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Pietro Turco
pubblicato il 16/06/2008 |
Il computer come amplificatore del
sentire, del vedere, dell’immaginare per un'arte immediatamente
realizzabile, verificabile, tangibile e fruibile. |
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Roy Lichtenstein,
Andy Warhol, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Claes Oldenburg,
Jeff Koons ..... che avrebbero fatto se avessero operato ai
tempi della digital art?
E' forse quello che si è chiesto Pietro Turco che orienta
il principale filone della sua ricerca verso una rivisitazione
pop spruzzata di ironia e a tratti di una lieve vena malinconica,
una sorta di meditazione su un passato prossimo in cui la
pittura era ancora colore, segno e gioia dei sensi, prima
che l'ondata concettuale ci lasciasse orfani di tutto ciò.
Quella che si potrebbe definire la tangibilità dell'opera,
la sua concretezza oggettuale (non a caso l'artista stesso
parla di “manipolazione pittorica”, espressione
che, in senso figurato, è un riferimento preciso ad
un intervento 'materiale' seppure in contrasto con la 'virtualità'
del mezzo), appare come il tratto fondamentale di una produzione
creativa gioiosamente cromatica, sensuale, edonistica, che
dalla rapidità esecutiva grazie alle tecnologie digitali
trae immediatezza e freschezza espressive.
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Lo stesso Pietro Turco così
sintetizza il suo pensiero:
"...L’immagine… la si può rappresentare
in molti modi… La riproduzione fotografica, per esempio,
ne restituisce dettagli reali; un virtuoso dipinto ne elargisce
la capacità trasmissiva e simulativa. Forme astratte
ne interpretano l’emozione… e pigmenti materici
le conferiscono sensazione tattile.
Quella che io amo definire “manipolazione pittorica”
è tutto questo … e molto di più! Come il
momento storico della fotografia liberò l’arte
dall’obbligo della fedeltà riproduttiva, così
l’arte digitale, ritengo, rappresenti l’emancipazione
dalla esclusività del pennello come strumento e, pur
servendosi ancora della mano dell’uomo, consegna le “pennellate
del cervello” ad uno spazio dove la proiezione della fantasia
e della creatività diventa immediatamente verificabile,
tangibile, fruibile.
Manipolazione pittorica è navigare “dentro”
l’immagine, conservare i contenuti esclusivi della fotografia,
miscelarli qualitativamente e quantitativamente a forme ed armonie
cromatiche che, con mezzi tradizionali (quando possibile...),
potrebbero si' essere ottenuti , ma in tempo incommensurabile
e monopolizzandone l’energia ad un’unica singola
opera. Andare “oltre”, “dentro”, “attorno”
e goderne l’immediatezza della creatività sperimentativa,
destabilizzando totalmente i criteri canonici del fare arte.
Velocità, simulazione, proiezione, estensione degli umani
sensi, questo è il nuovo modo di percorrere il fare arte
contemporaneo e l’immagine, a questo punto, assume valenza
di pretesto , " il gesto e i colori assorbono e trasmettono
la totale energia attrattiva e seduttiva dell’opera"...diceva
Andy Warhol, maestro nell’utilizzo della tecnologia del
suo tempo.
Grazie all’Arte Digitale, il computer, asettica macchina
scientifica, si trasforma, quindi, nell’amplificatore
del sentire, del vedere, dell’immaginare e assume la dignità
del pennello, della macchina fotografica, del microscopio, del
cannocchiale, dell’aereo … per vedere, sperimentare
e rendere visibile ciò che l’umano occhio non è
in grado di riscontrare, ma la mente, l’immaginazione
e la creatività sì! ... " |
www.pietroturco.it
p-turco@libero.it
© Copyright Pietro Turco |
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