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Efthalia Rentetzi: un’inedita figura di pesce.
Parentele stilistiche tra i mosaici pavimentali di s. Maria delle Grazie e s. Eufemia a Grado.
di Efthalia Rentetzi
pubblicato il 10/9/2008
Figura di pesce, salutatorium- s. Eufemia di Grado

Parentele stilistiche tra i mosaici pavimentali di s. Maria delle Grazie e s. Eufemia a Grado.
Un’inedita figura di pesce
.

Con la distruzione di Aquileia da parte di Attila nel 452, il castrum gradense divenne l’estremo baluardo imperiale nell’alto Adriatico e la sede del vescovo aquilese, una tra le massime autorità del cristianesimo in occidente. La presenza vescovile, inizialmente alternata a rientri in Aquileia diventò stabile dal 568 con l’arrivo dei longobardi.
Grado raggiunse il massimo splendore sotto il vescovato di Elia (571-587), assumendo il ruolo di nuova Aquileia anche a livello artistico e culturale. Durante il vescovado eliano venne eretta la cattedrale di s. Eufemia, presso la basilica di s. Maria delle Grazie e il Battistero.
Si tratta di un complesso chiesastico, ricco di testimonianze scultoree, architettoniche e musive che vanno dall’epoca paleocristiana alla medievale.
La basilica di s. Eufemia conserva quasi integra la sua pavimentazione musiva, offrendo una dettagliata lettura intorno alle scelte iconografiche del VI secolo, mentre i mosaici di s. Maria delle Grazie – eseguiti in diversi momenti tra il V e il VI secolo e danneggiati dai ripetuti rifacimenti – offrono un’interpretazione assai più difficoltosa. Della pavimentazione del battistero, eseguita durante il V secolo, restano invece poche tracce.
I mosaici pavimentali presenti nelle due chiese gradensi presentano un programma iconografico piuttosto convenzionale, conforme alle esigenze della nuova religione cristiana di trasmettere ai fedeli messaggi simbolici facilmente intelligibili. Vengono abbandonate le scene narrative – che erano ancora presenti nel di poco precedente contesto iconografico aquilese – e anche il numero delle figure si riduce, mentre predomina l’elemento ornamentale, in prevalenza geometrico.
Abbondano le analogie formali e le contaminazioni stilistiche tra i mosaici pavimentali di s. Eufemia e quelli che coprono la pavimentazione delle pastoforie [1] di s. Maria, entrambi eseguiti nella seconda metà del VI secolo. Intense affinità stilistiche e iconografiche si riscontrano in particolare tra la decorazione musiva della prothesis di santa Maria e quella del salutatorium della cattedrale [2] dove motivi geometrici, predominanti, convivono con gli elementi figurativi di chiaro valore simbolico.
L’analogia nelle due composizioni musive emerge palesemente nella figura del grande clipeo iscritto in un quadrato che comprende otto medaglioni [3] annodati e disposti a corona attorno ad un clipeo centrale, che a sua volta ranchiude un iscrizione. Oltre alla presenza dei nodi salomonici – motivo comune nelle due pavimentazioni gradenti –, nel salutatorium spicca anche la rappresentazione, ad oggi inedita, di un pesce [4] racchiuso entro una cornice e posto ai margini della decorazione, che trova esplicite analogie nei due pesci presenti nel mosaico di s. Maria delle Grazie.

L’INEDITA FIGURA DEL PESCE VIENE ULTERIORMENTE ILLUSTRATA E APPROFONDITA DA EFTHALIA RENTETZI NELL'ARTICOLO DI UNA RIVISTA SPECIALIZZATA:

EFTHALIA RENTETZI, Un frammento inedito di S. Eufemia a Grado. Il pavimento musivo del Salutatorium, Arte Cristiana, fasc.. 850 (Gennaio - Febbraio 2009), Volume XCVI, p. 51-52

1 - La prothesis e il diaconicon sono collegati da un corridoio, dietro l’abside, il pavimento musivo è coperto da iscrizioni dei donatori.
2 - Il salutatorium è il vano progettato inizialmente come luogo di ricevimento vescovile e che successivamente assunse funzioni di diaconicon.
3 - Nel mosaico di s. Maria delle Grazie, sono presenti sette clipei e una cornice quadrata.
4 - Il pesce derivante dall’acronimo greco è uno dei principali motivi simbolici del cristianesimo tradotto in Gesù Cristo.

