Jasper Johns (1930) è una personalità
cruciale degli anni '50 perchè, assieme a Robert
Rauschenberg, funge da elemento di unione e continuità
fra il movimento New Dada americano di derivazione europea,
che ha in Europa il suo corrispettivo nel Nouveau
Realisme, e la seguente Pop
Art, movimento prettamente americano: l'opera di Johns
rappresenta una posizione di sintesi tra due culture profondamente
diverse che, in quel periodo più che mai, scoprirono
molteplici punti di contatto.
Concettualmente, New Dada non si discosta molto dal Dadaismo
europeo (Johns ebbe anche contatti diretti con Duchamp, che
sempre considerò con la stima dovuta ad un maestro),
avendo con esso in comune il rifiuto dell'opera d'arte tradizionalmente
intesa e l'elevazione dell'oggetto comune ad opera d'arte
secondo l'identico concetto del ready-made,
ma Johns fornisce di tutto ciò un'interpretazione personale
che riunisce influssi dadaisti, caratteri tipici dell'informale
materico, tecniche accumulative da collage, in uno stile genericamente
definibile come assemblage.
Il tratto distintivo dell'opera di Johns, che caratterizza
nel modo più marcato tutta la sua opera, è l'abbandono
del significato che normalmente si conferisce agli oggetti,
ai quali vengono legate nuove attribuzioni e una dignità
artistica che il Dadaismo non si preoccupava di sottolineare
nè di ricercare: c'è, nell'opera di Johns, la
preoccupazione di evidenziare la qualità dell'immagine
dell'oggetto rappresentato, seppur quotidiano e banale (numeri,
bersagli, bandiere, lettere...), denunciando un'importante
componente popolare-urbana e rivelando una preoccupazione
in qualche modo "artistica", di qualità perfettamente
tradizionale.
Così come è un netto richiamo alla tradizione
la tecnica usata da Johns nell'esecuzione di tanti suoi
quadri, come questo "Three Flags", del 1958, 30
7/8 x 45 1/2 x 5 in., oggi al Whitney Museum of American
Art di New York : l'encausto, qui praticato su tela, tecnica
di difficile esecuzione e di scarsa popolarità in
questo periodo, che egli utilizza con grande maestria e
raffinatezza, facendone un carattere distintivo della sua
personale grafia.
Johns ha utilizzato come immagine d'elezione la bandiera
americana, in questo caso in versione segnatamente materica,
in tutta una serie di dipinti realizzati attorno alla metà
degli anni '50, presentandone il familiare aspetto in veduta
totalmente frontale, cosicchè vien da chiedersi,
guardando questi quadri, quale sia la differenza tra una
bandiera reale e questo simulacro dipinto divenuto "arte": a
proposito di ciò lo stesso Johns dichiarava la sua
volontà di scegliere oggetti "che la mente
conosce già", consentendogli così
di "lavorare su altri livelli".
Un'altra icona tipica della produzione di Johns è il
bersaglio, che verrà in seguito molto imitato nella
pittura americana, al quale l'autore connette la funzione
di "segno da raggiungere", con attribuzioni
ironiche e simboliche, peraltro ambigue, che lo avvicinano
molto a Duchamp.
Appare, nel complesso delle opere di questo artista, il deliberato
intento di accreditare il fenomeno di questo movimento d'avanguardia
in termini specificatamente americani, con la ripetitiva
presentazione di bandiere nazionali, carte geografiche degli
Stati Uniti, oggetti comuni tipici di quella cultura, riallacciandosi
in questo allo sforzo che anche gli espressionisti americani compiono in tale direzione: proprio questo atteggiamento in un certo
senso tradizionalista costituisce il tratto distintivo
che differenzia l'opera di Johns dalla Pop Art, la quale invece ricicla in una
pittura volutamente fredda ed impersonale le immagini proposte
dai mass-media.
Gli manca, inoltre, la carica ironica e dissacratoria tipica
del Dada, in cui l'oggetto acquisisce il carattere di un feticcio
inerte, di un simbolo stereotipato: Johns ha sempre mostrato
un interesse intellettuale per l'oggetto in sè, di
cui dice:"Mi interessa, di una cosa, il suo non essere
più quello che era, il suo divenire altro da quello
che è, m'interessa ogni istante nel quale uno identifica
con precisione una cosa, e m'interessa il fuggire continuo
di questo istante, mi affascina ogni momento del vedere o
del dire o del lasciarsi andare a tutto questo".
In questa frase c'è tutta la poetica di questo artista
innovatore che non ha voluto rinunciare al suo patrimonio
culturale, al suo passato, ad una riflessione intellettuale
su di sè e sulla sua storia.
* articolo aggiornato il 1/06/2014
link:
Tutti i numeri di Jasper Johns
L'encausto nella pittura moderna
|