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American Art 1961-2001 la storia dell'arte moderna negli Stati Uniti tra due momenti decisivi della storia americana, la guerra del Vietnam e l'attacco alle Torri Gemelle. |
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Milano, apre il Museo delle Illusioni, con incredibili installazioni, illusioni visive, giochi e rompicapi. |
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Concorso artistico Lucca Biennale Cartasia 2022, tema conduttore di questa edizione “The white page” (pagina bianca), le infinite possibilità per gli artisti di raccontarsi tramite le opere in carta.
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I vincitori del Premio Pritzker per l'architettura 2021 sono Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal: talento, visione e impegno per migliorare la vita delle persone. |
In Italia
Al Palazzo Ducale di Genova, dal 9 settembre 2021 al 20 febbraio 2022 grande mostra di Maurits Cornelis Escher. |
All'estero
Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.
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Museo dArte delle Generazioni
italiane del 900 G. Bargellini
di Ignazio Fresu
pubblicato il 11/10/2006 |
A Pieve di Cento,
sull'esempio delle grandi strutture europee nate negli ultimi
decenni come centri permanenti di produzione e promozione culturale,
è sorto, per volontà di Giulio Bargellini, un
museo che rappresenta un'autentica novità in Italia nel
rapporto tra il pubblico, l'arte e la cultura in generale. |
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Il Museo d'Arte delle Generazioni
italiane del '900 "G. Bargellini", inaugurato nel
2000 si prefigge di creare uno spazio dedicato all'arte del
passato e del futuro. Nasce non come luogo di mera conservazione
dell'arte, ma come centro multimediale di promozione artistica
e culturale. Realizzato e poi sviluppato seguendo il criterio
ideativo di museo "in progress" da Giulio Bargellini,
grande appassionato d'arte e mecenate che partendo con una collezione
privata di rimarchevole rilevanza, ha fornito la base al primo
nucleo del museo nella sua sede iniziale costituita dall'ex
Silo Granario di Pieve di Cento eretto nel 1933.
La collezione oggi consta di ben più di 1000 opere di
artisti italiani suddivisi per "Sale Generazionali"
in una accresciuta grande struttura che raccoglie anche alcune
opere di artisti storici del XX secolo come Afro, Balla, Birolli,
Boccioni, Burri, Campigli, Capogrossi, Carrà, Casorati,
de Chirico, Depero, Guttuso, Mafai, Manzù, Alberto e
Arturo Martini, Melotti, Modigliani, Pirandello, Giò
e Arnaldo Pomodoro, Prampolini, Severini, Vedova e Viani. Opere,
alcune delle quali, significatamente scelte per essere state
realizzate da questi artisti nella fase iniziale della loro
carriera. Va segnalato, inoltre, che il Museo vanta anche alcune
centinaia di opere della storica Collezione 8x10 di Cesare Zavattini.
Nelle intenzioni di Giulio Bargellini l'unicità del museo
viene incontro all'urgenza per i collezionisti di confrontare
gli artisti nati nei primi decenni del xx secolo. Personalmente
ritengo che questa lodevole iniziativa si arricchisca trasversalmente
dal recupero di quei percorsi meno noti e che sono propri dell'arte
in Italia, i cui aspetti non sono di solo contorno,ma affiancano importanti svolte,
accompagnano i movimenti artistici determinando analiticamente
il percorso dell'arte italiana nel suo divenire. |
Esistono, e qui, per il periodo specifico considerato relativo
ai primi quattro decenni del secolo sono molto ben rappresentati,
una miriade di artisti che in ogni epoca ci guidano alla comprensione
dell'arte e del momento storico-culturale, permettendoci una
lettura non celebrativa di un passato più o meno mitizzato
e, soprattutto, di un presente fortemente condizionato da elementi
spuri quale il mercato. La scelta di non presentare le opere
degli artisti più conosciuti, o almeno non in una dimensione
tale da influire nell'insieme, può apparire arbitraria,
si tratta, però, delle opere di artisti molto famosi
pubblicate e mostrate di frequente nelle esposizioni e collezioni
museali, in aste e fiere d'arte, artisti la cui rilevanza non
è minimamente posta in dubbio.
La parte più considerevole delle opere esposte è,
invece, di quegli artisti, tutti di primissimo livello, che
non sempre hanno incontrato quel favore della critica o del
mercato per essere conosciuti dal grande pubblico. Artisti non
gregari ma il più delle volte anticipatori o "reinterpretatori"
di forme artistiche che hanno avuto un ruolo importante al di
là dell'influenza che la politica del profitto esercita
anche in ambito culturale, guidata com'è dal mito "moderno"
del neopositivismo che l'Occidente ha nei confronti dell'arte,
per cui solo ciò che è assolutamente unico e ad
ogni costo originale è realmente meritevole di considerazione
in un'ingannevole e fuorviante competizione da guinness dei
primati. |
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