Come il neologismo lascia intuire, Massurrealismo significa sintesi tra surrealismo e cultura massmediatica, secondo
la chiave interpretativa che dei media e della tecnologia ha
adottato la pop art.
La nascita del movimento, la cui base culturale si rintraccia
negli scritti di Marshall Mc Luhan, Jean Baudrillard, Cecil
Touchon ed anche, per ciò che riguarda il risvolto surreale,
di Freud e di André Breton, si deve all'americano James
Seehafer, fotografo, pittore di tecnica mista e di arte elettronica
multimediale, che getta le basi teoriche in un suo articolo
dato alle stampe nel 1992, organizzando poi la prima collettiva
ufficiale degli aderenti nel 1995, a South Norwalk, nel Connecticut:
diffusosi nell'area di New York, il movimento si è poi
esteso a Los Angeles, ai confini con il Messico, in Europa ed
in Russia.
Nel 1996 viene pubblicato un secondo manifesto, "Massurrealism:
A Collection of Views", nel quale si ridefiniscono i
caratteri di un linguaggio artistico basato sulla combinazione
tra massmedia e immagini che addiviene alla sintesi di un
nuovo linguaggio e di un nuovo concetto di arte surreale,
o di un'arte che sia il proseguimento del Surrealismo storico,
oggi adeguato alla società ed alla tecnologia contemporanee
e presente nei prodotti di stampa, nei film, nei video, nella
pubblicità, nelle immagini somministrate all'osservatore
nella vita quotidiana senza che egli se ne renda consciamente
conto.
Si tratta di un binomio che ciascun artista massurrealista
interpreta alla propria maniera, spesso in termini plateali o
decisamente provocatori: per esempio Michael Morris inserisce
nei suoi dipinti ad olio concreti elementi e strumenti tecnologici
d'uso comune, copiatrici, fax, immagini computerizzate, per
realizzare dall'assemblage, privo di una logica apparente,
un'immagine surrealista in senso moderno che vuol costituire
un ponte di collegamento tra mezzi tradizionali e mezzi innovativi.
La caratteristica principale del Massurrealismo è
forse quella di essere formato da personalità artistiche
diverse e slegate che ne hanno esplorato le tematiche in maniere
sensibilmente differenti (dalla pittura tradizionale alla
digital art), e tuttavia di costituire una forma d'arte popolare
a diffusione mondiale che interessa trasversalmente molte
culture.
Artisti rappresentativi del movimento sono James Seehafer,
indiscusso leader del gruppo, Salvatore Lodico, F. Michael
Morris, Bayardo Carrillo, Jr, Marketta Leino, Ginnie Gardiner,
Domenic Ali, Caplyn Dor, Alex Filipchenko, Peter Steinlechner,
Cecil Touchon.
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