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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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Concorso artistico Lucca Biennale Cartasia 2022, tema conduttore di questa edizione “The white page” (pagina bianca), le infinite possibilità per gli artisti di raccontarsi tramite le opere in carta.

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Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.

Agostino Bonalumi, "Estroflessa"
di Vilma Torselli
pubblicato il 6/05/2007
"Io uso il lavoro su carta o di carta per forzare i limiti della mia ricerca: posso sbagliare e buttare via. La carta è il luogo dove azzardo sconfinamenti dalla mia linea".(Agostino Bonalumi)
Annoverabile tra i rappresentanti dell'Arte Oggettuale, con chiari richiami alla Minimal Art, all'Arte polimaterica, al Concettualismo, Agostino Bonalumi (1935-2013) elabora una sua personale concezione formale del quadro-oggetto in cui la particolare tecnica costruttiva genera sofisticati effetti tridimensionali attraverso uno studiato rapporto tra introflessione ed estroflessione, con esiti al limite tra pittura e scultura, eppure diversi dall'una e dall'altra: come dice l'artista "il rientrare della superficie non suggerisce all’intuizione uno spazio interno all’opera; è percorso piuttosto che movimento che dà complessità all’apparenza: l’occhio percorre il guscio o superficie o forma".

Superata la fase dell'Informale materico, da cui si distanzia quando la corrente pare stagnare in uno sterile accademismo, tutta l'opera seguente di Bonalumi è una continua aspirazione alla tridimensionalità, in una ricerca coinvolgente materiali diversi, la tela monocroma, la carta, il ciré (un tessuto elastico gommato), in grado di sopportare una tensione di grado variabile, nella quale lo spazio reale si concretizza nel quadro attraverso il rilievo plastico della superficie liscia e tesa: ciò grazie a sottostanti strutture in metallo o legno che producono calibrati giochi di luce ed ombra in forme irregolari o geometriche di chiara definizione e di perfetta realizzazione, "spingendo fuori" e ridifinendo i piani, trasformando le superfici, generando nuove esperienze ottico-percettive.
"....... Mediante una ingegnosa tecnica di imbottiture e di supporti lignei che sollevavano la tela e la modellavano plasticamente" (Gillo Dorfles), l'opera finale diventa oggetto, acquisisce corporeità, nella simbiosi tra creatività e tecnica, concettualità e materialità, senso e pensiero, rigore razionale e astrazione concettuale".

Emblematica questa "Estroflessa", un'opera a tecnica mista su carta estroflessa di cm 50 x 51.

Se la ricerca spaziale lo avvicina a Lucio Fontana, il percorso e l'esito vanno nella direzione opposta, non si tratta di uno spazio da recuperare al di là della tela, affondandovi un taglio, ma al contrario di uno spazio in movimento verso l'osservatore, inarcato e teso, concreta forma organica o geometrica, divenuto oggetto.

Personalità d'artista complessa e completa, autore anche di vari scritti di argomento artistico e letterario, dei recenti "libri d’artista", nati dal connubio tra immagini e scrittura, scultore, poeta, dagli anni '80, riprendendo un suo interesse giovanile, Bonalumi indaga le possibilità espressive della carta, di cui è fatta l'opera presentata, oggetto di una sperimentazione creativa libera, senza limiti nè riserve: egli stesso dice: "Io uso il lavoro su carta o di carta per forzare i limiti della mia ricerca: posso sbagliare e buttare via. La carta è il luogo dove azzardo sconfinamenti dalla mia linea".

In un suo saggio, Ada Masoero definisce questi lavori di Bonalumi "opere di carta", dove la materia base è protagonista autonoma e non semplice supporto dell'opera, particolarmente duttile all'azione dell'artista che ne sintetizza così la caratteristica fondamentale: "Libertà, ovvero un concetto di stile che è problematicità, ovvero coerenza che volendo essere complessità conosce il punto di contraddizione ........... Sempre, anche se nelle opere su carta o di carta ciò risulta più facilmente rilevabile. "

Di grande valenza percettiva nella loro morbida plasticità, con un significato anche tattile veicolato dal materiale particolarmente duttile, docile alla controllata gestualità dell'artista, le opere di carta estroflessa ed introflessa di Bonalumi presentano il substrato costruttivo rigorosamente progettuale di una architettura tridimensionale, in una sintesi tra rigore e libertà che ci dà "l'illusione che tutto il suo lavoro sia soggetto ad un ordine preciso per poi dirci che è governato dalla massima libertà". (Silvia Pegoraro).


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