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JUST ANOTHER STORY ABOUT LEAVING
di Katia Almerini
fino al 5 aprile 2010
Sincerità ed umiltà nella condivisione di un dramma legato al presente, vissuto come una preparazione alla prossima e ultima trasformazione, la morte.

E’ in programma fino al 5 aprile 2010 la mostra “Urs Lüthi. Just another story about leaving”, concepita dall’artista svizzero appositamente per gli spazi del Macro, promossa dal Comune di Roma.


L’invito dei curatori Luca Massimo Berbero ed Elena Forin, ha ispirato l’artista a realizzare un progetto fotografico inedito, in raccordo ai lavori di vecchia data.

Lüthi weint auch für sie, 1970, stampa offset su carta Bristol.

La mostra incomincia con Urs Lüthi weint auch für Sie (Lüthi piange anche per voi con le lacrime), una foto degli anni settanta che introduce lo spettatore nell’ambiente espositivo in cui è in scena l’attuale riflessione esistenziale dell’artista svizzero. Utilizzando vari media, Lüthi ci parla della presa di coscienza che tocca ogni uomo nella fase matura della vita e che ha come protagonista lo scorrere inesorabile del tempo.

Questa consapevolezza è evocata dalla videoinstallazione “Ex voto XVI” (da cui si propaga il suono un battito cardiaco) e dalle sculture “Ex voto XV-XVII-XVIII”, autoritratti/reliquie in vetro, custoditi in teche. Le opere Ex voto fanno parte della serie “Art is better life” (2009), dove l’artista riflette sul rapporto tra arte e vita, sul proprio lascito (in uno dei monitor è rappresentata la giovane figlia dell’artista che danza) e sull’arrivo della morte, aprendo l’opera alla riflessione religiosa. Come cornice alle sculture, troviamo il lavoro che dà il titolo alla mostra “Just Another Story about Leaving”, la serie di autoritratti fotografici in bianco e nero realizzati dal 1974 al 2006. Lüthi, che spesso ha lavorato sul tema del mutamento, questa volta rappresenta la trasformazione fisica come conseguenza del passare del tempo: l’invecchiamento.

Anche il progetto “Just another Sculpture for Rome” presenta una meditazione sulla temporalità, su ciò che è stato e su ciò che il presente lascerà al futuro. Il soggetto è Roma e il mezzo per condurre la riflessione è l’artista stesso. Il progetto fotografico è composto da una serie di scatti realizzati per le strade della capitale e all’interno di locali, dove Lüthi dà vita ad un rapporto personale con la città, tramite il suo onnipresente autoritratto scultoreo (in una provocatoria veste sacerdotale clownesca). Il titolo scelto per la serie è ironico ma pone l’attenzione sulla monumentalità della città eterna e sull’eredità che lascia il presente, impersonificato dallo stesso artista “a mani vuote”.
Come è consuetudine per Lüthi, la riflessione è condotta attraverso il filtro della propria persona. L’artista, famoso per i suoi lavori provocatori, che fanno di lui uno degli esponenti più importanti della Body Art (con la sua ricerca volta all’indagine identitaria che scardina l’idea di un’io immobile e precostituito attraverso le metamorfosi dell’immagine corporea), non smette di stupire.

Just another story about leaving” infatti, stupisce per la sincerità emozionale e per l’umiltà con cui condivide il suo dramma legato al presente, vissuto come una preparazione alla prossima e ultima trasformazione, la morte.
In passato mi sono confrontato di più con la bellezza, con l'erotismo, con il sesso e cose del genere. Oggi devo confrontarmi di più con la morte e la malattia. Che lo voglia o no, tutto, in fondo, ha a che fare con queste cose(Lüthi) *.

* Dal colloquio tra Christoph Lichtin e Urs Lüthi: La vita come miniera di materiale per l'arte (Lucerna 18 agosto 2009), testo per il catalogo della mostra al MACRO, Electa, Milano, 2009.

Katia Almerini

www.macro.roma.museum
Luogo: MACRO
Orario: Martedì-domenica 9.00-19.00; 24 e 31 dicembre 9.00-14.00 (la biglietteria chiude mezz'ora prima)
Biglietto unico integrato
Intero € 4,50
Ridotto € 3,00

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