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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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American Art 1961-2001 la storia dell'arte moderna negli Stati Uniti tra due momenti decisivi della storia americana, la guerra del Vietnam e l'attacco alle Torri Gemelle. |
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I vincitori del Premio Pritzker per l'architettura 2021 sono Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal: talento, visione e impegno per migliorare la vita delle persone. |
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Al Palazzo Ducale di Genova, dal 9 settembre 2021 al 20 febbraio 2022 grande mostra di Maurits Cornelis Escher. |
All'estero
Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.
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Lo Spazialismo di Lucio Fontana
di Vilma Torselli
pubblicato il 28/03/2007 |
Una pittura che si appropria
dello spazio e travalica i limiti bidimensionali della tela. |
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Con il termine di Spazialismo si identifica un
movimento fondato a Milano nel 1947, ad opera di Lucio Fontana,
che l'anno seguente ne firma il manifesto, con Giorgio Kaisserlian,
Beniamino Joppolo, Milena Milani e Antonino Tullier<
In seguito
i maggiori rappresentanti di questo movimento, saranno, in Europa,
lo stesso Lucio Fontana e, fuori dai confini europei, l'americano
di origine russa Mark Rothko, appartenente alla "Scuola
del Pacifico", che svilupperà una sua teoria spaziale
con richiami all'infinità energetica di Klein. |
Il movimento non avrà uno sviluppo molto omogeneo, anzi
sarà caratterizzato da una variabilità di compagine
che lo fa apparire più come un raggruppamento tattico,
con forti intenti promozionali, allinterno del quale Lucio
Fontana rappresenta la figura più carismatica mentre
il resto del gruppo opera in sostanziale autonomia.
Lo Spazialismo ha molti punti di contatto con l'Informale per la sostanziale abolizione della forma nel suo significato
più tradizionale, tuttavia la ricerca degli spazialisti
va in altre direzioni, ciò che interessa è trovare
mezzi comunicativi e modelli operativi più consoni
alla cultura dell'epoca elettronica, attraverso il rinnovamento
in un linguaggio formale che prescinda da premesse razionalistiche
e cognizioni scientifiche tradizionali.
Siamo davanti ad uno dei tanti periodi di crisi indotti dall'avanzare
delle nuove tecnologie, simile per certi versi all'attuale
momento storico caratterizzato dall'avvento delle tecnologie
digitali, con le conseguenze che ogni cambiamento di grande
portata induce in tutte le manifestazioni dell'intelletto
umano.
Alla fine degli anni '40, è in atto un diffuso e vivace
dibattito sul rapporto scienza e tecnologia, innescato dall'incalzante
sviluppo dell'industria elettronica che sta costruendo una
realtà nuova e rivoluzionaria, in grado di modificare
anche il modo di concepire e di esprimere l'opera d'arte,
e lo spazio, nel quale fino ad allora l'opera era stata immersa,
viene chiamato a farne parte, non più mezzo ma esso
stesso tema dell'opera: per usare le parole di Alessandro
Tempi, "In termini di linguaggio, insomma, le preoccupazioni
dello Spazialismo non scorrono lungo l'asse delle relazioni
fra significante e significato, vale a dire il rapporto fra
mezzi e fini o fra mezzi e contenuto. Per lo Spazialismo i
mezzi - fra i quali è da includere dunque anche lo
spazio stesso dell'opera - non servono a produrre l'opera,
ma sono l'opera."
Acquistano nuovi significati i valori e le tematiche inerenti
allo spazio, fare pittura e scultura vuol dire andare oltre
la manualità, recepire nell'opera d'arte l'energia,
la forza, in una visione che travalica lo spazio tradizionalmente
percepibile e percepito, coinvolgendo l'ambiente nel quale
l'opera si immette, uscendo dai suoi limiti tradizionali.
Si può riconoscere in questo una significativa anticipazione
di molti movimenti moderni, dalla Pop Art alle più
recenti installazioni, alla conquista di una tridimensionalità
che in un certo senso unifichi pittura e scultura in un discorso
globale, al di là di classificazioni talvolta riduttive
o artificiose.
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