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Concorso artistico Lucca Biennale Cartasia 2022, tema conduttore di questa edizione “The white page” (pagina bianca), le infinite possibilità per gli artisti di raccontarsi tramite le opere in carta.

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Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.

Mario Ceroli, "Al negativo"
di Vilma Torselli
pubblicato il 10/05/2007
L'asse di legno come scultura del profilo della forma, in una rappresentazione bidimensionale di valenza grafica fuori dai canoni stilistici tradizionali.
"La mia generazione è stata all' avanguardia e ha vissuto un periodo straordinario...." (Mario Ceroli)

Mario Ceroli è un artista singolare, non appartiene a nessuna corrente per la vastità degli interessi e per la particolarità della tecnica, fuori entrambe da qualsiasi possibilità di classificazione, unite ad una inesauribile capacità di rinnovarsi, di sorprendere, di divertire, una curiosità indomita che lo ha portato ad occuparsi di scenografia, cinema, allestimenti teatrali, e poi grafica, e scultura, del legno, del marmo, perfino del ghiaccio, e poi le prime opere di "arte povera"......

Pur con un'attenzione particolare alla pittura metafisica degli anni '30 ed all'Informale nella sua versione materica, la sua sensibilità eminentemente plastica lo porta a cominciare le sue esplorazioni nel mondo dell'arte con la ceramica, subitamente abbandonata per il legno, dapprima scolpito e ben presto utilizzato nella maniera che resterà nel tempo la cifra stilistica più tipica di questo artista: l'asse di legno, per un'idea di scultura che vede la forma come profilo, come rappresentazione bidimensionale, come graficizzazione della scultura tradizionale, elementi tutti ben evidenti nell'opera proposta.
E' un utilizzo poetico di un materiale antico, il legno, che acquisisce nuovi significati, sia formali che metaforici, con vaghi accenti di Pop Art, grazie ad una rivisitazione fuori dai canoni tradizionali per una rinnovata intensità espressiva, come in questo "Al negativo" del 1968.

Ceroli utilizza, per la realizzazione delle sue opere, il disegno preparatorio nel modo in cui gli artisti rinascimentali usavano i cartoni, fissando sulla carta l'essenza dell'opera, in una prima versione grafica che ha una sua autonoma valenza artistica: egli stesso così descrive questa fase: "Come nasce una scultura? Con dei pezzi di carta. Li disegno, li taglio, poi comincio a capire come e se stanno in piedi. Come si colloca artisticamente....", in un contrappunto costante tra legno e carta, quest'ultima usata come dima per la costruzione della figura bidimensionale, della quale talvolta rappresenta il negativo, con effetti grafici inusuali che ne fanno un'opera d'arte a sè stante.
Nascono così grafiche e calcografie, opere di estrema originalità dove ritagli, collages, "stracci", ultimamente la carta vetrata, con inserti di grafite, carboncino e disegno costruiscono un mondo metaforico sospeso tra simbolo e realtà, legato alla materia eppure leggero, pervaso dall'ironia di un artista che si diverte a sconfinare, a mischiare le carte, a farsi artigiano, a portare la sua arte nella vita e la vita nell'arte, come testimoniano le sue più recenti iniziative nel campo della formazione culturale.

La costante volontà di fare, l'indomabile tensione alla realizzazione, con le mani, con la propria fisicità, in un corpo a corpo gioioso con la materia, fanno dell'opera di Ceroli innanzi tutto una testimonainza di vita, quella di un uomo-artista completo che non si è acquietato nel successo e che continua la sua ricerca artistica con immutato entusiasmo.


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