In occasione del vernissage in prima assoluta
Cullami nel vento
di Alessandra Lanza
Live performance by
Sergio Sorrentino, chitarra classica
Paola Calderone, pianoforte,
Simone Telandro, tromba
Luca Sigurtà, live electronics
Produzione e organizzazione
I Parchi letterari® Franco Antonicelli
Zero Gravità Associazione culturale, Villa Cernigliaro Dimora storica
in collaborazione con
Paesaggio Culturale italiano Srl, Roma
Time Art onlus Centro Arti Applicate Kandinskij, Biella
con il patrocinio e contributo
Regione Piemonte
Provincia di Biella
Città di Biella
Comunità Montana Valle dell’Elvo
Comune di Cerrione
Comune di Pollone
Comune di Sordevolo
Comune di Zimone
Camera di Commercio di Biella
Fondazione Cassa di Risparmio di Biella
Fondazione Biblioteca Benedetto Croce
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea
nelle province di Biella e Vercelli
comitato scientifico
Patrizia Antonicelli, Patrizia Bellardone, Carlotta Cernigliaro,
Adalberto Chiesa, Stanislao de Marsanich, Giovanni Orso
collaborazione commerciale Viaggi dell’Elefante Spa
direzione artistica Carlotta Cernigliaro
direzione tecnica Chistian Lampis
commissari Patrizia Maggia, Alessandra Lanza,Carlotta Cernigliaro
consulenza allestimento Marco Mazzà
assistenza tecnica Alberto Givonetti
servizio culturale Sara Molon
Catalogo © 2010 Zero gravità
Autori Patrizia Maggia, Simone Telandro, Sergio Sorrentino traduzione Sergio Sorrentino
foto Damiano Andreotti, Marilena Florio, Alessandra Lanza
ufficio stampa, progetto grafico, realizzazione esecutiva Buonsegno, Sordevolo
web press Dina Pierallini, Art&design
newsletter Enrico Bonardi
Alessandra Lanza nasce a Biella il 13 maggio del 1969. Apparentemente remissiva segue, senza comprendere, il percorso che le viene proposto nelle varietà far di conto e fare musica.
Matura gradualmente in lei la consapevolezza di non poter eludere un destino artistico anche se i passaggi obbligatori la vorrebbero condurre altrove. (…) La musica rimane parte della sua anima che produce un silente suono interiore. Quando, circa vent'anni dopo scopre l'estetica, diretta dalla Maestra Maggia, intuisce subito che può essere propositiva all'espressione del sè più profondo, se ne innamora e, nei laboratori delle "Scuole Kandinsky" di Biella, da vita alla prima felice serie di opere segniche che presentiamo in questa primissima esposizione.
Completano la personale nel parco quattro sculture sonore in ferro e foglia d'oro: affascinanti punti di partenza verso mete per il momento ancora sconosciute, ma sicuramente sorprendenti.
Grazie all'artista, i lavori dell'allestimento, fin dal primo incontro con la curatrice Patrizia Maggia, sono stati caratterizzati da grande pathos che ha investito tutti noi, regalandoci una, speriamo contagiosa, gioia emozionante! Carlotta Cernigliaro, maggio 2010
Alessandra Lanza si avvicina al mondo della musica piccolissima, intraprendendo lo studio del violino e del pianoforte. Frequenta il corso di Didattica della Musica presso il Conservatorio G.Verdi di Torino e la Scuola di Animazione Musicale di Lecco. Realizza progetti di interventi di animazione musicale nelle scuole, cura corsi di orientamento e direzione di bande, ma la sua sensibilità la orienta ad approfondire ulteriori forme espressive e nel 2006 si avvicina al mondo dell’arte frequentando il Centro di Arti Applicate Kandinskij di Biella. Nel 2008 concepisce e realizza l'opera - Vento, la forma del suono - 5 sculture sonore e composizione per ensamble strumentale. Inizia, sotto la guida di Patrizia Maggia, il percorso di ricerca grafico-pittorica tuttora in corso, che porta l'artista a unire la sperimentazione musicale con una ricerca della forma sempre più vicina all'identità sonora.
La musicalità nell’opera di Alessandra Lanza traspare nella ricerca di trasposizione di un canto interiore, che si fa segno, armonia nella distribuzione dello spazio e nello spazio, equilibrio tra i pieni ed i vuoti, tra il bianco della carta ed il nero dell’inchiostro. Musicista, compositrice e didatta, sente l’esigenza di dare forma al suono e suoni alle sue forme. Nascono così la serie di sculture in ferro “Vento, la forma del suono”, concepite oltre che come opera d’arte anche come strumenti musicali, in grado di evocare quel canto interiore che diventa voce dello spirito.
A queste fanno seguito i lavori su carta, inchiostri in barretta stemperati su pietra che le sottilissime carte di riso cinesi accolgono nella loro trasparenza, esaltandone toni e chiaroscuri e che l’artista dirige e guida, creando mondi immensi in piccoli spazi, piccoli cuori pulsanti. luce improvvisa nello spazio dell’interiorità. Ma anche segni forti, sofferti, generati dalla necessità, dall’urgenza, il cui grado di intensità ed energia travalica la materia per colpire la profondità di chi li osserva.
Patrizia Maggia
Per ulteriori informazioni Carlotta Cernigliaro Tel. 0152562174. mobile 338.6130616 |
