Progetto
promosso e coordinato da Zero Gravità
Villa Cernigliaro per Arti e Culture
con il Patrocinio e Contributo di
Regione Piemonte
Provincia di Biella
Comune di Sordevolo
Fondazione Cassa di Risparmio di Biella
Archivio F. Conz Verona
Ideazione direzione artistica Carlotta
Cernigliaro
Direzione amministrativa Pierluigi Perinotto
Direzione tecnica Christian Lampis
Catalogo Zero gravità - Autori:
Alberto Veca, Francesca Pensa, María Zambrano traduzioni:
Maura Pizzorno, Josella Greco
Progetto grafico, realizzazione esecutiva, ufficio
stampa Buonsegno, Sordevolo
Web press Dina Pierallini Art&design,
Biella
Foto Paolo Castono; Loriana Castano, Carlotta
Cernigliaro
presenta
Loriana Castano
UNIVERSI MINIMI
Si segnala l’esposizione dell’intera opera
per la prima volta in Italia a cura di Carlotta Cernigliaro
e Loriana Castano
26 Settembre . 22 Ottobre 2009
venerdì, sabato e domenica dalle ore 14.30 alle ore
19.00
L’ingresso al pubblico è libero
visite giuidate su prenotazione
Vernissage sabato 26 settembre
ore 17.00
Per informazioni: Carlotta Cernigliaro, Zero Gravità
Villa Cernigliaro per arti e culture
Presidente associazione, mobile 334.613061613817 Sordevolo
(Bi) via Clemente Vercellone 4 tel. 015.2562174/793
info@villacernigliaro.it
- zerogravita@libero.it
Siti zerogravita.eu,
villacernigliaro.it
Loriana Castano 20144 Milano via Tortona
76tel. 02.423818 mobile 338.53.31.213 loriana.castano@yahoo.it
Loriana Castano è nata a Milano
dove vive e lavora. Ha compiuto i suoi studi all'Accademia
di Belle Arti di Brera. Dal 1978 ha collaborato alla realizzazione
visiva dimusiche ambientali a Milano nel 1978, a Parigi
nel 1978, Monaco e Firenze nel 1980 e Berlino e Milano nel
198. Dal 1997 al 2008 Libri d’Artista: Edizione I
quaderni di Orfeo.
Brevi testi estrapolati dal Catalogo: Ne
dice di cose Loriana Castano, racconti diversi talmente
sovrapposti e intrecciati da non lasciare il tempo di afferrarli,
storie della nostra Storia dell’arte e storie personali,
episodi avventurosi nell’amore, estremi nella pittura:
mescolanza di intimità ed estetica. Ne esce un profilo
umano e artistico straordinario. Loriana, che nasce a Milano,
frequenta sì l’Accademia di Brera, ma prima
l’Africa, Bengasi e Maltadove la musica inquietante
le entra dentro nello stomaco come un indefinibile insieme
di sofferenza epiacere. Scarabocchia, sui libri, ma più
che scrivere disegna, e suona il piano, già consapevole
di averiniziato. Una bimba fragile, con la testa fra le
nuvole, sola e indipendente, ma sempre pronta a socializzare.
All’Accademia di quei tempi incontra Valerio Adami,
Umberto Mariani, Gianni Colombo, Davide Boriani, Grazia
Varisco, Giovanni Anceschi. Con Manzoni, Dova, Bonalumi
e Scanavino si trovano al Giamaica e con il sacco a pelo
dormono in Brera, la loro fortezza. Fanno arte con tutto,
e Loriana dipinge su tutto, ancora legata alla vecchia tradizione,
anche se attratta fortemente dall’immaginificamente
di Piero Manzoni. Insieme creano un tempo vitale, un mondo
diverso in cui finisce anchela pittura. Poi, fuori! Là
tutto si frantuma. Si allontana dai gruppi appena nati,
non ha progetti precisi, lavora emotivamente, vive in una
dimensione letteraria e poetica. (...) In quel periodo incontra
il compositore Walter Marchetti: insieme danno inizio ad
altre forme di sperimentazione. (...) Nelle scritture ultime
derivate sta tutta la sua inenarrabile emozione. In quei
segni muta un universo straziante la cui armonia ci arriva
diretta. Questa è l’azione poetica quasi seriale
che Loriana Castano produce nel tempo, e questo è
il lavoro, legato alla scrittura, veramente definitivo,
non consumato, reso finito, che la mostra presenta. Carlotta
Cernigliaro, agosto 2009. Da interviste a Loriana Castano
durante i lavori (...). La poetica sulla quale la Castano
si concentra in questi anni viene indagata attraverso una
inesausta attività grafica. Il passaggio successivo
vede un mutamento deciso delle modalità formali dell’autrice,
che comincia la sua analisi del tema prediletto del segno-scrittura,
sviluppato nelle sue molteplici potenzialità visive.
