La Fondazione Roma Museo - Palazzo Cipolla ospita la prima grande mostra di livello internazionale mai dedicata dal secondo dopoguerra ad oggi ad uno dei più interessanti movimenti avanguardisti del '900, il gruppo CoBrA, curioso nome inventato durante una riunione degli aderenti in un caffè di Parigi e costituito dall'acronimo dei nomi di tre città, Copenaghen, Bruxelles, Amsterdam, capitali delle nazioni alle quali i componenti appartenevano.
A cura di Damiano Femfert e Francesco Poli, la mostra presenta dipinti, sculture, disegni, pubblicazioni, documenti e foto per un totale di 150 opere, provenienti da musei e collezioni private, degli artisti di varia estrazione e di diverse provenienze che fondarono nel 1948 questo gruppo variegato ed eterogeneo di cui facevano parte scrittori e poeti come i belgi Christian Dotremont e Joseph Noiret, pittori olandesi, danesi e belgi come Karel Appel, Constant, Cornelis, Asger Jorn, ai quali si aggregarono ben presto altri personaggi affini in un'idea di arte intesa come contaminazione ed interdisciplinarità, un'arte libera, spontanea e naturale.
Per saperne di più leggi "Il gruppo Cobra e la 'naturalità' dell'arte"
Il movimento contesta i canoni contemporanei sia dell'astrattismo geometrico sia del realismo descrittivo con atteggiamento provocatorio nei confronti di ogni intellettualismo ed aspira a collegarsi alla poetica espressionista, operandone una rilettura in chiave più disinvolta e talvolta ironica, attraverso la vivacità e l'incisività di un colorito linguaggio pittorico istintivo, dinamico ed energico, dal tono narrativo fantasioso e spesso violentemente emotivo. Frequenti i richiami alla natura ed alla sua fauna nelle tematiche delle opere di questi artisti, per i quali il mondo animale pare costituire un preciso riferimento ispirativo.
Tra i rappresentanti più significativi un posto importante occupa Karel Appel, che affonda le proprie radici ispirative nel mito, nei disegni dei bimbi e dei malati di mente, nel folklore della cultura nordica, in tutto ciò che possa essere il più possibile lontano dalla razionalità e dai condizionamenti della cultura ufficiale.
Per quanto sia stata breve la vita di questo sodalizio di ribelli di talento, che in pochi anni condivisero con furore un sogno visionario, la loro produzione fu complessivamente piuttosto abbondante e ci ha lasciato testimonianza esaustiva per comprendere il significato e l'importanza di questo movimento all'interno del fenomeno delle avanguardie europee del '900.
L'intenzione degli organizzatori della mostra è proprio quella di "sottolineare, attraverso una approfondita messa a fuoco storico-critica, la straordinaria vocazione europea transnazionale del movimento", un intento particolarmente coerente rispetto all'attuale situazione di crisi culturale e sociale nella quale oggi l'Europa è chiamata ad una visione più coraggiosa e più ampia del nostro comune destino. |