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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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American Art 1961-2001 la storia dell'arte moderna negli Stati Uniti tra due momenti decisivi della storia americana, la guerra del Vietnam e l'attacco alle Torri Gemelle.
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Milano, apre il Museo delle Illusioni, con incredibili installazioni, illusioni visive, giochi e rompicapi.

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Concorso artistico Lucca Biennale Cartasia 2022, tema conduttore di questa edizione “The white page” (pagina bianca), le infinite possibilità per gli artisti di raccontarsi tramite le opere in carta.

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I vincitori del Premio Pritzker per l'architettura 2021 sono Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal: talento, visione e impegno per migliorare la vita delle persone.

In Italia
Al Palazzo Ducale di Genova, dal 9 settembre 2021 al 20 febbraio 2022 grande mostra di Maurits Cornelis Escher.

All'estero
Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.

Thomas Lange
di Alessandro Tempi
fino al 28 ottobre 2007
Una riflessione sullo stato del rapporto fra artista e committente, questione che pareva scomparsa dalla scena artistica del contemporaneo, ma che invece ritorna prepotentemente alla ribalta e non solo in questa occasione.
Il mecenatismo non è il semplice collezionismo. Può condividere con il secondo una speciale passione per l’arte o un rapporto personale con gli artisti, ma se ne differenzia per un aspetto fondamentale: il mecenatismo fa nascere le opere d’arte, laddove il collezionismo se ne appropria (o se le aggiudica). In questo senso, la nostra è sì un epoca di numerosi e avveduti collezionisti, ma di rari mecenati, perché per esserlo bisogna pensare all’arte non come ad un oggetto di desiderio o di scambio, come qualcosa che scaturisce dal niente per il semplice fatto che si vuole che essa entri nel mondo e lo renda, se non migliore, almeno più ricco.

E’ ovvio che il mecenatismo non è solo una ingenua idealità. Persino i più antichi o illustri mecenati del passato usavano la promozione ed il sostegno alle arti per fini che poco avevano a che fare con esse, ma è un fatto che senza tale opera di promozione e di sostegno – quello che chiamiamo committenza, insomma – non avremmo avuto il Rinascimento.

In epoca moderna, però, il mecenatismo è stato gradualmente sostituito dal collezionismo e ciò è avvenuto non solo perché i pubblici poteri, in specie in Europa, si sono indirizzati verso la costituzione di musei, ma anche perché, per converso, l’interesse per l’arte ha assunto in molti casi una forma ed una dimensione private.

Il mecenatismo moderno ha comunque avuto anch’esso i suoi esiti museali. Senza citare i fin troppo eclatanti casi statunitensi dei Mellon, dei Kress, dei Guggenheim, in terra europea abbiamo avuto, più di recente, personaggi di notevolissimo spessore come i fratelli Saatchi in Gran Bretagna o gli italiani Giuseppe Panza di Biumo e Giuliano Gori, o come il tedesco Peter Ludwig .

Da circa un anno l’azienda tedesca Wurth ha aperto alle porte di Roma un proprio spazio espositivo, che affianca gli altri già in attività in Germania ed in alcuni paesi europei. Si tratta dell’Art Forum Wurth di Capena, dove attualmente è in corso una grande mostra del pittore Thomas Lange interamente dedicata alla famiglia Wurth.

Lange, classe, 1957, è un pittore formatosi nel clima neoespressionistico della Heftige Malerei degli anni Ottanta. Alla fine degli anni Ottanta la sua prima opera entra nella Collezione Wurth. Con Genesi Wurth, l’imprenditore Reinhold Wurth e la sua famiglia diventano, proprio come i mecenati del passato, i protagonisti di un ciclo pittorico in cui si esprime l’attenzione del pittore per la tematica del tempo, del confronto fra passato e presente e del destino ultimo dell’uomo.

Nel ciclo Melodia Apocalittica, il punto di partenza sono le note xilografie di Albrecht Durer dedicate ad illustrare l’Apocalisse di San Giovanni, con le quali Lange entra in una sorta di dialogo che si muove fra citazionismo e confronto iconografico, dal quale si emancipa un discorso personalissimo e profondo sull’accadimento apocalittico come nuovo inizio, come possibilità di rinascita per l’uomo.

Da questa mostra giungono anche motivi per riflettere sullo stato del rapporto fra artista e committente, questione che pareva scomparsa dalla scena artistica del contemporaneo, ma che invece ritorna prepotentemente alla ribalta e non solo in questa occasione. Essa riguarda, in ultima analisi, la libertà creativa dell’artista, come pure l’autonomia del suo linguaggio pittorico, temi di significativa valenza critico-teorica ai quali tuttavia Lange, da artista, corrisponde nell’unico modo in cui può farlo: con la concretezza della sua opera, in cui è dato di vedere il compiersi di una trasformazione e di un trascendimento: quello dalla mera occasionalità o dalla congiuntura alla dimensione paradigmatica di un tempo e di un mondo che appartiene a tutti. In questo, forse, risiede il dono più grande che Lange può fare al suo committente: quello di renderlo universale.

Thomas Lange
Genesi Wurth – Melodia Apocalittica

Capena (Roma)
Art Forum Wurth,
7 luglio-28 ottobre 2007


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di Pietro Pagliardini


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