Il Gruppo T (dove T è l'iniziale della
parola tempo) che si costituisce a Milano nell'ottobre del 1959,
è fondato da un gruppo di frequentatori dell'Accademia
di Brera che rispondono ai nomi di Giovanni Anceschi, Davide
Boriani, Gianni Colombo, che nel '63 partecipa attivamente allorganizzazione
di Nouvelle Tendance (movimento fondato in Jugoslavia nel 1961), Gabriele De Vecchi, architetto e designer,
e Grazia Varisco, che dal 1981 insegna a Brera 'Teoria della
Percezion'e.
Incanalandosi nel vasto filone della ricerca cinetica ed ottica,
genericamente nell'influsso della già citata Nouvelle
Tendence, questi artisti si pongono come obiettivo di indagare
le relazioni spazio-temporali che intercorrono fra i diversi
aspetti della realtà, un fiume di avvenimenti in continua
mutazione per adeguarsi ai quali anche l'opera d'arte deve inglobare
in sé la variazione, così come sono variabili
gli elementi costitutivi dell'opera stessa, luce, colore, forma,
che non vengono negati, ma reciprocamente relazionati in modo
nuovo.
Come per altri gruppi internazionali di tendenza cinevisuale,
ad esempio il GRAV, l'intervento dello spettatore è
determinante al compimento dell'opera stessa, che si realizza
compiutamente quando entra in dialogo con l'osservatore: resta
a questo proposito famoso il provocatorio biglietto "Si
prega di toccare" con cui gli artisti accompagnavano
l'esposizione delle loro opere alle mostre, invitando esplicitamente
i visitatori ad un intervento attivo.
Il Gruppo N nasce invece a Padova, sempre nel 1959 (il manifesto
verrà redatto nel '61), ad opera di una associazione
artistica che si riduce poi a cinque componenti, Alberto Biasi,
Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi,
che si definiscono "disegnatori sperimentali" e
come tali liberi da programmi rigorosi, al di fuori di tendenze
strutturate, accomunati nella ricerca di una nuova definizione
dell'arte che inglobi pittura, scultura, architettura e prodotto
industriale fatto dalla macchina.
Il concetto non è nuovo (il movimento avanguardista
cronologicamente più vicino potrebbe essere il Futurismo),
tuttavia il contesto storico-culturale degli anni '60 radicalmente
mutato, l'interferenza massiccia della scienza, dell'economia,
della tecnologia nella società, la determinante importanza
assunta dai media e dai consumi, danno origine ad un orientamento
del tutto nuovo, nella fattispecie verso un'analisi indeterministica
e scientifico-quantistica della realtà, vista come
un insieme di fenomeni coinvolgenti luce-spazio-tempo: l'artista
indaga il fenomeno, lo rielabora, lo ripropone al fruitore
facendone un collaboratore attivo e partecipe.
C'è più di una affinità con altre tendenze
contemporanee, per esempio il Gruppo Zero, tenendo presente
che le differenze fra tutti questi gruppi cinetisti degli
anni '60 sono rilevabili soprattutto "sul campo",
nell'analisi diretta delle opere prodotte, che, nel caso del
Gruppo N, hanno la particolarità di essere collettive:
frutto di un'attività di ricerca collegiale, le opere
devono venire realizzate e firmate da tutti i membri del gruppo,
che si divideranno poi i proventi, ponendosi come obiettivo
anche una ridefinizione delle strategie di mercato e del rapporto
arte-società..
Come accade per il GRAV, anche per il Gruppo N la ricerca
collettiva si dimostrerà più difficoltosa del
previsto, se non utopistica, tanto che verrà ridimensionata,
da azione comune ad una più generica "intesa contro",
un fronte comune contro il formalismo, contro l'immobilismo
delle teorie precostituite, in un confronto aperto e costruttivo,
tanto più vitale e produttivo quanto più polemico
e contradditorio.
L'aspetto ludico ed in qualche modo provvisorio ed incompiuto
di un'arte siffatta e di tutta l'arte cinetica in generale,
affidata alla mutazione del momento ed alla casualità
delle situazioni, finirà per penalizzarla dopo un iniziale
successo dovuto più alla curiosità che ad un
reale apprezzamento nei suoi confronti da parte di critica e pubblico.
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