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Arte Sentimentale
di Vilma Torselli
pubblicato il 2/04/2007 |
"un'arte rivolta ai grandi
temi della vita attraverso i sentimenti", che parli un
linguaggio universale e recuperi il dialogo con l'uomo attraverso
l'emozione. |
Arte sentimentale è la denominazione
di un gruppo artistico composto da Amedeo Lanci, Guido Del Fungo,
Umberto Falchini, Luciano Scarpante, Gunther Wolf, di recentissima
ufficializzazione, essendo stato presentato a Firenze, nella
Sala San Lorenzo di Palazzo Vecchio il 4 ottobre 2000.
Teorico ed iniziatore del gruppo è Amedeo Lanci, pittore
ed incisore che vive a Firenze, che ne elabora la base filosofica
già nel 1996, la codifica nel '99 ed organizza una serie
di mostre del gruppo in Toscana, in Veneto e in Germania, esperienza
che verrà sintetizzata in un testo da Alberto Severi,
scrittore, drammaturgo, giornalista.
Il gruppo raduna cinque pittori diversi sia per innata tendenza
che per passate esperienze, con un vissuto artistico e personale
autonomo per ciascuno, eppure accomunati dall'intenzione di
"rappresentare un'arte rivolta ai grandi temi della vita
attraverso i sentimenti", secondo il concetto che l'arte
debba/possa raccontare il mondo interiore dell'artista e trovare
assonanze nell'interiorità dell'osservatore proprio usando
come chiave espressiva ed interpretativa il sentimento: il dialogo
che si instaura tra autore e fruitore dell'opera è volutamente
emotivo, fa leva sul sentimento irrazionale, l'opera è
un racconto di sentimenti comuni che attuano una comunicazione
emozionale e perciò in grado di valicare ogni diversità.
linguistica, culturale, politica, religiosa.
Ne deriva la funzione non solo poetica ma anche sociale dell'arte,
alla quale viene affidato un ruolo centrale di trait-d'union delle diversità umane attraverso la sollecitazione di
sentimenti di valenza universale, comuni a tutti gli uomini
in qualunque cultura si collochino, condivisibili, coagulante
di una collettività perfetta in cui compito dell'artista
è "di svelarci le passioni, gli odi, gli amori dellessere
umano, nel divenire della Storia".
La sim-patia (in senso etimologico) fra soggetto e oggetto,
il rapporto sim-patico e soggettivo con l'opera d'arte, a
cavallo tra meccanismi emozionali ed intelligenza emotiva non è certamente concetto nuovo nella storia dell'estetica
di fine '800 e del '900, talvolta con risvolti mistico-cristiani
centrati sul dualismo carne e spirito (Henri Bergson, Basch,
Segond, Brémond e tanti altri insigni filosofi lo hanno
indagato in termini di ben altro spessore, non è questa
la sede per discuterne). Si tratta anzi di una tematica ricorrente
nell'arte moderna, legata alla reazione avverso un'arte sempre
più tecnicizzata, concettualizzata ed intellettualistica
che rischia di perder i contatti con l'uomo: periodicamente,
c'è chi lancia un richiamo alle origini, affermando
il potere del binomio arte-emozione e rivendicando per l'arte
la possibilità di esprimere il sentimento ed attraverso
quello recuperare il dialogo con l'osservatore, Amedeo Lanci
dice: "Ritengo di essere una Sorgente
Voglio lasciare
una traccia Primitiva".
Pur nella buona fede degli intenti, nella sostanziale ingenuità
di un messaggio che non ha, almeno per ora, adeguata forza
innovativa e strutturale, nella genericità delle basi
programmatiche, credo che solo il tempo dirà se una
traccia è restata, mettendo a tacere i molti dubbi su questo movimento.
* articolo aggiornato il 21/08/2014
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