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Il Cubismo e lo sviluppo dell'arte moderna
di Vilma Torselli
pubblicato il 19/02/2007 |
Le origini dell'arte moderna
vengono solitamente rintracciate, tra tutti i movimenti del
primo novecento, prevalentemente nel Cubismo, riconoscendo comunque
a Paul Cezanne il ruolo indiscusso di straordinario precursore,
ma questa versione si presta a più di una contestazione. |
Va detto che, oltre a Cezanne, che scomponeva
le forme in piani diversi contenuti nella superficie piatta della tela,
tra gli ascendenti del Cubismo ha un suo ruolo importante anche
l'arte negra, nella quale l'artista africano sfaccettava la
figura secondo i piani dell'intaglio, separati nettamente fra
loro, in questo caso in versione tridimensionale, come gli artisti
cubisti potevano ammirare in tante maschere africane molto di
moda in quel periodo e molto apprezzate per la loro suggestione
primitiva e barbarica.
Lo stesso Picasso attraversa un suo "periodo negro" o primitivista,
al quale appartiene uno dei dipinti più celebri, "Les
demoiselles d'Avignon", dove i volti delle donne rappresentate
si ispirano proprio alle maschere africane, con quel tanto di
"sgradevolezza" e "mostruosità" legate
alla barbaricità dell'origine: eppure, proprio Picasso
inaugurerà uno dei movimenti artistici formalmente più
sofisticati e raffinati, dando vita al Cubismo analitico (prima
fase).
I quadri degli artisti cubisti vennero spesso definiti come
astratti, per le loro caratteristiche di non adesione ad una
descrizione fedele della realtà, ma in effetti, da
un punto di vista più attuale, si può dire che
il Cubismo rappresenti, all'opposto, una spasmodica ricerca
di concretezza, di descrittività della forma in termini
reali, intendendo tutti i possibili aspetti del reale osservato
e riprodotto da molteplici punti di vista.
Paradossalmente si può, entro certi limiti, considerare
il Cubismo come l'ultima manifestazione dello spirito impressionista
e addirittura riconoscergli vaghe aspirazioni ad un recupero
della tradizione classica, se osserviamo, per esempio, alcune
opere di Fernand Léger ("La lecture","Composition
aux trois figures" ed altre), dove si avverte l'influenza
di Nicolas Poussin, massimo rappresentante in Francia del
classicismo del 17° secolo.
La componente statica di tante opere cubiste di Picasso o Braque fu fin dall'inizio recepita come un limite da artisti dello
stesso movimento e probabilmente le esplorazioni di Robert
Delaunay verso nuove soluzioni cromatiche e dinamiche, che
lo renderanno il personaggio più rappresentativo dell'Orfismo,
denunciano proprio i limiti della poetica cubista, mentre
lo stesso Léger, ammiratore di Delaunay e aderente
al Cubismo di Picasso, se ne discosta in seguito proprio anche
per sfuggire ad un ripiegamento in senso classicista che si
può invece ravvisare in certa produzione di Picasso
degli anni venti.
La fondamentale innovazione del Cubismo fu quella di scartare
l'uso della prospettiva tradizionalmente intesa, e con esso
ogni pretesa di rappresentare illusionisticamente una realtà
tridimensionale, per mostrare le possibilità della
rappresentazione da punti di vista diversi di una realtà
statica fermata nella sua complessità e tradotta in
termini non realistici ma razionali, non naturalistici ma
logici e "possibili", idealizzazione di un mondo
fenomenico riorganizzato dall'attività intellettuale
e sintetizzato in linguaggio artistico.
In questo senso si può dire che molti movimenti del
'900, seppure in termini diversi, aspirino allo stesso risultato,
quello di giungere ad una rappresentazione tutto sommato soggettiva
del mondo: così fanno il Simbolismo, il Surrealismo ed in genere tutti i movimenti non naturalistici o antinaturalistici,
compreso l'Espressionismo ed anche il tanto contestato Impressionismo,
nel quale, loro malgrado, tutte le avanguardie artistiche hanno
le radici.
Oggettivamente si può forse dire addirittura che il
Cubismo ebbe meno di altri movimenti influenza sui successivi
sviluppi dell'arte moderna, soprattutto di quella americana,
derivata sostanzialmente dal Surrealismo, dal Dadaismo e dall'Astrattismo europei, per procedere poi in direzioni del tutto differenti,
pur senza negare minimamente il valore delle opere migliori
del Cubismo e dei suoi rappresentanti.
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Pablo Picasso, "Guernica", 1937 |
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