La ricerca dei materiali diviene una costante del lavoro
della Castano: carte dalle cromie e dalla fattura particolare,
tele antiche, ricercati pigmenti, ma anche oggetti come
corde dagli svariati colori, vengono scelti con una attenta
selezione. Nascono così opere come I Trittici, realizzati
su carte provenienti da remote località, contenenti
misteriose testimonianze paleografiche fissate con linguaggi
ormai perduti e incomprensibili. Con Universo Minimo vediamo
aggiungersi ulteriori riflessioni poetiche, concentrate
sull’idea e sulsignificato del frammento. È
questa la strada che porta alla creazione dei più
recenti Alfabeti: sulla superficie che costituisce la base
di queste immagini si pongono lacerti di carta dalla forma
assimilabile al rettangolo, disposti in uno schema ordinato
ma non rigido, contraddistinti da grafismi, che appaiono
come brandelli di parole strappati da testi interrotti e
incomprensibili. L’artista inizia il suo lavoro scrivendo
su grandi fogli: le parole sgorgano liberamente dalla mente
e possono fare riferimento a situazioni, stati d’animo,
emozioni che la Castano avverte la necessità di fermare
nella grafia che la impegna in questa prima parte della
creazione artistica. Successivamente, i fogli vengono strappati,
ridotti in frammenti e, nelle ultime prove, subiscono studiate
cancellature: passaggio finale è la collocazione
di questi brandelli di discorso sulle carte di varie dimensioni
o su tele, in una disposizione del tutto diversa e slegata
rispetto all’ordine originario. L’iniziale traccia
della scrittura, scomposta e annullata, perde il suo valore
semantico per assumerne un altro, riferito esclusivamente
alla forma e alla valenza visiva. Complementari agli Alfabeti
e ai lavori ispirati alla scrittura sono i Libri, ispirati
a opere letterarie diverse: la narrazione scritta viene
ampliata e tradotta da un intervento cherivive la comunicazione
poetica nella dimensione espressiva del linguaggio visivo,
realizzando opere che hanno l’apparenza di antichi
codici, dei quali riaffermano l’unicità assoluta
e preziosa. L’artista si è dedicata anche ad
altre e diverse declinazioni della sua ricerca creativa:
così è per i Vestiti, ottenuti sempre con
le carte e ispirati alla forma di antichi abiti che però
il filtro del tempo ha ridotto a larve di un lusso sontuoso
che la storia ha distrutto. Paesaggi combusti di una geografia
della mente appaiono invece nelle Terre bruciate, mentre
non sono mancati, nel percorso dell’autrice, anche
installazioni, come Arianna, composta da una ragnatela di
fili di colore diverso tesi nello spazio di una strada.
La produzione di questa artista mostra dunque risultati
differenti che però provengono da un unico pensiero
poetico ed espressivo. Vocaboli diversi, ripresi dai linguaggi
della scrittura e delle immagini, compongono queste opere
e fanno pensare alla verità custo dita nell’antico
linguaggio dei Greci, per i quali il verbo grafo indicava
l’atto di dipingere e di scrivere: nessuna parola
sembra più adatta per definire l’arte di Loriana
Castano. Francesca Pensa (...) Si potrebbe suggerire che
è in gioco un percorso che si oppone all’estraneità
e all’anonimato del foglio diversamente stampato e
giunge alla considerazione del proprio documento come un
autoritratto, come tale inconfondibile, immediatamente individuabile
tanto nella calligrafia - ma questo potrebbe essere congiuntura
consueta - quanto negli strumenti fisici con cui l’opera
risulta realizzata. (...)
Alberto Veca, Milano, maggio 2009 |