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Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.
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"Vertigo",
un commento di Ignazio Fresu
pubblicato il 3/06/2007 |
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MAMbo - museo d'arte moderna di Bologna
VERTIGO. IL SECOLO DI ARTE OFF-MEDIA DAL FUTURISMO
AL WEB
6 maggio - 4 novembre 2007
opening 5 maggio 2007
a cura di germano celant con gianfranco maraniello
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Ho trovato la mostra pretestuosa e priva di organicità
per le gravi assenze, leccessiva tendenza alla spettacolarizzazione
e la vocazione a voler omologare.
Tra gli assenti basti un nome: Kounellis.
E credo che nessuno artista moderno oltre a Picasso e a Duschamp
abbiano davvero sconfinato e contaminato altrettanto
i media, e naturalmente lelenco non si fermerebbe
certo qui. Lelenco degli artisti assenti sarebbe molto
lungo e di certo opinabile.
Mi sono meravigliato particolarmente dellassenza di
Kounellis perché portando prima un vero pappagallo,
poi dei veri cavalli in galleria ha senzaltro prodotto
una frattura mediatica ed unindiscutibile contaminazione
in campo artistico. Ma ancor più mi ha meravigliato
il fatto che il curatore della mostra, Germano Celant, senza
ombra di dubbio uno dei maggiori e universalmente più
stimati critici darte, a suo tempo critico militante
in prima linea e teorico dellArte Povera abbia escluso
proprio Kounellis che è stato uno dei più importanti
esponenti del movimento.
Altro aspetto contestabile è lallestimento
un po da circo che ricorda la discutibile pubblicità
dellENEL quando lenergia era troppa
(?) con una gigantesca scenografia di archi tubolari tenuti
in tensione da forti getti di aria al loro interno ed accompagnati
da un fastidioso e continuo rumore provocato da questi con
grande spreco di energia.
Tubi sui quali sono proiettati, in una confusione generale,
filmati di performance e altre testimonianze storico-artistiche.
Una specie di cattedrale che ricorda larco del marchio
della McDonalds. Lallestimento della mostra è
suddiviso per piccoli altarini isolati dove sono riunite opere
di un artista, di un gruppo o movimento di artisti.
La mostra non difetta certo di importanti opere di artisti
primari. La mia critica è rivolta principalmente allo
sviluppo del tema ed al suo allestimento.
Elementi essenziali in una mostra come questa, in quanto le
opere presentate sono per lo più conosciute ed è
piuttosto la loro organizzazione-esposizione secondo un determinato
criterio, a caratterizzare autonomamente, in base al pensiero
dei curatori, il valore della stessa.
A questo va segnalato il grande impegno profuso da tutti coloro
che si sono adoperati ed hanno voluto questa favolosa struttura,
permettendo che si concretizzasse. Questi meritano il nostro
plauso per essere riusciti in tempi non facili per la cultura
e larte contemporanea, nella realizzazione, nello storico
edificio dellEx Forno del Pane di Bologna, quello che
nei prossimi anni sarà senzaltro, per importanza
e prestigio, uno dei luoghi di riferimento per larte
contemporanea internazionale.
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