"La mia culla l'ha dondolata la macchina
a vapore. Che nel frattempo si è dissolta in una lontananza
da ittiosauro. Le macchine smettono i grassi ventri pieni
di budella. Sono già vivi i crani compressi delle dinamo
con il loro cervello elettrico. La materia e lo spirito vengono
tradotti in manovelle e messi in funzione. La gravitazione
e l'inerzia sono superate...." (El Lisitskij)
Lazar Marckovic Lisitskij, detto El Lisitskij (1890-1941), sovietico di
Smolenks, è un artista di valore universale che influì
in modo incisivo e rivoluzionario su molti aspetti dell'arte
del XX secolo, pittura, grafica, architettura, fotografia, teatro,
guidato da una sensibilità straordinaria nel captare i cambiamenti
radicali che interessarono l'Europa di quel periodo sul piano
politico, sociale, culturale, legati al progresso tecnologico,
all'utilizzo dell'elettricità, allo sviluppo della meccanica,
nonchè ai concetti di velocità ed accelerazione
che cambiarono il modo di vivere e percepire la realtà.
Al bivio tra un mondo positivista di eredità ottocentesca
legato alla rappresentazione tradizionale, ed il mondo nuovo
del '900, quello delle avanguardie, aperto ai mezzi espressivi
rivoluzionari che il progresso fornisce all'arte (sono di
quel periodo le prime realizzazioni cinematografiche e le
prime sperimentazioni fotografiche), El Lisitskij partecipa
con entusiasmo alla fondazione del Costruttivismo
(con Malevic, Taitlin, Gabo, Antoine Pevsner, Aleksandr
Rodcenko), poi, nel 1913, aderisce al Suprematismo di Malevic
e ad una poetica di astrattismo radicale che fonda il proprio
linguaggio espressivo su una pittura assoluta, sul colore
e sul rapporto di forme pure in perfetto equilibrio tra
di loro.
Si tratta di un approccio analitico che prende l'avvio dalla
lezione di Cezanne e dalla sua geometrica semplificazione
della forma in rapporti matematici, un filone che verrà
detto appunto dell'astrazione geometrica, portato alle conseguenze
estreme da Piet Mondrian, fautore di un'astrazione totale
di tipo spiritualista, in contrapposizione a certe manifestazioni
del Costruttivismo orientate verso un astrattismo
lirico a cui Kandinskij dà l'avvio, nel 1910,
con un suo famoso acquerello di soggetto assolutamente astratto.
Intellettualmente aperto, instancabile organizzatore di scambi
culturali, in stretti rapporti con le avanguardie europee,
El Lisitskij si allinea su posizioni di rigore intellettuale
essenziale che poco concedono al potere evocativo ed emotivo
della pittura, liberata da ogni esigenza di imitazione della
realtà, autoreferenziale, aniconica, con un suo peculiare
ed intrinseco valore oggettuale, materializzazione di un'idea
e non di una forma, essa stessa unica realtà esistente
e rappresentabile, che non ha bisogno di trarre il suo significato
dalla somiglianza con il mondo fenomenico.
Come ben evidenziato in questo "Senza titolo",
191920, un olio su tela di 79.6 x 49.6 cm, viene enfatizzato
il concetto della semplificazione e scomposizione dell'immagine
di matrice cubista
riducendo ogni residuo di rappresentazione, ricorrendo a
semplici ritmi formali e cromatici, fondamenti di un linguaggio
visivo che vuole esprimere l'energia creativa dell'arte,
in grado di "costruire" un nuovo modo di intendere
il mondo, contribuendo a consolidare una estetica non figurativa
che interesserà tutta l'Europa e si chiamerà
in Olanda De
Stijl, in Inghilterra Vorticismo,
in Germania Bauhaus,
in Francia Abstraction
Creation, in Italia Futurismo.
Come molti artisti del Costruttivismo, El Lisitskij si inserisce
nella vicenda politica della Russia contemporanea, che dapprima
vede negli atteggiamenti rivoluzionari di questi artisti un
efficace mezzo propagandistico per le idee della rivoluzione
d'ottobre (1917) per poi rinnegarli quando il paese verrà
inquadrato in un regime totalitario e repressivo, con destino
analogo a quello che in Italia avrà il Futurismo.
Nel 1941, alle soglie della seconda guerra mondiale, El Lisitskij
muore strocato dalla tubercolosi, che mette fine alla sua
opera di "costruttore" di un nuovo mondo socialista
nel quale molti artisti del suo tempo concentrarono le loro
speranze ed il loro operare per la nascita di uno stato sovietico
moderno, libero, inserito nel contesto europeo.
La testimonianza più umana e completa su questo artista
ingiustamente poco noto in occidente è racchiusa in
un libro, "El Lisitskij", realizzato a cura della
moglie, Sophie Lisitskij-Küppers, contenente ampi stralci
di corrispondenze e scritti dell'artista ed un'imponente raccolta
di immagini delle sue opere, edito dagli "Editori Riuniti"
e stampato in Germania, a Erfurt, nel 1967, al quale rimando
per una più completa informazione.
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