Più che di una vera e propria
corrente, il termine Scuola Romana, che sottintende anche un'appartenenza
geografico-territoriale ad uno stesso luogo di soggiorno e di
lavoro, indica un gruppo molto vasto ed eterogeneo di artisti
dai linguaggi espressivi anche molto differenti, accomunati
però da un generale atteggiamento di opposizione sia
nei confronti degli intellettualismi e degli stereotipi modernisti
delle avanguardie, sia nei confronti della revisione linguistica
in senso classicista promossa dai gruppi novecentisti che proliferano
numerosi nel generale clima di "ritorno all'ordine"
degli anni '30.
Nata storicamente in quegli anni, si può tuttavia parlare
di una Scuola Romana anche in epoca più recente, negli
anni del dopoguerra, proprio perchè essa non si struttura
come uno stile vero e proprio o come un presupposto teorico
ben definito, ma come corrente di pensiero e movimento di idee,
in grado quindi di sintetizzare molte diverse sfumature e travalicare
la contingenza strettamente temporale.
Nonostante la mancanza di una rigida pianificazione teorica,
non si tratta di un'arte di evasione, ma di una ricerca eticamente
impegnata, conscia delle problematiche della contemporaneità,
che recupera i toni drammatici dell'Espressionismo e che vede
i suoi maestri in Van Gogh, Ensor, Munch, Kierchner, nel Picasso
di "Guernica", opera simbolo nella quale per la
prima volta l'arte prende una posizione anche sociale.
Per questa sua "universalità" di vedute,
la Scuola Romana diventa punto di confluenza di pittori, scultori,
letterati, intellettuali quali Francalancia, Donghi, Mazzacurati,
Scipione, Raphaël, Mafai, Cavalli, Capogrossi, Pirandello,
Ziveri, Janni, Broglio, Fazzini, Leoncillo, Cambellotti, Dottori,
Balla, Depero, Sironi, de Chirico, Casorati, Campigli, Funi,
Martini, Ferrazzi, Trombadori, Guttuso, Afro, Vedova.....,
una nutrita schiera di personalità di talento che difende
innanzi tutto l'indipendenza dell'arte e la sua possibilità
di legarsi agli aspetti più immediati ed emotivi della
realtà, seguendo ciascuno, nella più completa
libertà espressiva, la sua personale poetica, spaziando
da Realismo Magico a Valori Plastici, da una pittura di timbro
postimpressionista ad un realismo di stile prettamente italiano,
da un linguaggio di impronta romantica ad uno più marcatamente
espressionista.
Nel 1983 Miriam Mafai, Netta Vespignani, Maurizio Fagiolo,
Antonello Trombadori, Alberto Ziveri, con l'adesione di molti
studiosi ed intellettuali, hanno dato vita ad una associazione,
l'Archivio della Scuola Romana, che si è assunta il
compito di reperire e catalogare il materiale riguardante
l'ambiente artistico e culturale romano nel periodo compreso
tra le due guerre, raccogliendo materiale cartaceo (cataloghi,
riviste, quotidiani, pubblicazioni monografiche), materiale
fotografico ed altro materiale inedito (lettere, scritti, diari ecc.) di notevole
rilevanza storica per la ricostruzione degli avvenimenti di
quel periodo. |