Per conoscerla meglio:
Artonweb: Una preparazione professionale
a 360° e un curriculum esagerato per la tua giovane
età: laurea in Economia e Commercio, consulente,
docente, esperta in comunicazione e marketing…. Riassumi in due righe il
lavoro che fai.
Sabrina Sperotto: La mia specificità è
creare “ponti” con diverse realtà, assemblare
idee per comunicare con format originali, valorizzare e
far interagire persone, culture, scienze, arti utilizzando
strumenti e relazioni per far emergere il “cuore”
e la passione. Avviare all’ entusiasmo del sapere
e - se capita - trasmettere in aula o in luoghi pubblici
la mia esperienza.
Artonweb: Quanto il tuo lavoro collima
con i tuoi obiettivi professionali e personali?
Sabrina Sperotto: La sfida è proprio questa:
riuscire a far coincidere quello che sono con quello che
voglio realizzare nella professione così come nella
sfera personale. “L’arte” è una
grande finestra sul mondo dell’essere e dell’agire
umano. Nel mio leitmotiv “Comunicare e valorizzare
per crescere” e nel logo “HE-ART” ho sintetizzato
il “cuore” del mio pensiero, direi quasi l’anima,
che è anche una filosofia: un luogo di incontro dove
“arte e scienza” non si fondono per annullarsi
in una tecno cultura fredda e arida di sapere globale ma
continuano a tendere all’uomo e dall’uomo ripartono
per formare, innovare, creare, curare ed educare, riportando
l’uomo al centro del sistema di valori.
A.: Qual è o qual è
stato l’incarico più difficile da adempiere?
S.S.: Non lo definirei incarico…talmente
“ricco” di risvolti umani che si sentono e non
si spiegano. Era infatti parte integrante del vivere in
ospedale a contatto con medici e pazienti durante la direzione
della Fondazione Centro di Cardiologia e Cardiochirurgia “A.De
Gasperis” a Niguarda. Ho avuto il privilegio di avere
grandi maestri dai quali ho appreso l’aspetto più
umano della medicina e della relazione per “avere
cura di” …. Comunicare correttamente, sostenere
i pazienti e i genitori durante momenti difficili in cui
non ci sono certezze ma solo speranze nelle mani di chirurghi
d’eccezione che hanno letteralmente il loro cuore
in mano. La medicina è un’arte, l’ “arte
lunga”, come narra un grande storico Giorgio Cosmacini.
A.: Che proporzione c’è
tra gli obiettivi che ti sei data e quelli che hai realizzato?
S.S.: (50% e 50%, 60% e 40% …..) Stiamo nel
mezzo, magari qualcosa di più considerando la fortuna
di avere una famiglia solida ed una professione che mi entusiasma.
Ma ci sono tante sfide aperte, traguardi ed incontri da
cogliere ed approfondire strada facendo. Non mi fermo ad
aspettare: esploro, chiedo e leggo di tutto. Non si sa mai
da dove arrivi una buona idea.
A.: C’è o ci dovrebbe essere un
rapporto univoco tra ricchezza e lavoro?
S.S.: Non c’è una relazione univoca.
Anzi, partirei da una domanda per dare una prospettiva diversa.
Chi è un uomo ricco? Un uomo ricco è un uomo
felice e non è felice perché è ricco.
Nella nostra società questa è la vera sfida
da affrontare oggi più che mai.
A.: Se vincessi un milione di euro
alla lotteria, continueresti a lavorare?
S.S.: Lavorerei più di prima! Investirei
per realizzare non solo i miei sogni, ma per trascinarmi
appresso quelli di altri “visionari”, con idee
da sviluppare. Cercherei di aiutare chi ha bisogno di chiarirsi
le idee oppure si merita una chance. Incuriosire è
la priorità!
A.: Pensa al tuo lavoro e metti in
ordine di importanza crescente questa parole: capacità,
preparazione, ottimismo, coraggio, casualità, competenza…….
S.S.: Casualità, ottimismo, coraggio, preparazione
e/o competenza
A.: Sei una donna impegnata che, nel
privato, ha una famiglia impegnativa (due figli, un marito,
un cane?!) , chissà quante volte ti avranno chiesto
come riesci a conciliare il tutto!
Come riesci a conciliare il tutto?
S.S.: Me lo chiedo tutti i giorni anche io. Cerco
di fare il possibile e mi organizzo con l’equilibrismo
di tutte la mamme che lavorano anche fuori casa ed ho la
fortuna di avere un marito eccezionale. Ci vuole anche flessibilità
e spirito d’inventiva per gestire il quotidiano.
A.: Il giorno del tuo compleanno e
il tuo segno zodiacale.
S.S.: 10 Aprile 1971. Sono un’ariete, con
tutti i suoi pregi e difetti
A.: In famiglia hai un nomignolo o un soprannome?
S.S.: No. Per chi mi vuole bene sono semplicemente
Sabri. Mi piace il mio nome anche perché ricorda
un film romantico di altri tempi, ed una grande attrice
e donna Haudry Hepburn. Ammetto di essere un’inguaribile
romantica.
A.: Le tue passioni extra-lavorative sono molte,
musica, moto, sport, viaggi, fotografia ……
È pericoloso chiederti cosa fai nei week-end?
S.S.: Cerco di trasmettere queste passioni ai miei
figli in modo da contagiarli positivamente. I bambini assimilano
il tuo stile di vita se dai loro la possibilità di
goderne assieme a te. Quindi musica sempre, amici, giochi
e sport, giretti in moto, viaggi, foto, video assieme a
loro dal giorno che sono nati, senza troppe menate.
A.: Cinque stelle o agriturismo?
S.S.: Entrambi.
A.: Jeans o tacchi a spillo (o jeans con
i tacchi a spillo)?
S.S.: Assolutamente entrambi! Sentirmi a mio agio
mentre indosso un vestito da sera importante con la stessa
disinvoltura del giubbotto di pelle nera che uso in moto:
è un motto della mia vita.
A.: Ultimo film visto, ultimo libro
letto, ultima mostra,ultimo cd comprato.
S.S.: “La Battaglia”, John Steinback;
“Con cura”, di Atul Gawande, Mostra personale
di Robert Gligorov “Mammut, songs from the blue garden”
Milano Galleria Pack, “Magritte” a Palazzo Reale;
ultimo cd, PFM suona De Andrè.
A.: Vorresti rinascere uomo, o ti andrebbe
bene come sei?
S.S.: No, va bene così: meglio donna con
un’ indole da maschiaccio.
A.: E ora metti in ordine di importanza
crescente queste altre parole: bellezza, intelligenza, fortuna,
salute …….
S.S.: Bellezza, intelligenza, fortuna, salute.
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