EREDITÀ DEL SIMBOLISMO. Mitologie,
etnografie, esoterismi.
Servendosi dei modi dell'antropologia dell'arte, la mostra riflette
sulle miniere della fantasia simbolista e su come queste abbiano
alimentato i sogni e le visioni di molti artisti contemporanei.
Del Simbolismo si ha spesso un'idea confusa, perché
non si tratta di un modo di dipingere, di uno speciale stile.
È piuttosto un clima, un particolare modo di scoprire
poetiche che vanno oltre le apparenze sensibili. Divenne moda
imperante fra gli anni settanta del XIX secolo e il primo
conflitto mondiale.
Nel Simbolismo l'inverosimile diventa verosimile, la fantasia
regna sovrana ed esplora i più sottili moti dell'animo,
i misteri della natura, l'inconscio, gli universi onirici.
Vi trionfa il decadentismo, si indulge alla sensualità,
alle morbosità. Il mondo simbolista è vastissimo
e vi appartengono artisti di differenti scuole. Le sue radici
si perdono nel Romanticismo.
Dopo aver attraversato l'Art Nouveau, il Divisionismo, l'Espressionismo,
e alimentato il Surrealismo, la miniera simbolista non si
è mai totalmente esaurita e molte sue pagine hanno
avuto seguito nell'immaginario artistico contemporaneo. Dall'universo
simbolista infatti ha tratto alimento la produzione iconografica
di numerose sottoculture oggi attive quali dark, gothic, new
victorian, heavy metal, new age.
La mostra Eredità del Simbolismo scava nelle "mitologie
simboliste" e riporta alla luce opere di artisti storicizzati
poco noti al grande pubblico italiano (pur senza trascurare
alcuni dei protagonisti più in vista). L'esposizione
legge innanzitutto quel clima visionario che fra Ottocento
e Novecento fu alimentato, in un intreccio non sempre districabile,
dai patrimoni popolari, mitici e leggendari, che le nascenti
moderne scienze dell'uomo (etnografia, antropologia culturale,
storia delle religioni e psicanalisi) andavano riscoprendo,
interpretando, riattualizzando in parallelo alle scienze occulte
e ai circoli esoterici, (satanisti, magicisti, teosofisti)
che stavano dilagando da Parigi a Londra, da Praga a Firenze.
Queste intersezioni fra visioni etnografiche, psicanalitiche
e tensioni esoteriche sembrano una utile chiave per leggere,
anche nel contesto sociale contemporaneo, il successo di immagini
ed artisti che non è improprio definire New Symbolist.
Sondate non con il piccone della teoria e della critica artistica
ma da un'antropologia dell'arte attenta alle mentalità,
le miniere simboliste non sembrano essersi esaurite nelle
convulsioni della prima guerra mondiale. Ridimensionati, ma
non estinti, i fantasmi simbolisti sono rimasti attivi sino
ad oggi nella produzione grafica ed exlibristica dei grandi
incisori ceki e più in generale dell'Est europeo; e
persino in Italia questi fantasmi sono stati nutriti, soprattutto
dall'incisione, ben oltre la metà del Novecento. In
ambito internazionale (Stati Uniti, Francia, Giappone, ecc.),
l'illustrazione editoriale di genere "fantasy" e
i comics hanno dato ampio rifugio ai sogni simbolisti, aggiornandoli.
Prendendo in considerazione un periodo di 130 anni e più
di 120 opere, alternando dipinti, incisioni, disegni, sculture,
fotografie e opere digitali, la mostra offre al visitatore
la possibilità di scoprire imprevedibili fantastiche
visioni, e di valutare quali debiti molta iconica modernità
debba riconoscere al Simbolismo.
La mostra è articolata nelle seguenti sezioni tematiche:
Fisionomie dell'ignoto - Effluvi liliali - Cime e abissi della
voluttà - Seduzioni macabre - Diavolerie - Creature
della luce e delle tenebre - Ebbrezze mistiche - Gli sguardi
di Medusa.
