L'impronta iniziale dell'opera di Miro' è quindi plastica , fatta di linee sinuose che vogliono essere rappresentazione in chiave organica di elementi naturali e scene della vita comune, per dirigersi progressivamente nel tempo verso una semplificazione che giungerà all' Astrattismo lirico ed a un suo personale Surrealismo fatto di segni leggeri, campiture di colore piatte su sfondi omogenei, forme prive di volume, fantastiche, di rara suggestione espressiva.
Ma l'imprinting iniziale non si cancellerà più.
Come un suo grande conterraneo, Antoni Tapies,
pervaso da una ineludibile volontà di "dare a vedere", per usare parole di
Gimferrer, di proporre la materia in termini che non vogliono dire, non vogliono significare, ma essere, così Mirò intrattiene un rapporto carnale e sensuale con la materia, un legame istintuale con la sua terra, con Barcellona, con la Catalogna: il confronto con i modelli della primitiva tradizione artistica non solo spagnola sono elementi che non dimenticherà mai, facendoli confluire nel suo surrealismo fantastico intriso di lirismo e conciliando gli opposti: perchè, dice, " bisogna superare il dato plastico per giungere alla poesia " ed entrare nel mondo fiabesco dove il desiderio e la realtà si incontrano e si identificano.
In questa mostra antologica, che espone un'ottantina di opere a tecnica varia (dipinti, disegni, collage, assemblages, sculture, litografie) viene indagato il profondo attaccamento dell'artista per la nativa Catalogna, per la sua gente e le sue tradizioni, attraverso una serie di opere ispirate al mondo rurale e al culto delle origini, ai temi della sessualità e della fertilità, a quelli legati alla metamorfosi, all'aldilà e all'eterno susseguirsi di vita e morte.
Le opere scelte, tra le più emblematiche dell'artista (La contadina,
Terra arata,
Paesaggio (La lepre),
Composizione con corde,
Figure e uccelli nella notte
ecc.),
ruotano attorno al mistero della vita e della natura, pervase da potenti principi energetici che ne determinano l'incessante divenire, nel quale è riposto il senso della vita.
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
17 febbraio/25 maggio 2008
www.palazzodiamanti.it
Info: 0532/244949
06/02/2008 11:49
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