"Se potessi, per unattenzione del
Padre Eterno, scegliere un momento della storia e un mestiere,
sceglierei questo tempo e il mestiere di pittore" (Renato
Guttuso)
Di estrazione popolare, Renato Guttuso (1911-1987) trova la prima fonte
di ispirazione nei paesaggi e nella gente contadina della sua
terra di Sicilia, orientandosi da subito verso un'attenzione
alla vita del proprio tempo che lo porterà a costruire
con coerenza mai smentita un suo stile inequivocabilmente realista
con il quale, per tutta la sua vita artistica, continuerà
a dipingere narrazioni epiche di eventi contemporanei, vere
e proprie icone del realismo italiano, spesso in chiave marcatamente
allegorica, talvolta ad ispirazione autobiografica, sempre in
termini descrittivi e chiaramente leggibili per essere, secondo
le sue convinzioni morali e politiche, popolare, comprensibile
ed accessibile alle masse.
Dichiara, a proposito della sua scelta: "Era per me l'unico
modo di non insediarmi in una corrente, lasciandomi trasportare
e trascorrendo da Picasso a Wols, da Wols a Pollock, da Pollock
a Rothko, a chissà chi. Quello fu il mio modo di affrontare
la crisi e ancora ne sto pagando le cambiali... Il movimento
realista fu un tentativo di salvezza in una situazione che vedevamo
precipitare".
Per Guttuso il realismo è un impegno etico, è
il contrario dell'ambiguità e del confuso intellettualismo
elitario dell'Astrattismo, è il coraggio di proporre
immagini vere, crude e dure, al limite di un personale neo-espressionismo,
il che lo portò a ricevere riconoscimenti anche dagli
stessi ambienti, la Chiesa ed il regime politico prima della
seconda guerra mondiale, che criticava così duramente,
in virtù della cristallina forza morale delle sue opinioni
e del suo operare.
Dai primi anni '30, Guttuso approfondisce la lezione cubista attraverso l'opera di Picasso, di cui è dapprima entusiasta
ammiratore e poi amico fraterno, coniugando con toni decisamente
realistici il modello stilistico picassiano (realizza anche
una serie di manifesti ispirati a Guernica), avvicinandosi
al realismo sovietico dal quale tuttavia prende le distanze
non riconoscendosi nella sua rigidità dottrinaria e
rivendicando la propria autonomia culturale e la propria vena autenticamente
popolare e spontanea.
Ciò non nega l'esistenza di un ampio background culturale
che lo porta a riflettere sulla storia dellarte e a
rileggere l'opera dei maestri del realismo italiano del '400
e del '500 (Antonello da Messina, Piero della Francesca, Leonardo,
Michelangelo e Pontormo) e del realismo francese, come Géricault
e Courbet, Cézanne, Van Gogh, fermo restando il suo
costante riferimento a Picasso.
Una posizione sulla quale Guttuso si mantenne sempre, divenendo
negli anni '50 lesponente principale di una corrente
realista, politicamente impegnata nell'area del PCI, in polemica
dialettica con le tendenze vuotamente estetizzanti di molta
arte moderna : egli scrive nel '47 Le posizioni puramente
astrattiste o puramente naturaliste sono entrambe le strade
morte dellaccademia.
Nei temi preferiti, la figura umana, come in questo "Nudo
sdraiato", 1940, olio su tela, 69,5x100 cm, e le folle
in movimento di tanti suoi dipinti, anche se non disdegna
i paesaggi e le nature morte, Renato Guttuso utilizza un linguaggio
di grande impatto plastico, come si vede nel quadro presentato,
dove la consistenza della forma, sempre riconoscibile nella
sua realistica definizione, è costruita da linee tortuose,
nervosamente tese, concluse, nette, tormentate, ad esprimere
una visione del mondo drammatica e dolorosa, amplificata dalla
monumentalità della composizione, che ha la solennità
schietta di un racconto popolare scritto con genuina foga
narrativa.
La gamma cromatica predilige i toni caldi del rosso e dei
bruni, colori mediterranei, intensi, di pienezza tonale decisa
ad accentuare il taglio "classico" di insiemi pieni,
affollati, dove non esiste spazio vuoto.
Un linguaggio realistico complesso, una sensibilità
profondamente umana, una sofferta partecipazione emotiva,
un costante impegno sociale e politico, un rapporto intellettuale
intenso e produttivo con la cultura del suo tempo: sono queste
le caratteristiche della pittura di Renato Guttuso, artista,
ma soprattutto uomo, di grande spessore morale.
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