"Tutta la pittura è illusione.
Il disegno di un volto non è il volto. E' il disegno
di un volto". (Willem De Kooning)
Willem de Kooning (1904–1997), nato in Olanda e giunto negli Stati Uniti
nel 1926, rimane il più europeo dei
pittori dell'Espressionismo astratto, quello nel quale è
più rintracciabile la matrice derivata dall'Espressionismo storico nato in Germania.
Artista culturalmente preparato e di spirito irrequieto, de
Kooning fu attivo in una grande quantità di generi pittorici,
dalla figura al nudo femminile, nei quali in genere permane
il ricordo della raffigurazione, ad una nutrita serie di paesaggi
al limite dell'astrattismo totale.
Con Pollock e gli altri action painters come Kline,
Motherwell, Francis, Gottlieb, de Kooning frequenta a New
York la cerchia del musicista John Cage, che come gli espressionisti
in pittura, porta avanti un suo discorso musicale sull'idea
dell'indeterminazione dei parametri di riferimento e la scissione
di ogni rapporto con la concezione formale classica della
musica occidentale, sviluppando un tipo di musica che, pur
essendo scritta, abbia anche caratteri di estemporaneità
ed improvvisazione.
Convinto sostenitore dell'Astrattismo e dell'action painting,
de Kooning attribuisce a Pollock il merito di aver "rotto
il ghiacco", dimostrando che era possibile "andare
fino in fondo" e far accettare dall'ambiente artistico
e sociale di tutto il mondo il radicale cambiamento rappresentato
dall'Espressionismo astratto americano, mettendo definitivamente
da parte il primato delle avanguardie europee.
Si tratta di un atteggiamento tipico del movimento espressionista
americano, che ha sempre cercato di rivendicare poteri e radici
autonomi, rappresentando in effetti questo movimento uno
spartiacque tra il precedente primato europeo e l'affermarsi
di New York come centro del mondo artistico.
Tuttavia molti fra gli artisti americani, fra l'altro quasi
tutti di origine europea, non negarono mai la loro derivazione
culturale dall'Europa, come lo stesso Pollock, affascinato
dal Cubismo e dal Surrealismo, dal quale mutuò molti
caratteri della sua poetica dell'inconscio.
De Kooning, che utilizza per dipingere il cavalletto, cosa
assai insolita per i pittori informali americani condizionati
dal formato espanso introdotto da Pollock, usa tecniche in
grado di amplificare al massimo la casualità dell'operare
artistico, esasperando le componenti automatico-gestuali e
il valore autonomamente espressivo del segno, giungendo a
risultati di estremo equilibrio tra l'indeterminatezza del
dettaglio e la capacità suggestiva di influire sull'immaginazione
dello spettatore, come ben esemplificato in un suo celebre
quadro "Door to the river", del 1960.
Dice di lui Thomas B. Hesse, nel 1967: "Per de Kooning
è essenziale includere tutto, non tralasciare niente,
anche se questo significa lavorare in un turbine di contraddizioni
e, come è stato suggerito, un turbine di contraddizioni
risulta il suo ambiente preferito."
Queste parole esprimono molto efficacemente la ricchezza del
linguaggio e la complessità dell'opera di de Kooning:
accanto ad un astrattismo pressochè totale, puro slancio
comunicativo di impronta spirituale, ritroviamo, come in questo
"Woman I", più di un accenno al reale, seppure
interpretato e deformato in un figurativismo ambiguo che per
certi versi può richiamare Francis Bacon, senza il
suo intellettualismo e pur essendo quest'ultimo sicuramente
più controllato e metodico nella sua opera di disfacimento
della figura.
"Woman I", un olio del 1950/52, 192.7x147,3 cm,
fa parte di una serie di ritratti di donne dove prevale la
dichiarazione cruda di una sessualità aggressiva e
scomposta, fatta di segni incisivi e colori violenti, che
si stempererà, nell'opera successiva dell'artista,
in immagini più delicate ed in un certo senso più
devitalizzate.
L'accanimento di de Kooning su parti e sezioni del corpo denunciano la presenza di pulsioni violente ed incontrollabili
che affiorano dall'inconscio e si organizzano sulla tela in
composizioni complesse e potenti, dove frammenti di esperienza
emergenti dal contesto, in un discorso fortemente espressionista,
evocano un dramma che resta per certi versi irrisolto ai nostri
occhi di spettatori sgomenti davanti al turbine di contraddizioni
di cui si nutre la poetica di questo artista.
* articolo aggiornato il 26/03/2014
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