Approda a Palazzo Ducale, nelle sale dell’appartamento del Doge, “La pittura dei grandi muralisti e gli scatti di vita di Diego Rivera e Frida Kahlo“ una mostra dal passato singolare, burrascoso e curioso.
Il modello di riferimento più noto di muralismo è quello messicano, paese delle prime sperimentazioni del 1922 incoraggiate anche dal governo del progressista Alvaro Obregon che comprende il valore comunicativo di questa pittura popolare a grande valenza ideologica, istintiva, legata alle radici pre-ispaniche, contrapposta all'aristocratica pittura da cavalletto, portatrice di una rivoluzione formale che riecheggia la rivoluzione politica di quegli anni con precisi intenti educativi in una visione democratica sia della società che dell'arte che essa esprime ..... continua.
Anche il Cile di Salvador Allende ricorre a questa forma popolare di acculturamento e di alfabetizzazione della popolazione in gran parte analfabeta, con scambi culturali tra i governi dei due paesi poi bruscamente interrotti dal colpo di stato militare del ’73.
L’esposizione delle opere murali della collezione di Alvar Carrillo Gil e della moglie Carmen Tejero, ospitata stabilmente in un museo di arte contemporanea a loro intitolato a Città del Messico, doveva infatti essere inaugurata il 13 settembre del 1973 nella capitale cilena, Santiago, quando, due giorni prima, il colpo di stato del dittatore generale Augusto Pinochet inaugura per il paese una serie di anni di sangue e di inaudita barbarie, mettendo a rischio di distruzione le opere pronte per essere esposte.
Scongiurato il pericolo grazie all’intervento dei curatori e delle istituzioni messicane e cilene, dopo una sospensione di 40 anni, la progressiva decadenza della dittatura ed infine la morte di Pinochet nel 2006, finalmente la mostra viene organizzata nel 2015 in Cile, nel 2016 in Argentina, nel 2017 in Perù ed ora in Italia.
Una settantina le opere esposte, tre gli artisti a cui si devono, i muralisti messicani José Clemente Orozco, Diego Rivera e David Alfaro Siqueiros (i primi muralisti messicani furono David Alfaro Siqueiros e Diego Rivera, ai quali si unì poco dopo José Clemente Orozco), nel trio, forse il più noto è a tutt'oggi Rivera anche grazie al sodalizio con Frida Kahlo, sposata nel 1929.
Sono esposti
olii e disegni integrati da sperimentazioni meno note, i bozzetti per i murales, i disegni di grande dimensione, un’ampia documentazione sui murales originali e la loro localizzazione nelle città messicane con l’impiego di moderne tecnologie di video animazione HD, un docufilm, articoli di giornale ed un fitto interscambio di documenti autografi di solidarietà intercorsi tra le istituzioni cilene e messicane nel 1973.
Una sezione della mostra ospita una raccolta fotografica di 50 scatti d’epoca che documentano i rapporti dei tre muralisti con Frida Kahlo e le frequentazioni con il mondo di artisti e fotografi famosi nella loro cerchia di amici e parenti, Guillermo Kahlo, padre di Frida, Manuel Alvarez Bravo, Ansel Adams, Juan Guzman, Ernesto Reyes. |