Accanto alla mostra di Cento, nella sala esposizioni Museo
del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara in una sezione
staccata e autonoma viene focalizzata l'attenzione su due
artiste simboliste austriache, Gertrude Hozatko-Mediz (1893-1935)
e Nina Karasek (1873-post 1949), nelle cui opere la componente
misteriosofica diviene portante. La prima sosteneva di agire
sotto dettatura medianica della madre, la pittrice Emile Mediz-Pelikan
(1861-1908), la seconda prediligeva i soggetti mistici e magici
spesso autoritraendosi in atteggiamenti di maga e sacerdotessa.
Nei mesi di giugno e agosto 2007 la mostra Eredità
del Simbolismo avrà un'ulteriore estensione nel bellunese,
a Feltre e Sovramonte, con approfondimenti tematici incentrati
sulle rappresentazioni della montagna e della natura.
Artisti storicizzati presenti nel ciclo espositivo: Luigi
Bonazza, Aroldo Bonzagni, Richard Bong, Noè Bordignon,
August Brömse, Henri Courselle-Dumont, Remo Fabbri, Raoul
Dal Molin Ferenzona, Mario De Maria (Marius pictor), Michel
Fingesten, Philipp Franck, Eugène Gaujean, Remigius
Geyling, Ernst Heinrich Graeser, Karl Friedrich Gsur, Hans
Nicolai Hansen, Hubert von Herkomer, Bruno Héroux,
Josef Hodek, Gertrude Hozatko-Mediz, Nina Karasek (Joele),
Max Klinger, Alfred Kubin, Stanislav Kulh-nek, Ottokar von
Landwehr-Pragenau, Louis Legrand, Angelo Longanesi-Cattani,
Ugo Martelli, Alberto Martini, Karl Mediz, Enzo Nenci, Gaetano
Previati, Luigi Ratini, Félicien Rops, August Roth,
Marcel Roux, Edgardo Simone, Karl Sterrer, Erwin Stolz, Max
Svabinsky, Pier Augusto Tagliaferri, Paul Thiem, Enrico Vannuccini,
Joseph Weiser, Adolfo Wildt, Dario Wolf, Italo Zetti e altri.
Artisti contemporanei: Karin Andersen, Marilena Aristotelous,
Joseph Auquier-Angilella, Bruna Aprea, Alessandro Bavari,
Gianfranco Angelico Benvenuto, Benedetta Bonichi, Saturno
Buttò, Giovanni Cozzi, Daniele Degli Angeli, Mauro
Falzoni, Karl Felix, Ernst Fuchs, Omar Galliani, Flor Garduño,
Gianluca Gori, Dumitru Gorzo, Stefano Grasselli, Plinio Martelli,
Luigi Mastrangelo, Mataro da Vergato, Sasa Makarová,
Ivan Miladinovic, Franco Morelli, Antonio Musio, Francesco
Parisi, Beatrice Pavasini, Elio Stefano Pastore, Jindrich
Pilecek, Salvatore Romano, Marco Rostagno, Patrizia Savarese,
Joyce Tenneson, Claudio Villa, Fabian Weinecke, Carmelo Zotti
e altri.
La mostra è dedicata alla memoria di Franco Patruno,
sacerdote, artista, intellettuale e critico d'arte, scomparso
prematuramente durante le fasi preparatorie di questo evento
a cui stava collaborando.
EREDITÀ DEL SIMBOLISMO
Mitologie, etnografie, esoterismi
Cento, Civica Galleria d'Arte Moderna "Aroldo Bonzagni",
Piazza Guercino 39
12 marzo 2007-3 giugno 2007
Orario di visita: venerdì, sabato, domenica e festivi
9.30-12.30 e 16.00-19.00, altri giorni su appuntamento
Inaugurazione domenica 11 marzo 2007 ore 16.30
Info e prenotazioni: Assessorato alla cultura 051 6843390,
email cultura@comune.cento.fe.it
|