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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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American Art 1961-2001 la storia dell'arte moderna negli Stati Uniti tra due momenti decisivi della storia americana, la guerra del Vietnam e l'attacco alle Torri Gemelle. |
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I vincitori del Premio Pritzker per l'architettura 2021 sono Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal: talento, visione e impegno per migliorare la vita delle persone. |
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Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.
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Il binomio genio-follia e le sue potenzialità
creative
di Vilma Torselli
pubblicato il 22/04/2007 |
La follia, condizione non sufficiente
ma forse necessaria per la libera espressione della creatività
artistica. |
Joash Woodrow
Ritratto di Jacob Kramer
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Joash Woodrow nasce a Leeds, nello
Yorkshire, nel 1927, in una numerosa famiglia borghese di
origine polacca con ben dieci figli, ma visse dal 1999 fuori dalla famiglia in una
comunità protetta per disabili mentali non autosufficienti e morì nel 2006 dopo un ricovero al Manchester Hospital.
Joash ha frequentato in giovane età il College
of Art di Leeds, dove ha avuto come compagno di corso Frank Auerbach, ha fatto il cartografo sotto le armi,
ha studiato disegno e pittura con illustri colleghi di corso,
finchè, subito dopo la laurea, un esaurimento nervoso
di grave entità non lo ha trasformato in un individuo
disadattato, un malato psichiatrico che ha tagliato tutti
i suoi contatti con il resto del mondo per crearsene uno suo,
nel quale autorecludersi con la sua follia. |
In tutti questi anni di straziante solitudine Woodrow ha disegnato
e dipinto furiosamente, con la creatività forsennata
che fu di Van Gogh, con la allucinata disperazione di Edward
Munch, producendo migliaia di opere, disegni, collages, dipinti,
illustrazioni a margine di testi, casualmente ritrovate da un
fratello proprio in occasione del forzato ricovero e dell'allontanamento
dalla casa materna.
Per rivelare al mondo quello che subito il fratello ed un suo
amico critico d'arte riconobbero come un genio della pittura,
è stata allestita la prima mostra dei suoi lavori a Harrogate,
nel giugno del 2002, ed oggi si sta mettendo ordine nella sua
sconfinata produzione e si sta scrivendo anche un libro sulla
sua disgraziata vita.
Ancora una volta ci troviamo davanti al binomio genio-follia,
ancora una volta ci viene confermato che è possibile
un legame tra i due termini, che nell'irrazionale, nell'inconscio,
nell'anomalia sono insite potenzialità che possono
avere fondamentali implicazioni nella ricerca e nell'espressione
estetica, fino a costruire un ponte tra due mondi estranei
l'uno all'altro, quello dei "normali" e quello dei
"diversi", riportandoci dall'ignoto frammenti di
visioni altrimenti non raggiungibili se non sulle ali della
follia. (Hölderlin scrive: "Cercheremo quello
che è nostro, per quanto lontano occorra andare.....")
Molti sono i personaggi famosi che, in tempi più o meno
recenti, sono stati preda di varie patologie psichiatriche quali
depressione maniacale, asocialità, ossessioni, anoressia,
come Rilke, Kafka, Goethe, Proust, Rousseau, Schumann, Pavese,
Virginia Woolf, afflitti da un male di vivere che dimostra come
genio e follia si tocchino da vicino.
In un celebre saggio del 1922, Karl Jasper, psichiatra e filosofo,
uno dei massimi esponenti dell'esistenzialismo contemporaneo,
ripercorre l'itinerario della follia di celebri personaggi,
August Strindberg, Emanuel Swedenborg, Friedrich Hölderlin,
Vincent Van Gogh, per individuare proprio la presenza o meno
di in legame di interdipendenza tra follia e creatività
artistica, giungendo alla conclusione che non c'è, tra
le due, una correlazione diretta, ma individuando la pazzia come catalizzatore perchè il genio creativo si sviluppi
e si manifesti, lanciando il suo messaggio attraverso l'opera
d'arte.
E' un messaggio che non sempre siamo in grado di recepire e
di decifrare, ma che ci fa intuire l'esistenza di mondi lontani,
preclusi alla nostra ragione, agibili solo dal nostro cuore.
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