Forma 1 è il titolo di un mensile di arti
figurative pubblicato a Roma una sola volta, nel marzo del '47,
su iniziativa di un nutrito gruppo di artisti italiani accomunati
da affinità di intenti: sono Carla Accardi, Ugo Attardi,
Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli,
Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato, poi designati come Gruppo
Forma 1, che pubblicano e sottoscrivono su quel n.1 della rivista
un "Manifesto di Forma 1" nel quale viene tentata una mediazione
tra i due opposti linguaggi dell'arte italiana di quel periodo,
divisa tra astrattismo e realismo, tra un'anima legata alle
nostre radici culturali che vede nel neorealismo e nel verismo
sociale di cui Renato Guttuso era massimo rappresentante, sostenuto
dalle correnti politiche di sinistra (con una dichiarata posizione
in suo favore assunta da Togliatti) l'unica scelta per un'arte di impegno
non solo artistico, ma soprattutto civile, ed un'aspirazione
internazionalistica che guarda con interesse alle sperimentazioni
astratte delle avanguardie europee (gli artisti di Forma 1 compiono
viaggi a Parigi e a Praga), vedendo nell'astrattismo il simbolo
della libertà non solo espressiva, ma anche culturale
e sociale.
Essi si proclamano "......formalisti e marxisti, convinti
che i termini marxismo e formalismo non siano incociliabili......" sostenitori di un'arte strutturata ma non realistica
che privilegi la forma ed il segno nel loro significato basico
essenziale, dichiarando ci interessa la forma del limone,
non il limone ed abolendo nelle loro opere, lontane
da un verismo ormai svuotato di significato, ogni pretesa
simbolista o psicologica.
Come altri movimenti contemporanei ad indirizzo concretista,
antinaturalista, antirealista e antisurrealista quale ad esempio
il M.A.C., il Gruppo Forma 1 si schiera per un'arte basata
sull'oggettivazione delle intuizioni dell'artista, che, autonomamente
elaborate, divengono immagini concrete di forma-colore, al
di fuori di ogni astrazione formale.
Gli echi culturali che si rintracciano nel gruppo vanno dal
Futurismo italiano (Dorazio, Guerrini, Perilli) alla pittura
segnica (Sanfilippo) al vivace cromatismo fauve (Turcato)
con numerosi richiami alla poetica cubista ed all'opera di
Matisse, Picasso, Braque: ogni artista del gruppo svilupperà
un suo personale linguaggio al di fuori di ogni conformismo
di corrente, alcuni torneranno al figurativo, mentre il discorso
astratto verrà portato avanti soprattutto da Carla
Accardi, instancabile "artista in progress", secondo
una personale poetica del segno-colore con divagazioni materiche
ed informali in una ricerca intellettuale e stilistica che
non si è ancora conclusa.
Nel generale panorama storico dellastrattismo europeo,
il gruppo Forma 1, che finirà per sciogliersi nel '51,
occupa un posto di estrema importanza per l'entusiasmo e l'energia
del suo operato e della sua attività di promozione
culturale, mentre per l'Italia rappresenta l'anello di congiunzione
tra il Futurismo di Severini, Balla, Boccioni e l'arte astratta
nazionale, che proprio nelle forme sintetiche futuriste affonda
le sue radici storiche.
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