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Deboussy e l'arte metafisica
di Elettra Cecilia
pubblicato il 8/08/2007 |
Le atmosfere musicali
di Deboussy consentono di far sentire latmosfera metafisica,
straniante e sospesa delle opere trattate attraverso lo specifico
della musica. Deboussy pone in discussione la tonalità
in modo non traumatico, attraverso un velo di sospensione estatica
e onirica. |
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Volendo trovare un
equivalente letterario di questa costellazione musicale, è
naturale pensare ad Eugenio Montale che con la raccolta "OSSI
DI SEPPIA" si avvicina allo statuto sintattico di Deboussy.
Come Deboussy, anche Montale attribuisce un valore simbolico
ed evocativo agli oggetti, alle piante o ai luoghi. Come Deboussy
anche Montale coglie un linguaggio assolutamente nuovo, bruciando
in un unico falò tanta cattiva e retorica poesia.
La natura per Montale è quella della costa ligure,
dove egli trascorse le estati della sua infanzia, che è
caratterizzata da coste alte e scoscese, terrazzate di vigne,
macchie di ulivi, mare di scogli limpidissimo e profondo.
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Un esempio eloquente di questa affinità
sintattica e contemplativa fra Deboussy e Montale è rappresentata
dalla poesia Marezzo tratta da "Ossi di Seppia" a
cui si può associare un brano pianistico di Claude Deboussy
intitolato "Et la lune descend sur le temple qui fut"
e la luna discende sul tempio che fu.
Entrambe le composizioni presentano un ritmo a tratti cullante
che inducono a un clima espressivo di estatica intensità
che richiama anche la tranquillità e il mistero delle
tele di De Chirico su esposte.
Restando ancora all'interno dell'intensa atmosfera mediterranea,
sempre nel parallelismo fra Montale e Deboussy, si passa alla
poesia di Montale "Non rifugiarti nell'ombra
"
che pone l'accento ancora sulla luce, la luce quasi ubriacante
del meriggio estivo, che viene vissuta come elemento catartico,
allo stesso tempo come di oblio e di salvezza che richiama
le atmosfere dechirichiana.
Dal canto suo il brano etereo e astratto di Deboussy intitolato:
Les sons et les parfums tournent dans l'air du soir,
s'incentra sui suoni e i profumi che pervadono l'aria in una
lunga sera d'estate.
I brani musicali di riferimento sono dei componimenti pianistici
editi da Claude Deboussy nel 1915 (anno cruciale per le poesie
di Montale, ma anche per la pittura di De Chirico) e sono
12 studi per pianoforte.
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