La
serie di 48 fotografie di Guidi (realizzate in varie località dal 1997
ad oggi) riprende una ricerca avviata negli anni settanta sugli spazi domestici
come luoghi di luce e di ombre, sulla casa come camera oscura dell'esistenza.
Guidi rinnova questo suo "viaggio intorno alla mia stanza" portando
la meditazione anche verso l'esterno, e anzi interiorizzando le superfici
del paesaggio attraverso una meditazione geografica, biografica e metaforica.
In questo lavoro è il mondo stesso ad essere visto come fotografia, materia
sensibile animata dalla luce che la percorre. Guidi ricerca le diverse qualità
della luce che trascolora su una parete o sulla pelle di una persona; interroga
i palinsesti di segni e di scritte in un sottopassaggio, su un palo, in un'aula
scolastica; ritrova nella cella di un carcere il bisogno di animare i luoghi con
i desideri e con la presenza del corpo. Si tratta di immagini di luoghi comuni,
che si inscrivono in una tradizione del vedere come tentativo di "chiarificazione":
dalla trasparenza di Mies van der Rohe evocata in un'immagine dello IIT di Chicago
alla luce netta di Walker Evans, dai "primitivi" del quattrocento italiano
alla pittura di Morandi. Il racconto scritto per l'occasione da Vitaliano
Trevisan anima la scena chiara di Guidi con la presenza di un personaggio che
allo stesso tempo osserva, ricorda e agisce - e agisce precisamente modificando
ciò che vede e ricorda. Anche per Trevisan si tratta di una meditazione
avviata in lavori passati: spunti di questo racconto si trovano già in
Standards vol. I e ne I quindicimila passi. Ma forse l'aspetto più
interessante di questo esperimento tra fotografia e scrittura è la capacità
della narrazione di sbalzare lo sguardo dalla sua pace contemplativa e di riattivare
storie possibili a partire dalle tracce fotografiche. Trevisan ci indica come
le fotografie di Guidi (e forse tutte le fotografie) siano fatte per essere riguardate
e abitate, allo stesso tempo finestre sul mondo e specchi sensibili che attendono
di essere animati dalle nostre proiezioni individuali. Guido Guidi
(1940) ha esposto nei maggiori musei internazionali e ha pubblicato numerose monografie,
tra cui Lo spazio della quiete (1983), Varianti (1995), In Between
Cities. Un itinerario attraverso l'Europa 1993/1996 (2003) e Bunker
(2006). Insegna alla Facoltà di design e arti dell'Università Iuav
di Venezia. Vitaliano Trevisan (1960) è scrittore, musicista,
sceneggiatore e attore. Tra i suoi ultimi libri si segnalano I quindicimila
passi (2002), Standards. Vol. I (2002), Un mondo meraviglioso.
Uno standard (2003), Wordstar(s). Trilogia della memoria (2004)
e Shorts (2004). È stato co-sceneggiatore e protagonista del film
Primo amore (2003) di Matteo Garrone. La galleria Jarach Gallery
è un nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia contemporanea che
intende costruire un ponte tra Venezia e la scena internazionale attraverso un
programma di mostre, eventi e pubblicazioni, promuovendo attività culturali
e collaborando con le istituzioni cittadine. In uno spazio di oltre 170 mq attrezzato
secondo gli standard museali, la galleria ospiterà mostre personali e tematiche,
ma anche reading letterari, incontri con artisti e curatori internazionali, presentazioni
di libri e di progetti in corso. Nello spazio virtuale del web sarà possibile
accedere a una varietà di materiali visivi e testuali relativi agli eventi
della galleria, agli autori esposti e alle opere in vendita. Jarach Gallery San
Marco 1997 (di fronte al Teatro La Fenice) Vernice venerdì 28 luglio
2006 18.00-20.00 fino al 30 settembre 2006 curatore Antonello Frongia, Catalogo
Electa 30x28cm, 96pp., 48 fotografie a colori, testi di Vitaliano Trevisan e Antonello
Frongia per maggiori informazioni http://www.jarachgallery.com/
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