signora in bianco),1917-18,
un olio su tela oggi a Vienna, nella Osterreichische Galerie,
è un delicato olio su tela eseguito negli ultimi anni
di vita dellartista e denuncia una rapida evoluzione
dal ricercato preziosismo del periodo doro ad un tratto
più frettoloso e sommario di inquietudine espressionista e di impronta quasi fauve.
Placato nella maturità l'impeto dell'eros e della passione,
Klimt scopre una donna non più passiva nel suo immaginario
erotico, ma protagonista sicura e consapevole di un mondo
che guarda dritto negli occhi senza esitazioni.
Giocato sulla sottile tensione tra naturalismo e astrazione decorativa, il ritratto propone una figura di donna idealizzata,
affacciata su una realtà interiore quietamente onirica,
lo sguardo obliquo e la bocca rosea sorridenti o quasi deridenti,
la veste graziosamente scomposta, investita dalla luce abbagliante
che disperde e scompiglia i colori e le forme del tessuto
decorato: è il ritratto di una donna disinvoltamente
elegante, non formale, di nobile portamento eppure morbidamente
sciolta nella posa, di grande modernità.
La sagoma dai contorni rapidamente schizzati risalta sullo
sfondo audacemente giocato sul contrasto totale tra la parte
sinistra, di un beige chiaro e luminoso, e la parte destra
cupamente nera.
A distanza di una decina di anni, è molto lontana
la composta ieraticità de Il bacio, la
precisione da miniaturista che lì definisce i sontuosi
motivi ornamentali delle vesti, la preziosità di un
insieme rischiarato dai bagliori delloro che blocca
entro una rete geometrica minuziosa e controllata il movimento
delle figure: a metà tra femme fatale e
femme fragile, questa donna di Klimt esce finalmente
dalla gabbia dorata di un mondo perfetto e scende tra noi,
liberata la sua sessualità dalle costrizioni di un
moralismo tanto ipocrita quanto irreale.
link:
Gustav Klimt, "Il bacio"
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