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Tom Phillips, "Benches"
di Vilma Torselli
pubblicato il 5/05/2007
Un artista multiforme "anche" concettuale, che vuole "aiutare la gente a vedere il mondo".
Tom Phillips (1937) è un artista a tutto tondo, pittore, grafico, scultore, musicista, compositore, regista teatrale, cinematografico, televisivo, artista multimediale, una molteplicità di talenti in ognuno dei quali egli porta la sua meticolosa capacità di documentazione e la sua straordinaria attenzione per il dettaglio che non viene mai meno, dalla casuale ispirazione iniziale sino alla finale esecuzione dell'opera.

All'interno della sua vasta attività , Phillips realizza opere che a buona ragione si possono definire concettuali, soprattutto tenendo conto del fatto che l'arte concettuale, per sua stessa definizione, può realizzarsi in qualunque forma l'artista reputi di adottare, purchè funzionale alla comunicazione di un concetto, di un'idea intrinseca.
Questo aspetto è il lato positivo e contemporaneamente negativo di una forma d'arte indefinibile e multiforme come il pensiero dell'uomo, che può conglobare anche opere dal linguaggio piuttosto convenzionale e tuttavia di forte componente concettuale, come nel caso dell'opera presentata: una grande composizione a colori acrilici su tela, realizzata quindi con metodi tradizionali, in un linguaggio a tutta prima facile e comprensibile, nelle intenzioni dell'artista che dice: "Vorrei che i miei quadri avessero la funzione che l'arte ha sempre avuto, quella di aiutare la gente a vedere il mondo...."

Con questa premessa intenzionalmente didascalica, la scia in cui si muove Phillips è quella tracciata da Joseph Kosuth, secondo il quale l'artista non deve limitarsi a fare un'opera d'arte, ma andare oltre, analizzarne la funzione, il significato, l'uso, decifrarne le componenti concettuali senza aspettare che lo faccia per lui la critica, perchè "... le proposizioni artistiche non hanno un carattere fattuale, ma linguistico, cioè non descrivono il comportamento di oggetti fisici o mentali; esprimono definizioni di arte o le conseguenze formali che da queste derivano." (Joseph Kosuth, "Art after Philosophy", nel testo "Conceptual art" di Ursula Meyer).

Questo "Benches" del 1971, un acrilico su tela di 125 x 275 cm, fu eseguito da Philips a seguito dell'emozione suscitatagli da una cartolina acquistata in una stazione ferroviaria, un'immagine che risvegliò in lui ricordi d'infanzia legati al concetto di mortalità, riferimento principale dell'opera, intrecciato a richiami culturali che vanno dall'Inferno dantesco al Requiem di Brahm.
Le figure, intercalate da fasce di colori casualmenti accostati, riassumono il tono cromatico di tutte le tonalità presenti nel dipinto, dichiarando al proposito lo stesso Phillips: "Per ciò che riguarda le strisce di colore, in questo e in altri dipinti, si è determinato uno strano rapporto che ricorda un po' quello tra l'uovo e la gallina. L'immagine genera i colori che compongono le strisce; le strisce condizionano il procedimento adottato nel dipingere l'immagine."

Secondo Edward Lucie-Smith, questo dipinto si può inequivocabilmente definire concettuale anche per la massiccia introduzione di scritte, denunciando in ciò un forte legame con la Pop Art, primo movimento artistico ad introdurre la scritta nell'opera grafica. La differenza sostanziale sta nel fatto che gli artisti pop, almeno inizialmente, utilizzano la scritta perchè insita nel materiale di recupero usato per comporre le loro opere, mentre negli artisti concettuali, come non solo Phillips ma anche Mel Bochner, la scritta ha una sua ben precisa connotazione pittorica quando, come nel caso di Shusaku Arakawa, non serva a mettere in risalto la corrispondenza fra rappresentazione e verbalizzazione, tra immagine e concetto.

Forse per la sua grande versatilità, Tom Phillips si può definire, nel vasto panorama dell'arte concettuale americana, un artista di grande sensibilità umana, che trova nell'arte certamente un mezzo per esprimere le proprie idee, ma soprattutto per comunicare con i suoi simili ed aiutarli a "vedere" il mondo che li circonda.

link:
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