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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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Il Gruppo T e il Gruppo N
di Vilma Torselli
pubblicato il 3/04/2007
Ricerca ottico-cinetica per rappresentare in opere che inglobano il concetto di variazione una realtà mutevole nello spazio-tempo.
Il Gruppo T (dove T è l'iniziale della parola tempo) che si costituisce a Milano nell'ottobre del 1959, è fondato da un gruppo di frequentatori dell'Accademia di Brera che rispondono ai nomi di Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, che nel '63 partecipa attivamente all’organizzazione di Nouvelle Tendance (movimento fondato in Jugoslavia nel 1961), Gabriele De Vecchi, architetto e designer, e Grazia Varisco, che dal 1981 insegna a Brera 'Teoria della Percezion'e.
Incanalandosi nel vasto filone della ricerca cinetica ed ottica, genericamente nell'influsso della già citata Nouvelle Tendence, questi artisti si pongono come obiettivo di indagare le relazioni spazio-temporali che intercorrono fra i diversi aspetti della realtà, un fiume di avvenimenti in continua mutazione per adeguarsi ai quali anche l'opera d'arte deve inglobare in sé la variazione, così come sono variabili gli elementi costitutivi dell'opera stessa, luce, colore, forma, che non vengono negati, ma reciprocamente relazionati in modo nuovo.

Come per altri gruppi internazionali di tendenza cinevisuale, ad esempio il GRAV, l'intervento dello spettatore è determinante al compimento dell'opera stessa, che si realizza compiutamente quando entra in dialogo con l'osservatore: resta a questo proposito famoso il provocatorio biglietto "Si prega di toccare" con cui gli artisti accompagnavano l'esposizione delle loro opere alle mostre, invitando esplicitamente i visitatori ad un intervento attivo.

Il Gruppo N nasce invece a Padova, sempre nel 1959 (il manifesto verrà redatto nel '61), ad opera di una associazione artistica che si riduce poi a cinque componenti, Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi, che si definiscono "disegnatori sperimentali" e come tali liberi da programmi rigorosi, al di fuori di tendenze strutturate, accomunati nella ricerca di una nuova definizione dell'arte che inglobi pittura, scultura, architettura e prodotto industriale fatto dalla macchina.
Il concetto non è nuovo (il movimento avanguardista cronologicamente più vicino potrebbe essere il Futurismo), tuttavia il contesto storico-culturale degli anni '60 radicalmente mutato, l'interferenza massiccia della scienza, dell'economia, della tecnologia nella società, la determinante importanza assunta dai media e dai consumi, danno origine ad un orientamento del tutto nuovo, nella fattispecie verso un'analisi indeterministica e scientifico-quantistica della realtà, vista come un insieme di fenomeni coinvolgenti luce-spazio-tempo: l'artista indaga il fenomeno, lo rielabora, lo ripropone al fruitore facendone un collaboratore attivo e partecipe.

C'è più di una affinità con altre tendenze contemporanee, per esempio il Gruppo Zero, tenendo presente che le differenze fra tutti questi gruppi cinetisti degli anni '60 sono rilevabili soprattutto "sul campo", nell'analisi diretta delle opere prodotte, che, nel caso del Gruppo N, hanno la particolarità di essere collettive: frutto di un'attività di ricerca collegiale, le opere devono venire realizzate e firmate da tutti i membri del gruppo, che si divideranno poi i proventi, ponendosi come obiettivo anche una ridefinizione delle strategie di mercato e del rapporto arte-società..
Come accade per il GRAV, anche per il Gruppo N la ricerca collettiva si dimostrerà più difficoltosa del previsto, se non utopistica, tanto che verrà ridimensionata, da azione comune ad una più generica "intesa contro", un fronte comune contro il formalismo, contro l'immobilismo delle teorie precostituite, in un confronto aperto e costruttivo, tanto più vitale e produttivo quanto più polemico e contradditorio.

L'aspetto ludico ed in qualche modo provvisorio ed incompiuto di un'arte siffatta e di tutta l'arte cinetica in generale, affidata alla mutazione del momento ed alla casualità delle situazioni, finirà per penalizzarla dopo un iniziale successo dovuto più alla curiosità che ad un reale apprezzamento nei suoi confronti da parte di critica e pubblico.


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