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Tuttavia, oggi si è concordi nellindividuare nella mente (e quindi
nellattività del cervello) la sorgente dellincessante fluire
creativo e, grazie alle moderne tecnologie di ricerca, abbiamo fatto alcuni passi
in avanti nella conoscenza delle attività percettive essenziali su cui
poi si leva la vivacità creativa. Larte, la musica, la letteratura,
larchitettura - e più in generale ogni attività umana - sono
il frutto dellorganizzazione della nostra mente. Vale la pena riflettere,
quindi, sulloperosità dei Missoni cui quali è stato scritto
molto, ma quasi mai in relazione allattività del cervello.
Ottavio
Missoni è un ricercatore di emozioni, ritmi e colori, forme e strutture.
Il suo lavoro è frutto di unesplorazione delle potenzialità
e dei limiti percettivi della propria mente, che si riflette prontamente in unesplorazione
più generale del cervello umano. Alla luce delle nuove conoscenze in campo
neurobiologico possiamo affermare che i Missoni, inconsapevolmente, studiano e
rivelano i principi generali dellattività del cervello sia nelle
opere su carta sia negli abiti. Lavorando nellatelier piuttosto che in un
laboratorio, essi compiono misure accurate - certamente differenti da quelle scientifiche
- ma altrettanto importanti per comprendere la natura delle percezioni. |
Dunque,
che cosa succede nel nostro cervello, quando ammiriamo un abito Missoni? Senza
dubbio ognuno di noi prova esperienze estetiche dissimili; nonostante ciò,
tale variabilità poggia le fondamenta su processi fisiologici comuni a
tutti. Le ricerche scientifiche, infatti, ci hanno permesso di capire che luomo
è in grado di percepire i colori e le forme grazie ad alcune regioni specializzate
del cervello: quando guardiamo i colori di Missoni si attiva unarea specializzata
nella percezione del colore. Se ci concentriamo sulle movenze di unindossatrice,
unaltra parte del cervello è coinvolta. Ancora, un dipinto o un abito
ci regala emozioni coinvolgenti e raffinate perché oltre alle aree citate
in precedenza ne sono stimolate altre, grazie alle quali avvertiamo la sensazione
di benessere e appagamento. E difficile parlare dellattività
creativa dei Missoni in poche righe, perciò desidero soffermarmi in particolare
su un elemento figurativo che negli anni i Missoni non hanno abbandonato: la riga.
Gli artisti hanno sempre utilizzato le funzioni espressive delle linee rette
e, soprattutto a cominciare dallinizio del ventesimo secolo, queste sono
state totalmente astratte dalla rappresentazione figurativa per essere utilizzate
come elemento cardinale nellarte. Un esempio è Piet Mondrian che
creò una rappresentazione astratta di rette ortogonali fra loro, nel desiderio
di rappresentare i costituenti essenziali delle forme. Ora, in molte opere su
carta ed abiti dei Missoni, riconosciamo un incalzarsi parallelo di rette e spigoli
che genera una complessa e piacevole didascalia di righe e colori. Queste creazioni
hanno unimportante caratteristica che molti definiscono astrazione
della forma. In termini biologici, lastrazione è la prima azione
creativa che il nostro cervello compie durante la percezione. Lastrazione
è una ricerca delle caratteristiche essenziali e costanti di ciò
che si presenta ai nostri occhi ed è la prima occasione che lega il mondo
esteriore con quello raffigurato nella nostra mente. Nel caso della forma, lastrazione
ha principio con lattività di un gruppo di cellule del cervello che
rispondono alle linee rette con orientamento specifico. Queste cellule sono considerate
lastrazione biologica della forma o meglio gli elementi primari nella percezione
di tutte le forme, e sono le stesse cellule che si attivano dinanzi alle opere
di Mondrian e di Missoni. Come ogni artista, i Missoni creano ciò
che più li soddisfa (si potrebbe dire ciò che più appaga
la loro mente) e, con lutilizzo delle righe, realizzano delle composizioni
che siamo unanimemente capaci di riconoscere, come se esse possedessero qualcosa
di familiare. Forse ciò avviene proprio perché lapparente
semplicità delle righe riflette luniversalità dei primi passi
che ogni cervello compie nellelaborare le forme e forse questo è
il motivo che ha reso lo stile Missoni generalmente amato ed insensibile al logorio
del tempo. I Missoni sono celebrati soprattutto per i loro colori, la
cui rilevanza nelle loro opere è determinata anche dalle stesse righe che
esaltano e liberano il colore dai confini imposti dalle figure complesse, cosicché
la nostra attenzione si focalizza principalmente sulle cromie. Anche ciò
avviene per un motivo fisiologico, in particolare perché le cellule che
astraggono la forma non sono interessate al colore della linea e di conseguenza
separano la percezione della forma da quella del colore. Si può sostenere
che in queste creazioni i Missoni astraggono anche il colore, giacché esso
non appartiene ad una particolare forma. Al contrario, quando il colore è
una proprietà di un oggetto specifico, esso perde valore percettivo e lattività
del cervello è diversamente distribuita, rivelando una maggior complessità
nellelaborazione. Negli ultimi anni, gli scienziati hanno cominciato
a collaborare con gli artisti aprendo la strada ad un nuovo campo di ricerca chiamato
Neuroestetica, per lo studio della quale è stata fondata la Società
Italiana di Neuroestetica. Tutto è cominciato quando
alcuni scienziati appassionati, fra i quali il neurobiologo londinese Semir Zeki,
hanno introdotto larte nelle loro ricerche per capire cosa succede nel nostro
cervello quando guardiamo una creazione artistica e proviamo delle emozioni, accostando
pertanto due mondi solo apparentemente molto distanti fra loro: lArte e
le Neuroscienze.
Luca Francesco Ticini
Società Italiana di Neuroestetica Semir Zeki
CV
Luca Francesco Ticini, neurobiologo, ha studiato presso
lUniversità degli Studi di Trieste e attualmente
lavora presso il Center of Neurology dellHertie-Institute
for Clinical Brain Research, di Tuebingen (Germania). I suoi
progetti scientifici sono finanziati dal programma di ricerca
dellUnione Europea Marie Curie.
È presidente della Società Italiana di Neuroestetica
Semir Zeki (www.neuroestetica.org),
vicepresidente fondatore del Comitato per la Promozione delle Neuroscienze, membro
della Società Italiana di Neuroscienze, rappresentante dell'Istituto di
Neuroestetica di Londra (UK) e Berkeley (California). Ha tenuto seminari
presso Università, Istituti culturali ed artistici e di divulgazione scientifica
nazionali ed internazionali. È autore di numerosi articoli e saggi che
approfondiscono le relazioni fra le diverse espressioni artistiche e la fisiologia
del cervello, nonché di testi critici per artisti e stilisti di fama.
Ha collaborato a diverse esposizioni patrocinate dal Ministero
della Ricerca ed ideatore e curatore della mostra Genialmente,
larte del cervello. Per questa iniziativa - che
ha coinvolto nel comitato scientifico scienziati di altissimo
livello come Semir Zeki e Manfredo Massironi e lo stilista
Ottavio Missoni - Ticini ha ottenuto l'apprezzamento per loriginalità
ed il valore scientifico dal Presidente della Repubblica Italiana.
link:
Intervista a Luca Francesco Ticini
www.neuroestetica.org
Neuroestetica
L’ultimo tassello di Mondrian
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