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English version (by Eva Romanò)

Stylistic relationships between the mosaic flooring of s. Maria delle Grazie and s. Eufemia in Grado.
An unknown picture of a fish.

With the destruction of Aquileia by Attila in the 452, the castrum of Grado became the extreme imperial bastion in the high Adriatic and the seat of the aquilese bishop, one of the greatest authorities of the Christianity in the West. The episcopal presence, at the beginning alternated to returns to Aquileia became stable from the 568 with the arrival of the Longobardi. Grado achieved the greatest splendor under the bishopric of Elia (571-587), undertaking the role of new Aquileia also from an artistic and cultural point of view. The cathedral of s. Eufemia has been built during the eliano bishopric, near the basilica of s. Maria delle Grazie and the Baptistry.
It is an ecclesiastical complex rich in sculptural, architectonic and mosaic testimonies that go from the early Christian age to the medieval one. The basilica of s. Eufemia keeps almost complete its mosaic flooring, offering a detailed reading about the iconographic choices of VI century, while the mosaics of s. Maria delle Grazie - completed in different moments between the V and VI century and damaged by the repeated reconstructions - offer a much more difficult interpretation. On the contrary we have few traces of the paving of the baptistry, completed during V the century. The mosaic flooring in the two churches of Grado introduce a rather conventional iconographic program, that corresponds to the needs of the new Christian religion for transmitting to the faithful easily intelligible symbolic messages.
There are no more narrative scenes - that were still present in the shortly former iconographic context of Aquileia - and also the number of the figures has reduced, while the ornamental element is predominant, for the most part geometric. There are many formal analogies and the stylistic contaminations between the mosaic flooring of s. Eufemia and the ones of the pastoforie [1] of s. Maria, both executed in the second half of VI century. Strong stylistic and iconographic affinities can be found in particular between the mosaic decoration of prothesis of saint Maria and the one of the salutatorium of the cathedral [2] where geometric, predominant patterns, meet with clearly symbolic figurative elements. The analogy in the two mosaic compositions clearly appears in the figure of the great clipeus enrolled in a square that includes eight knotted medallions [3] arranged around a clipeus in the center, that in its turn includes an inscription. Besides the presence of the Solomonic knotes – common motifs in the two flooring in Grado, in the salutatorium the representation, today unknown, of a fish [4] enclosed within a frame and placed to the margins of the decoration, stands out and finds explicit analogies in the two fishes in the mosaic of s. Maria delle Grazie.

THE UNKNOWN FIGURE OF THE FISH IS FURTHER ON ILLUSTRATED AND ANALYSED BY EFTHALIA RENTETZI IN AN ARTICLE PRINTED IN A SPECIALIZED REVIEW.

EFTHALIA RENTETZI, An unknown fragment of S.Eufemia to Grado. The mosaic flooring of Salutarium, Christian Art, inst.850 (January-February 2009), Volume XCVI, p. 51-52

1 – The prothesis and the diaconicon are linked by a corridor, behind the apse, the mosaic flooring is covered by inscriptions of the donors.
2 - The salutatorium is the space initially planned as place for episcopal reception and that successively assumed functions of diaconicon.
3 - In the mosaic of s. Maria delle Grazie, we find seven clipeuses and a square frame.
4 - The fish deriving from the Greek acronym is one of the main symbolic motifs of the Christianity translated in Jesus Christ.

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